A proposito di civiltà
Come ha modo di illustrare in modo esemplare Guido Cervo, nel suo libro L'aquila sul Nilo, l'uomo romano, certamente proteso al dominio del mondo, voleva tuttavia conoscere, piuttosto che giudicare, comprendere le diversità, anzichè farsene sgomentare, e magari avvalersene come delle preziose risorse in vista di pratici obiettivi politici ed economici.
Siamo insomma di fronte a un universalismo pragmatico, curioso e rispettoso di ogni cultura, e perciò equanime e tollerante, che probabilmente contribuì in non piccola misura ad assicurare una lunga vita all'Impero dei Cesari: un modo di guardare al mondo e all'intera umanità che costituisce, agli occhi di noi contemporanei, una delle più sorprendenti e significative manifestazioni della grandezza di Roma e una preziosa eredità che forse non dovremmo lasciar cadere, come invece, purtroppo sembra succedere quasi ogni giorno.
Maila Meini
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