Caso letterario nel 2007, questo racconto è francese fin nel suo DNA. Si respira fin dalle prime righe l’atmosfera transalpina: moderna ma anche un po’ retrò; proprio come lo sono la città che “ospita” la narrazione -Parigi- e la sua protagonista : una portinaia dall’apparenza sciatta, banale e cerebralmente piatta ma in realtà di un inaspettato acume; colta, piena di interessi e con una buona dose di spirito.
Se non fosse per l’originalità che caratterizza la protagonista e gli altri due personaggi cardine che le vengono accostati, ovvero un’adolescente iperintelligente, votata alla depressione e in cerca del momento più opportuno per suicidarsi e un distinto uomo d’affari giapponese, che a differenza di molti sa vedere anche dietro le apparenze; probabilmente questo romanzo non avrebbe raccolto le conferme di cui invece è depositario: la prima parte infatti, fino a metà circa, è un po’ noiosa e farcita con cenni di filosofia buttata lì in modo a mio vedere un po’ forzato e comunque ridondanti; non necessari al coinvolgimento nella trama. La seconda metà invece è di ben più ampio respiro: divertente e colorata, grazie soprattutto alle peculiarità di Paloma e di monsieur Ozu. E il finale giunge quasi inaspettato… Un libro tutto sommato piacevole e alla portata di tutti, col pregio di avere azzeccato l’insolito accostamento di personaggi tanto diversi tra loro.
Federica Venanzi [inchiostroblu]
-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi
-Libro: L’eleganza del riccio (2007)
-Autore: Muriel Barbery
-Recensione di: Federica Venanzi [inchiostroblu]
-Editing di: Manuela Verbasi
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