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Cenni biografici
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Michela Zanarella è nata a Cittadella (Padova) il 01-07-1980. Ha frequentato l'Istituto Tecnico Commerciale “Giacinto Girardi” di Cittadella conseguendo il diploma di perito aziendale e corrispondenza in lingue estere nel 1999. |
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Recensione
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Dopo una presentazione così piena di attività e riconoscimenti, cosa altro aggiungere? Per una buona recensione bisognerebbe aver letto tutto ciò che Michela ha scritto, io la conosco da pochi mesi ed ho letto all’incirca una decina di poesie.
Michela è una giovanissima poetessa con un animo sensibile e una poesia fresca ed accattivante. Il mio semplice esprimere non rende giustizia alla sua bravura. Avete letto le sue poesie? Esprimono maestria e al contempo spontaneità e lo si avverte in ognuna di esse. Niente di costruito, sincera e vera. Trasmette emozioni che condivide con chi legge facendolo sentire partecipe. Attraverso il suo blog dove mi onoro di scrivere, la conosco per come sia sempre gentile, premurosa, rispettosa. Generosa senza riserve e senza gelosie, concede il suo spazio agli amici lasciando loro ogni iniziativa senza porre condizioni. Ho apprezzato tutto quello che ho letto di lei, non ultimi i suoi commenti verso gli altri dove rivela le qualità descritte. Cito frasi di alcune sue poesie facendo torto ad altre: Il colore del giorno “Cosa vedono i tuoi occhi! E poi ancora Battiti primordiali (ultimi versi) “Musica soave d’abissi Michela, il mio cuore vorrebbe esprimere tutto quello che sente ma spesso non vengono le parole giuste. Volevo declinare l’invito, invece ho voluto farlo per trovare nel mio cuore frasi armoniose come lo è la tua poesia. Maria34
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La casa degli istinti
La linea del cielo
risciacqua una poesia nella tua voce. Io sto in ascolto. Con il cuore da bambina soffio l'infinito che si specchia nell'aria e rinasco nel sughero della tua bocca. La casa degli istinti è vicina, sotto la buona pioggia di un tremore, dentro l'onda giovane di uno sguardo senza misura. Le mie labbra nascondono fulmini, una sequenza di baci illuminati, l'ossessione paziente di un amore che copre intere stagioni, zolle, orizzonti. Cade passione su tutte le vene e così vivo e ferisco di gioia il fondo della memoria. Ti vengo a cercare nella capigliatura dell'anima e ti trovo rugiada che veglia piacere eterno sul pavimento degli occhi. |
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I pazzi ridono di notte
Intorno a me follie bellissime
rovesciano la mente e mi schiantano nel buio ad imparare l'assurdo. I pazzi ridono di notte e non importa il gioco di una rima o la croce di un mondo che condanna. Più ridono del rumore del loro orizzonte, mentre abbracciano ghiaccio e confuse lacrime, più intrecciano libertà ad alberi e saggezza. Pure il mio spirito è gola e bocca per carestie di ragione. Noi, maledetti nel sangue e nel midollo, sappiamo rotolare tra gli abissi e ritardare il grido della morte, stringendo tra i denti altri cieli. |
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Nel tempo della luna
Mi sfiora ogni notte la tua anima |
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Vado per il tuo corpo
Vado per il tuo corpo
a vivere l'amore, che già grida a piedi scalzi. Dalla tua fronte bevo gocce salate di notte in cielo. Una passione ignota prende le ghiaie di nudo tremare. Lunga la strada al piacere mette esilio nei tuoi occhi. Vado per il tuo corpo a spingere in cuore dolcezza, a rompere l'onda precoce d'istante. |
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L'eco bianca delle stelle
E' notte,
un rincorrersi buio di sogni sotto l'eco bianca delle stelle. Cerco il rumore chiaro della luce tra le gonne di una luna in equilibrio. Aquiloni neri confondono le gerarchie del cielo. Vorrei capire, capire e sentire il passo veloce delle distanze, aggrappandomi alle labbra di un silenzio quasi perfetto. Al contatto con i miei occhi le allegrie di una cometa annusano le lenzuola del confine. E fuggo con la pelle a godere il naufragare lento di un nettare d'estate. |
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Fiato impuro
Come un inverno in guerra
continuo a masticare gelidi precipizi. Dal seno buio del silenzio raccolgo le febbri di un temporale. Non so come nasce tutta questa ferocia, si spalancano pupille arrossate da suoni nervosi. Tenebre solitarie si riproducono in fretta. Ciò significa che il mio fiato impuro è schiavo d' atroci inganni |
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-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi
-Autore di Rosso Venexiano: Michela Zanarella [michelazan]
-Recensione: Maria34
-Editing: Anna De Vivo
-Correzioni: Maria Catena Sanfilippo
quindicifebbraioduemiladieci
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