Scritto da © Manuela Verbasi - Mer, 24/11/2010 - 02:45
[img_assist|nid=9857|title=|desc=|link=popup|align=left|width=146|height=200]Ancora “fresco” di pubblicazione, “Al limite della notte” è l’ultima fatica di Michael Cunningham, popolare scrittore americano noto ai lettori di tutto il mondo per gioielli come “Le ore” (dal quale nel 2002 è stato tratto il film “The Hours”, diretto dal regista inglese Stephen Daldry e interpretato da Meryl Streep, Julianne Moore e Nicole Kidman) o anche “Una casa alla fine del mondo” (di cui un film omonimo per la regia di Michael Mayer nel 1990).
In quasi trecento pagine Cunningham ci regala la storia di Peter e di Ethan, che forse è più corretto chiamare Erry, l’errore.
Peter è un affermato gallerista newyorkese che ama e crede nell’arte, nonostante in molti anni di attività di motivi per essere ormai disincantato ne avrebbe.
Erry è il fratello più giovane di sua moglie, che si trasferisce da loro per un periodo indefinito, durante il quale “dovrebbe” capire e decidere cosa fare della sua vita.
Erry e Peter: da un lato un uomo di mezza età, felicemente sposato e appagato dal rapporto con una moglie bella (anche se non più nel fiore degli anni), intelligente e brillante. Dall’altro lato un ragazzo bello e perduto, con un passato di droga e rapporti promiscui non del tutto puliti, sempre alla ricerca di qualcuno che lo sostenga, soprattutto economicamente.
Peter protagonista indiscusso, la cui esistenza nel giro di pochi giorni viene sconvolta dalla presenza di Erry: dal fastidio iniziale dovuto all’avere un “quasi estraneo” in casa tutto in poco tempo cambia forma: si passa rapidamente alla curiosità che poi diventa attrazione e incontro… fino all’epilogo al quale si arriva, proprio come fa Peter, col cuore in gola come dopo una corsa…
Cunningham dimostra in questo libro la sua grande cultura artistica e conferma le sue innegabili doti di narratore. Dipinge un nitido ritratto di uomo tormentato, quello di Peter, con tratti densi e vivi: la scrittura a tratti è rapida e fremente proprio come le notti insonni che Peter passa affacciandosi alla finestra del suo loft, vibrante come quello che si anima in lui quando pensa a Erry, quando lo desidera, quando lo sogna.
Un libro forse non per le masse, ma certamente per chi già conosce e ama Cunningham o per chi vuole cimentarsi con un autore brillante.
Federica Venanzi
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