Scritto da © ande - Mer, 10/03/2010 - 22:59
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Recensione
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Racchiuderla in un verso, racchiuderla tra quattro note, racchiuderla tra madre e le sue figlie, che dire: “Ecco, è così, è questa Annamaria!”
Dal portamento morbido, incavolata su una moto nell'abbracciare l'uomo suo che intende correre ancor di più e dirgli: “aspetta che ho da far una foto”. Sia essa un ponte, o due gattini ancora a far le fusa. Annamaria, filosofa orientale del ventesimo secolo, e in cui tutto è armonia dalla fisica in sé al pensiero sulla fisica, sia esso un pensiero di Heisenberg o di un altro dal nome Capra. Annamaria partecipa: partecipa al sociale e se le si chiede cosa ha trascurato in Rosso (Venexiano) vi risponderà: “Nulla che io sappia”. Annamaria racchiude l'armonia, la porta a spasso con sé, e tra una crisi e l'altra di un suo nuovo pensiero ci butta di sera anche un po’ di jazz. E già, il jazz è improvvisazione, proprio quello che mancava alla nostra sulle 23. L'ora di un orologio, i ragazzi da istruire a scuola, un giornale da acquistare all'edicola di fronte. Questo è il mondo della nostra Annamaria, e più in là quello delle sue figlie, la prima quest'anno studentessa universitaria per la laurea in medicina e l’altra, la piccolina, la quindicenne che tiene la casa in subbuglio come fosse il web, brava com’è al suo PC. Questi sono i pensieri di Annamaria. Questa è la sua musica. Volete gustar dei suoi versi, volete gustar delle sue note, e allora sedetevi e sentite questi qui: Tentativi "Libertà Walter - Ormedelcaos
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Cortili bianchi nel pomeriggio
composizione al clavinova Il canto:
nel giorno attento ai suoni e ai colori gli accadimenti minimi dell’attesa il bianco cielo della primavera sotto i portici e i cortili nascosti… Una volta annusavamo misteri una volta esploravamo luoghi ignoti eppure adesso ancora dentro vaga la permanenza dell’incognito come un lago increspato da pensieri ondosi. |
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Un minuto
composizione al clavinova Vedo:
l’istante passa su di te danzando. Ecco: il suono di una ruga mi rapisce. In fretta scappo con sguardo leggero a dare un senso alle parole vaghe che sanno di momento già passato. Mentre ti guardo tu non sei più qui. E la presenza al mio specchio pesa. |
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Pioggia
composizione al clavinova Il viale mi accompagna
sono riso di pianto sono foglia ingiallita sono eco di canto. Sono larva rinchiusa in bozzolo di seta sono acqua che scorre verso un’ignota meta. Montagna immota nel cielo levigato e sole che lambisce un tramonto di prato. Sono tutto stasera: il senso dell'inutile il come ed il perché di una parola intera. (Sarà stata la pioggia) |
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La ragazza che suonava di notte
Il rumore del giorno nella testa
evapora di colpo e il buio del silenzio -onda di clessidra tra dita di vento- si dilegua (come eri triste -oggi- fra le tue note) |
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L'adagio
Regalarti le parole
sensa senso che si muovono dentro mi è impossibile come frenare il lampo di tristezza quando vai via. La discontinuità pesa come un macigno ma l’abitudine inganna. Strano sarebbe e dolce fonderci ancora in un solo Adagio. |
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Soffi
Di soffi dentro
di volti chiusi all’anima di sogni estremi nascosti ed infiniti oggi ti canterò ti sentirò ti vorrò dire dolce come uno sguardo d’ambra mi entrerà dentro tutto il tuo sapore come di giorni chiari nuovi aperti al vento di ogni dove. |
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La bellezza
Vincevo
coglievo le cadute al volo per rialzarmi. Indietro volti e mani occhi di fine viaggio occhi di inizio. Ascesa senza ali quindi le viole i profumi, gli amori. Tutto per niente per niente in cambio mai. Per la bellezza. |
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Musica
Incarno stasera la passione
l’andamento ondulante l’apprensione come non ci fu detto noi facemmo e l’altrove entrò da qualche parte quasi sognando la rivoluzione. Adesso mi dileguo nel senso il liquido profilo delle note se fosse già deciso anch’io saprei ritrovarmi in cima al controcanto. |
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Purezza
Come molecola d’acqua
come ossigeno d’aria come scorrere di fiume ritroveremo la purezza di sete di fame d’amore ritroveremo la purezza tutti. |
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Luci
Ci luccicavano gli occhi
non so se di pianto o di riso quella volta e tante altre, e ancora di forza e debolezza di incanto nel futuro lo stupore di vita, i lampi d’esistenza. Com’era dolce la pioggia, gocce di musica sul viso. Ci luccicavano gli occhi scavandoci il cuore, quegli occhi. Mai finito mai voluto mai dimenticato. |
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Voce
Vaga
nel muto mondo di mare sassi e vento voce solitaria il canto giunge tra pieghe di una notte straziandomi il sentire falsandone le note vibro come di pianto dipinto al muro come di foglia lieve cadendo in volo sottile quando -tu dimmi quando- potrò ascoltare ancora e non morire. |
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Lo sguardo in te
Al di là
dell’orizzonte mio scenari trasparenti bianche visioni rimbalzano tra gli occhi la mente opprime ma lacrime di perla si mutano in collane di sorrisi se oggi stanca di vagare sola poso lo sguardo in te. |
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Tutto
Di liquido sguardo
magnetico astrale vibra nel centro una sincrona lacrima se indietreggi ti seguo ed ancora non avrai altro da me che tutto di me stessa. |
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-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi
-Autore di Rosso Venexiano: Annamaria [Ventodimusica]
-Recensione: Walter - Ormedelcaos-
-Editing: Anna De Vivo
-Correzioni: Maria Catena Sanfilippo
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi
-Autore di Rosso Venexiano: Annamaria [Ventodimusica]
-Recensione: Walter - Ormedelcaos-
-Editing: Anna De Vivo
-Correzioni: Maria Catena Sanfilippo
diecimarzoduemiladieci
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