“L’amico di Galileo” è soprattutto un romanzo in un romanzo storico; l’autore, docente, chimico e sinologo, ha unito le sue conoscenze e le sue passioni in un libro nel cui intreccio narrativo c’è un personaggio realmente esistito: Terrentius Schreck, un gesuita esperto di medicina e chirurgia che si ritrova a vivere nel momento in cui la Santa Inquisizione si muove libera in Europa seminando il terrore e mietendo vittime, molto spesso innocenti: molto spesso menti eccelse e geniali scienziati.
Terrentius insieme ad altri insigni studiosi -astronomi, letterati, alchimisti e filosofi - fa parte, come anche Galileo Galilei, dell’Accademia dei Lincei; il cui scopo è favorire e perseguire la conoscenza e la cultura senza preconcetti dettati da ideologie di vario tipo, siano esse religiose o frutto di teorie filosofiche. Questo però alla Chiesa non piace, tutto ciò per i Domenicani inquisitori puzza d’eresia… ecco che allora Terrentius, Galileo e gli altri sono costretti a disperdersi in vari luoghi: chi in Italia, chi in Europa e chi, come il protagonista, addirittura in Cina. Terrentius diventa gesuita per scelta, perché sa che è l’unico modo che ha per raggiungere quel lontano paese dove cerca le risposte alle sue domande. Sa che partendo farà un viaggio senza ritorno, perché una volta raggiunto quel lontano paese lì resterà fino alla fine dei suoi giorni. E inizia così la seconda parte del libro (quella più interessante), nella quale si raccontano i lunghi anni di Terrentius in Cina: anni di scoperte, di studio ma anche di scambio: tanti incontri, tanti pericoli… tante occasioni di confronto ma anche di scontro.
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-Associazione Salotto Culturale Rosso enexiano
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi
-Editing: Anna De Vivo
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