Cenni biografici
Nacque da una famiglia franco-belga di antica nobiltà, il padre, Michel Cleenewerck de Crayencour era un ricco proprietario terriero francese, la madre, Ferdinande (Fernande) de Cartier de Marchienne, che rappresentava il ramo belga della famiglia, anch'esso di nobile stirpe, morì dopo dieci giorni dal parto, stroncata dalla setticemia e dalla peritonite, complicazioni dovute alla nascita della bambina. La Yourcenar fu educata privatamente dal solo padre in una villa a Mont Noir nel nord della Francia. La bambina si dimostrò subito una lettrice precoce, interessandosi a soli 8 anni alle opere di Jean Racine e Aristofane e imparando a dieci il latino e a dodici il greco. All'età di diciassette anni, a Nizza, Marguerite de Crayencour pubblica sotto lo pseudonimo di "Marg Yourcenar" la prima opera in versi: Le jardin des Chimères; scelse questo pseudonimo con l'aiuto del padre, anagrammando il suo cognome (Crayencour, appunto). Nel 1924, in occasione di uno dei tanti viaggi in Italia, visita per la prima volta Villa Adriana e inizia la stesura dei primi Carnet des Notes per le Mémoires.
Successivamente dà alle stampe La dernier du Rêve, un romanzo ambientato nell'Italia dell'epoca. Nel 1937 Marguerite fa un incontro fondamentale per la sua carriera e per la sua vita in generale con Grace Frick, intellettuale americana. Nel 1939, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale si trasferì negli Stati Uniti d'America e ne prese la cittadinanza nel 1947, pur continuando sempre a scrivere in francese.
Iniziò così un decennio di privazioni, che ella stessa definirà più tardi come il più brutto della sua vita. Questo periodo della sua vita si conclude con la pubblicazione delle Memorie di Adriano (vedi sotto), sicuramente il suo libro di maggior successo. A partire da questo momento la Yourcenar comincia una serie di viaggi in giro per il mondo che conosceranno una pausa solo per l'aggravarsi delle condizioni di salute della sua compagna Grace Frick che la porteranno alla morte. Dopo la morte della compagna di una vita la scrittrice conosce Jerry Wilson, che diventerà presto una delle sue più intense passioni. Purtroppo neanche lui le sopravvive. Marguerite Yourcenar muore presso l'ospedale Bar Harbor di Mount Desert nel 1987.
Recensione
Una lettera. Lunga una vita... Questo è “Memorie di Adriano”; questo è il gioiello che ci ha lasciato M. Yourcenar immaginando Adriano, ormai vecchio e prossimo alla morte, che scrive a Marco Aurelio e si racconta. E mentre fa questo egli rivede scorrere davanti ai propri occhi tutta la sua vita; ritrova tutti coloro che ha amato, coloro che ha odiato, che ha combattuto… Adriano, un imperatore romano. Ma soprattutto Adriano, l’ uomo. Un uomo come tanti, con molti pregi (la saggezza e la lungimiranza in primis), ma anche con i suoi difetti. Le sue passioni, a volte scomode; i suoi principi, i suoi sogni.
Leggendo questo capolavoro senza tempo ci si ritrova accanto un uomo che potrebbe essere nato e vissuto migliaia di anni fa, come essere nostro contemporaneo; perché ci sono cose – che sono tutto ciò che caratterizza un “uomo”- che esulano dal tempo e dallo spazio. Attualissimo quindi, nonostante i suoi ormai sessant’anni; nonostante l’io narrante sia vissuto migliaia di anni fa. Adriano ha vissuto, e la sua vita è stata densa di eventi, di emozioni e di incontri. Adriano ha amato. Adriano ha lottato, ha creduto, ha trasgredito, ha sperato… Adriano ha capito, nel momento in cui scrive, che la sua vita sta per giungere al termine. Ne è consapevole, ne accetta l’evidenza e l’inevitabilità. Ci si sente coinvolti in prima persona addentrandoci nella lettura, come se la lettera fosse destinata proprio a noi. Ci si sente forse meno piccoli, scoprendo che in fondo ogni persona assomiglia un po’ alle altre, perché la dimensione umana caratterizza dalla prima riga all’ultimo questo romanzo. E’ un romanzo storico pur non essendolo propriamente, è introspettivo pur non essendo solo questo. Ci si trova dentro la storia di un uomo, dentro un spaccato della nostra storia. E’ un ritratto, una confessione e molto altro. I sentimenti sono protagonisti: il dolore, il rimpianto, ma anche la gioia. Quelli di un uomo pieno di gloria, che visse con gloria e nella gloria, che morì da imperatore e quindi fu destinato all’immortalità; ma che tutti coloro che leggeranno questo libro ricorderanno, sì come imperatore, ma soprattutto come uomo.
Federica [inchiostroblu]
Info libro qui
-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi
-Supervisione: Paolo Rafficoni
-Libro: Memorie di Adriano
-Autore: M. Yourcenar
-Recensione di: Federica [inchiostroblu]
-Ricerca ed editing di: Manuela Verbasi
-Fonte: Wikipedia
-Redazione
ventimarzoduemilanove
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