Victor Hugo - Demain, dès l'aube / Domani all’alba/ Tomorrow at Dawn | Poesia | redazione | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

To prevent automated spam submissions leave this field empty.

Commenti

Sfoglia le Pagine

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • laprincipessascalza
  • Peppo
  • davide marchese
  • Pio Veforte
  • Gloria Fiorani

Victor Hugo - Demain, dès l'aube / Domani all’alba/ Tomorrow at Dawn

 

 

Demain, dès l'aube

Demain, dès l'aube, à l'heure où blanchit la campagne,
Je partirai. Vois-tu, je sais que tu m'attends.
J'irai par la forêt, j'irai par la montagne.
Je ne puis demeurer loin de toi plus longtemps.

Je marcherai les yeux fixés sur mes pensées,
Sans rien voir au dehors, sans entendre aucun bruit,
Seul, inconnu, le dos courbé, les mains croisées,
Triste, et le jour pour moi sera comme la nuit.

Je ne regarderai ni l'or du soir qui tombe,
Ni les voiles au loin descendant vers Harfleur,
Et quand j'arriverai, je mettrai sur ta tombe

Un bouquet de houx vert et de bruyère en fleur.

 

 

Domani all’alba

Domani all’alba, nell’ora in cui biancheggia la campagna,
partirò. Vedi, so che mi aspetti.
Vagherò attraverso la foresta, vagherò per la montagna.
non posso restare lontano da te più a lungo.

Camminerò con gli occhi fissi sui miei pensieri,
senza vedere niente al di fuori, senza sentire alcun rumore,
solo, sconosciuto, la schiena curva, le mani incrociate,
triste, e il giorno per me sarà come la notte.

Non guarderò né l’oro della sera che tramonta,
né le vele che in lontananza discendono verso Harfleur
e quando arriverò, metterò sulla tua tomba

un mazzo di agrifogli verdi e di erica in fiore.

 

 

Tomorrow at Dawn

Tomorrow, at dawn
In the hour when the countryside bleaches,
I will leave.
You see, I know that you await me.
I will go by the forest, I will go by the mountain.
I then am to remain far from you for a long time.

I will walk the eyes fixed on my thoughts,
without anything to see with the outside,
Nor hearing any noise,
Only, unknown, the curved back, crossed hands,
Sad, and the day for me will be like the night.

I will not look at the gold of the evening which falls,
Nor the veils that descend far towards Harfleur.
And when I arrive, I will put on your tomb
A green bouquet of houx and heather in flower.
 

 
 

I versi di questa poesia, sono alessandrini: versi doppi di sei sillabe francesi, sette contate alla maniera italiana, li riporto con la cesura. Il ritmo è giambico.

Demain, dès l’aube, à l’heure || où blanchit la campagne
Je partirais. Vois-tu, || je sais que tu m’attends.
J’irais par la forêt, || j’irais par la montagne.
Je ne puis demeurer || loin de toi plus longtemps.
 

Je marcherais les yeux || fixés sur mes pensées,
Sans rien voir au dehors, || sans entendre aucun bruit,
Seul, inconnu, le dos || courbé, les mains croisées,
Triste. Et le jour pour moi || sera comme la nuit.

Je ne regarderai || ni l’or du soir qui tombe,
Ni les voiles au loin || descendant vers Harfleur,
Et quand j’arriverais, || je mettrai sur ta tombe
Un boquet de houx vert || et de bruyère en fleurs.

 

 
 
Recensione
 
La "grandeur" francese divenne un abito mentale all’epoca di Luigi XIV e ancora oggi i francesi tengono a considerare in questi termini la loro Nazione.  Fu chiamato Re Sole perché con lui la Francia divenne Monarchia assoluta e  decise che tutto il potere della Francia dovesse girargli intorno. Come il  sole, la stella attorno alla quale gira l’intero nostro pianeta, appunto. Durante il suo regno la Francia divenne, inoltre,  il centro della cultura europea e, sempre per volontà di Luigi XIV, nessuna cosa o settore della Francia doveva essere considerato secondario. Tutto è grande e tutto è universalmente da considerare. Così sosteneva il sovrano e da qui nacque la dizione di "Grandeur" francese.

