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"Allora si fece avanti un muratore e disse:
Parlaci della Casa.
E lui rispose dicendo:
Costruite con l'immaginazione una capanna nel deserto, prima di costruire una casa entro le mura della città: poiché come voi rincasate al crepuscolo, altrettanto fa il nomade che è in voi, sempre esule e solo. La casa è il vostro corpo più vasto. Essa si espande nel sole e dorme nella quiete della notte, e non è senza sogni. Non sogna forse la vostra casa? E sognando non abbandona la città per il bosco o la sommità della collina? [...] "
Kahlil Gibran - "Sulla casa"
Non sogna forse la vostra casa?
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Un fiore indaco
Sogna
il suo profilo d'oro la mia casa persa nel blu del suo cielo nelle stelle che le tagliano l'anima si libra vola cerca il colore nel grigio e solo un brusio d'amore Nascosto tra le spine.
©neraorchidea
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Sogna?
Fra colori e disegni
sogna la mia casa intrisa dal tempo. Immensa Amica Unico posto di plasmata materia Per me: cela o rivela sentimento. Attende sempre un ritorno Riparo dall’illusione Per amore sogna la mia felicità.
©orofiorentino
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Casa...
Casa,
tu che non sai sognare, dalle mura squallide e opprimenti, lascia che io apra la tua porta, non mi volterò indietro, ne ho avuto il terrore da sempre, ma ora, ti attraverserò senza rimpianti, ne vedo la luce, è tempo di andare o morire…
©Emy Coratti
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Non conosco il calore del focolare
Non conosco il calore del focolare.
Ignoro quel familiare luogo sempre pronto ad abbracciare il corpo che cerca riposo. quella prigione priva d'amore che chiamano "casa". Il desiderio di pace, unico bagaglio d'un infinito viaggio. Ho attraversato deserti, dove la mia immaginazione ha trovato l'ispirazione. Dormito su spiagge eterne, lo sguardo sul mare dove i sogni lasciavo navigare... Scavalcando monti erti, ho abbandonato pezzi del mio cuore, ormai per sempre persi. Ho visto mondi al di là del reale, non li potete nemmeno sognare! Ho superato confini di cui ignoravo l'esistenza... Ma è incompiuta la ricerca d' un luogo su cui imprimere per sempre la mia essenza. Il cammino privo di meta in ogni dove mi ha condotto, e in nessun posto. Ho lasciato il bagaglio dove più non potrò cercarlo. Mai potrò trovare un luogo caldo dove invecchiare... Infine, ho capito: quel sogno è sempre stato un desio vano! La Terra è la mia casa. Il sole il camino che scalda il corpo gelido, se è insopportabile l'inverno. L'aria, il cibo - così puro e vivo - di cui l'animo alimento. Il cielo, il soffitto che dolcemente guardo, mentre m'addormento. Una casa non basterebbe a contenere il mio lamento! Di gelide mura più non necessito.
©Eleonora Grana
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La mia casa
La mia casa non ha mura, non ha porte, non possiede finestre.
La mia casa non ha luoghi, non ha città, non ha nazioni. La mia casa non ha nome e non ha via, non ha lingua e non ha religione. La mia casa non ha tempo, ma ha una storia, conoscere le ere, ma non possiede meridiane. La mia casa è il mondo che respira in ogni istante, è negli occhi di un gatto che gioca sul tetto, è nel volo di un rapace, nel ruggito di una tigre. La mia casa è tra le foglie e nei fondali degli oceani, è il sole del mattino e la luna della sera. E io la sento, la vedo e la vivo la mia casa, ogni volta che mi sveglio avvolta nel tuo caldo abbraccio.
©ThrasHAleXiS
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Cose Così [Fuori tema]
Un lento andare via, un ingrigire del pensiero che piano si scolla dal poco di te. Nessun senso acceso, in questo dormiveglia d'assolo che mi sprofonda nel cuscino. Canta la notte la malinconia delle candele spente, e sibila a fior di pelle fra scirocco e primavera il tuo riflesso inconsistente. Buttami via come stecco di cremino disegnato di cioccolato e panna che non è più. [Non ti penso da un'ora]. Sono uno strato sottile di vinavil come pelle da staccare dal palmo. [Non ho altro fra le mani che il vuoto e la sua eco]. Ora è già mattina. Tu dove sei mentre mi grandina la vita? Non in queste mura mai di alberi e di bosco. Non a riempirmi l'alito di te e di caffè. Non qui, mentre accendo una sigaretta, accavallo le gambe e mi carezzo un ginocchio.
©Manuela Verbasi
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La casa
Sono certezze, impresse nelle pareti ,dove obbedienti impugnano uno scoscio inesausto di luce. Arte nutrita dalle pietre e delle spine della vita mescolati dalla forza pura dei pensieri dell’uomo. Dallo sguardo pacato si chiude come un libro nascondendo oscuri misteri e saggezza in guglie di giorni e di ore. Ora sdraiata nel divano timorosa di troppe carezze, i ricordi ondeggiano lievi, quando esule, dormivo tra l’erba tosata appena, accanto al ruscello che mi cantava nei travagli del silenzio, mentre una foglia vibrava nell’orizzonte, lì, a tracciare frange.
©iry50
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Prima del prima
Il ventre di questa sirena
è il luogo dove vivo, la corrente dei suoi pensieri culla il mio sogno assiste al mio lento mutare. Ella crea per me melodiosi canti e carezzevoli poesie. Questa Venere celata al mio sguardo mi narra del futuro, racconta di luoghi impensabili fuori dal mio bozzolo caldo e morbido come roseo velluto. Navigo nelle riflessioni di questa donna, non voglio andarmene, non voglio uscirne. Questa è la mia casa.
©EsserLibera
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-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Redazione -Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi -Supervisione di Paolo Rafficoni -Segreteria: Eddy Braune -Autori di Rosso Venexiano -Grafica di Alexis e Manuela -Editing Emy Coratti trentunomarzoduemilanove |
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