…si sgretolano arcobaleni come bottiglie vuote di birra scagliate a terra con forza da un ubriaco infuriato; o forse è solo dio che, stufatosi degli archi pitturati che non servono a nulla nella sua proprietà, ha deciso di scaraventarle sulla terra. Si frantumano davanti a me, esplodono: frammenti colorati rotolano velocissimi in tante direzioni quante sfumature diverse. Tinteggiano il mondo, regalano contrasto alle cose, s’imprimono sulla retina e nell’iride con potenza, esclusivamente a colori. Rullini bianco-neri vengono distrutti, vecchie pellicole accese da getti di Jackson Pollock.
Saltano su e giù dai marciapiedi, bambini impazziti e felici: il giallo accompagna il blu e prende per mano anche l’arancio, non esistono collisioni ne incompatibilità, non vi sono più guerre tra di loro. Galoppano senza traguardo davanti al verde, davanti all’indaco. Scivolano sull’asfalto grigio che istantaneamente rinasce, omini rossi e verdi scendono dai semafori e li rincorrono. Su, giù, su, giù, su, giù ed ancora su e giù… continuamente, vivacizzano l’aria uccidendone la monotonia, spruzzano spensieratezza sulle arterie del miocardio cittadino. La spessa linea rigida inizia a fremere sul monitor: la metropoli ha incastrato le dita nella presa e si è finalmente decisa. Vuole esistere, vuole essere, vuole partecipare: vivere. Vivere dei suoi abitanti. Vivere di azzurro, vivere di fucsia, di viola prugna e di verde acido. Vivere di giallo pulcino, di rosso scarlatto, vivere di bordò e di acqua marina. Come palline di un flipper, raggiungono i pali della luce, si scagliano contro i grattacieli, inondano le piazze, escono dal mare, scendono nelle metropolitane, si sparpagliano, rimbalzano; cavallette dei tempi antichi maledetti, conquistano superficie e viscere. Biglie dei ricordi, decorate con ondine tinte al centro del vetro trasparente, biglie di quando eravamo ragazzini, rotolano lungo i viali e si sgretolano… arcobaleni intatti erano, frantumi colorati diventarono.
…morirono eroiche per partorire l’esistenza…
morirono eroiche per regalarci l’essenza
Rita Foldi [fallenfairy]
Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi
-Supervisione Paolo Rafficoni
-Editing: Manuela Verbasi, Emy Coratti
-Racconto di Rita Foldi [fallenfairy]
-tutti i diritti riservati agli autori, vietato l'utilizzo e la riproduzione di testi e foto se non autorizzati per iscritto
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