    L’ ‘800 fu un secolo di grandi cambiamenti e la cultura francese (insieme ai suoi accademici) desiderava fossero introdotti dei distinguo nella cultura e che un autore dovesse rappresentare la Francia, quale faro dominante. Non fu facile, ma si arrivò a vedere in  Victor Hugo quel lume attorno al quale doveva riconoscersi l’intera cultura francese (e qui si torna al principio del "Re sole", secondo il quale tutti gli altri dovevano girare intorno al prescelto per rappresentare la Francia nel Mondo della cultura).  Scelta giusta? Mah! Certo è che scegliere tra i grandissimi della Francia non sarebbe facile per nessuno, ma Hugo rientra tra quei poeti e romanzieri che hanno rovesciato il sistema culturale del declamare  classico. Insieme a Baudelaire e ad altri, avviò quello che sarebbe diventato il nuovo Romanticismo francese. La rivoluzione, quasi copernicana, non è stata quella che molti pensano, come ad un revisionismo storico culturale, ma, finalmente, a quel rinnovare l'estetica della prosa e della poesia perché si uscisse da quell'ermetismo che, secondo lui, rendeva incapaci i lettori di entrare nell'anima di ogni parola e verso. Difatti, "Domani all'alba" è una di quelle poesie che non necessitano di sofisticate e complicate analisi per tradurre il pensiero dell'autore. I versi sono espliciti quanto estensivi e mai per difetto.

Altra cosa è quello che riesce a percepire un lettore. La sensibilità di questi è soggettiva, e giustamente ma, V. Hugo riesce, come Baudelaire, Celine, Flaubert,  ad accompagnare tutti noi verso il canto dei versi. Quel canto che ogni lettore fa suo a seconda della propria sensibilità ( come detto ) ma, soprattutto, chiunque di noi saprebbe scegliere un sottofondo musicale che possa ricordargli i versi appena letti. E qui si torna al vissuto di ogni singolo lettore. Come ho scritto riguardo al saggio di M. Proust "sulla lettura", i versi di Hugo sanno riempire la fantasia di ognuno di noi e di questa renderci partecipi di una passato, di un presente e di un futuro che si vuole immaginare confacente al nostro essere uomini o donne.

Ogni verso è una rammentare, un singhiozzare, una osmosi mai dichiarata felice o dolorosa che sia stata o sia. La poesia è sintesi ma anche denuncia. La poesia è senza ma né perché. O la sia ama o la si odia. Molti di più la odiano o non la comprendono e, se ci fate caso, sono quasi sempre persone  razionaliste e di estrazione scientifica  che tutto vorrebbero potere analizzare in laboratorio per decifrarne Dna o quant'altro; senza soffermarci, poi, su tutti quelli che fanno di ogni giorno della vita un vissuto da buttare senza ricordi o melodie che avrebbero potuto suggellare straordinari momenti della loro vita.

Nessun rimprovero a questi, naturalmente, ma non mi assomigliano. E per fortuna!

 
 
Victor Hugo Biografia
 
 Nasce il 26 febbraio 1802 a Besançon nella Franca Contea, dove il padre Léopold-Sigismond Hugo (1773-1828), conte napoleonico e militare dell'esercito di Giuseppe Bonaparte, si trova di guarnigione. Segue il padre, insieme alla madre Sophie Trébuchet (1772-1821) e ai fratelli Abel Hugo (1798-1855) e Eugène Hugo (1800-1837), prima a Parigi, poi a Napoli e in Spagna: a Napoli il padre ha un ruolo decisivo nella cattura del brigante Fra Diavolo e per questo viene nominato governatore di Avellino; in Spagna ottiene da Giuseppe Bonaparte il grado di generale. Il giovane Victor manterrà sempre memoria di questi luoghi visti da bambino.

Nel 1813 i suoi genitori si separano e la madre si stabilisce a Parigi insieme al generale Victor Fanneau de la Horie.

Qui Hugo frequenta il Politecnico dal 1815 al 1818 per volere del padre, ma ben presto abbandona gli studi tecnici per dedicarsi alla letteratura.

 

 

 

Victor-Marie Hugo (26 February 1802 22 May 1885) was a French poet, playwright, novelist, essayist, visual artist, statesman, human rights activist and exponent of the Romantic movement in France. He was the third and last son of Joseph Léopold Sigisbert Hugo (17731828) and Sophie Trébuchet (1772-1821); his brothers were Abel Joseph Hugo (17981855) and Eugène Hugo (18001837). He was born in 1802 in Besançon (in the region of Franche-Comté) and lived in France for the majority of his life. However, he was forced into exile during the reign of Napoleon III — he lived briefly in Brussels during 1851; in Jersey from 1852 to 1855; and in Guernsey from 1855 to 1870 and again in 1872-1873. There was a general amnesty in 1859; after that, his exile was by choice.
 
 
 
 
 
 
 
Poesia di  Victor Hugo 
Lettura di  Olivier Le Piouff
Traduzioni di Dolores Haze
Immagini di Wiko <nico.gengembre AT free.fr>
File audio di poetryanimations youtube
Recensione di Vincenzo Atzeni
Biografia tratta da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Ricerca web e pagina a cura di Manuela Verbasi
tutti i diritti appartengono ai rispettivi proprietari

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 0 utenti e 3204 visitatori collegati.