Scritto da © Manuela Verbasi - Mar, 17/01/2012 - 20:51
An de mond
Schwester von dem ersten Licht.
Bild der Zärtlichkeit in Trauer!
Nebel schwimmt mit Silberschauer
Um reizendes Gesicht.
Deines leisen Fußes Lauf
Weckt aus tagverschloßnen Höhlen
Traurig abgeschiedne Seelen,
Mich und nächtge Vögel auf.
Alla luna
Sorella delle nebbie,
immagine dolente,
fluttui nel cerchio magico,
con un brillio di argento. (forse meglio di or).
Col passo tuo da nuvola,
precluso a chi ci inganna,
sollevi dai grigi antri,
il mesto ascoltator.
Concedi alla mia bella,
di esserle a suo fianco;
sollevami al tuo sguardo,
gioisca del suo seno.
E nelle notti erranti,
per il mesto abbandono,
concedi al cuore onesto,
di andar nelle sua stanza.
An der schlaf
Der du mit deinem Mohne
Selbst gotteraugen zwingst,
Und Bettler oft zum Throne,
Zum Mädchen Schäfer bringst,
Vernimm: Kein Traumgespinste
Verlang ich heut von dir,
Den Größten deiner Dienste,
Geliebter, leiste, mir.
…
Al sonno
Tu, che col tuo sopore
togli le bende ai morti...
perché gli Dei si piegano
al tuo dolce fruir, compiaciti del sogno
di un re senza corona.
Concedi ad ogni uomo di essere
un mendico;
Pastori e pastorelle di ritornare
al trono.
Astieniti dal dirmi che è fatuo immaginar...
Oggi, per i miei sogni,
concedimi un regalo:
che io, di quelli viva.
E sia per sempre Re.
I versi di Johann Wolfgang Goethe, ci arricchiscono di quella dolce musicalità che scaturisce da un animo sensibile e proclive a cogliere le più diverse sfumature dell'anima.
Leggerli significa immergersi nella compattezza di un pensiero logistico che tende a sdrammatizzare... per meglio farci cogliere il sentimento dell'uomo. La tristezza e il senso della solitudine, sono elementi, visibilmente percettivi della sua interiorità che ci trascinano in una spiritualità, densa di emozioni, dalle morbide sfumature... Là, dove il sogno è autentica bellezza, e il suono magia delle parole.
I versi di Wolfgang, poeta dal vivido cuore, che lasciò un sorriso ad ogni sua lacrima, ho avuto modo di leggerli, integralmente, nella lingua originale. La spiritualità, dell'Autore che si esplica, in un linguaggio emotivo, ricco di effervescenze, ci coinvolge, lasciandoci cogliere la bellezza del canto.
Giuseppina Iannello
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