-Polveri di pelle
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-La terra di Chagall
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E l’ora s’intinge
nel bianco delle tue polveri Diviene viso Fermo, Fluido da donare
©Morfea77
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Resti lì
nel tuo strazio in veli di tempo stabilito in giorni di battigia a contare la follia in ultima fila in quiete apparente in un giardino di ciliegie ormai cadute nell'assonanza della vita che scorre. Gli occhi come rose di carne ciglia scompigliate in una pace bianca anelando l'ultimo soffio d'amore in una terra di Chagall rossa di papaveri come un allodola al tramonto
©neraorchidea
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-Volti di strada
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- Fotografia
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Volti di marmo
d’acqua di sogno Volti di sale o di luce serena Volti di mare o di fiume in piena Volti di frange cadenti di pioggia. Volti scavati dagli occhi. Sinceri involucri di vite dismesse. Tu un volto tra i volti. Prosegui incerto… qualcuno chiama… quindi ti volti.
©ventodimusica
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Fotografia.
Vie d'un volto disconosciuto, a condurre nei segreti di una vita. Tra ciglia socchiuse scorrono amori, abbandoni risuonano, trame di parole non dette. E quella ricchezza che nessuno potrà strapparti volerà con te.
©flameonair
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Artista di strada
Imbianchi il tuo corpo, come bianche sono le lapidi dei cimiteri
E attendi immobile come senza vita …. Nel tempo trascorso così irrigidito, scruti l’anima e affoghi nei pensieri che ti tengono compagnia logorando la tua esistenza. La gente passa, qualcuno curioso ti guarda, alcuni ragazzi fanno scherzi sperando di vederti tornare per un istante alla Vita. Il corpo si fa freddo, i piedi e le mani formicolano… Finalmente una coppia di innamorati mette nel cappello ai tuoi piedi qualche centesimo..Ed ecco la Vita che con un sorriso, riprende a scorrere nelle vene per qualche istante….Poi, ancora il gelo che ti stringe il cuore. Come è triste essere Vivi e sentirsi Morti….o forse ancor piu’ triste è essere Morti illudendosi di essere Vivi….. Perché in fondo, siamo tutti artisti di strada!
©Milly50
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Adorno, adornato
Adorno, adornato
Essere così incolore nel blu tenue soffusa voce afona di gesso Ti morde il legno tra i capelli mentre suoni l'aria scanzonata dell'addio di noi O tu che regni il piccolo orizzonte di un quadro rimesso alla fonte del sapere O solo una scommessa attonita di una festa in maschera di giglio e tu in ciclamino Tornammo a rivederti non stanco, ai nostri occhi del mosso. Spingemmo i tasti. In avanti. per dire di te tra il muro e lo specchio di due giorni.
©ormedelcaos
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-Sabbia, ancora sabbia
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- Cose Così (di me e di te)
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Sabbia, ancora sabbia
Vento, ancora vento Caldo soffocante E gelo ammantato Hanno invaso la mia fortuna Una lacera tenda in mezzo Al miraggio Segnando il mio viso Per sempre Ferendomi le palpebre Lasciando al viandante
©taglioavvenuto
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Manciate di bianco in polvere
d'infarinate ciglia l'inquietudine è silenzio. Il nulla. Alle spalle ore vuote, scorticate malinconie tortuose sui ritagli di me e di te.
©Manuela Verbasi
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- Silenzi
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- Giungi a lei
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S'affacciano
tra le ciglia socchiuse i miei sogni destati come albe nascenti. Sono perle cadute tra i passi confusi di viandanti sorpresi, di bambini smarriti. Sono gocce di pioggia, pozzanghere agli incroci di vite parallele, di strade sempre uguali. Affiorano dalle labbra ormai mute le mie parole bianche come nevi perenni. Sono vento che soffia sopra i volti nascosti dalla polvere amara di desideri infranti. Sono musica che cura, balsamo sulle ferite di battaglie mai vinte, di guerre mai finite.
©inchiostroblu
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Vai mio cuore
oltre il mare, vola su deserti di sabbia bionda, giungi a lei cuore mio lungo le strade lastricate di stelle. Giungi a lei prima che sbiadisca la luna, a te affido le note del mio malinconico canto. Giungi a lei cuore mio con lento sussurro tra rami unti dal vento vai, corri e dille quanto io l'amo.
©ladybea48
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- Cose Così (la mia sabbia)
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- Larwrence
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Sei solo l'ombra a cui accostare le labbra
in quel tuo incidere di senso la mia sabbia al davanzale del mio seno seminato di baci unghie di tristezza strazianti come chiodi.
©Manuela Verbasi
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Nei ripostigli polverosi della memoria,
l'eco di un pianto, s'intreccia in plullulante bufere dell'arido deserto Sandali ai piedi,avvolto alla dyellala, in sella al suo cammello galoppa , la rosa del deserto mentre il vento svena le dune sull'antico steccato, imprigionando, disarmonie volute e accettate.
©iry50
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- Gesso
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- Fantasma dei ricordi
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Vita ingessata
in un gioco di ruoli. Mai vera, mai mia. Personaggi-fantasmi Un vortice, un caos... Finalmente comprendo, Vedo lontano …forse il sapore della vita vera…
©tittidiruolo
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Nell'ombra della notte
le tue vesti bianche riflettono la luce negli occhi miei sguardo perso il viso dipinto vai e non voltarti rimarrò come nuvola
©Raffaella64
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- Sono come te
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- Aurora
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Mi accosto a te
vorrei capire questo tuo viso lontano. Questa polvere bianca… Non hai più lacrime…
©orofiorentino
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Fluttuano sull’onda
le prime luci dell’alba i pensieri sono gocce nel mare. Percorrono la sabbia
Nelle rimembranze
©ittoilg
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- Uomini che Furono
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- Sguardo perso ….
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Remote anime ed ombre
si aggirano sulle lande ghiacciate del cosmo. Come beduini nel deserto africano, esse errano in cerca di una meta ignota. Dispersi, maledetti, neri, i loro spiriti divorati dalle tempeste di mille battaglie, intorpiditi dall'oscurità, accecati dalla Morte, vagano come fantasmi sul relitto di una Terra Vergine. Proiezioni di uomini che furono.
©ThrasHAleXiS
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Il tuo sguardo perso
attenua lo scandire del tempo inutile… Attorno a te, il silenzio di giorni vuoti sciolti nell’oblio del nulla…. Anima sola, E là ti perderai,
©Rosemary3
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- Uomo di strada
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- Pittore
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andore divino
esala il tuo soffio flebile, in cui occhi savi svelando reti per cogliere frutti che miti avventori assistendo plaudenti agitano nel mare tuo calmo, interiore, è sobrietà di gesta nel veder ogni motto corsaro ed astuto, sentor di plagio che mai parlar seppe senza tacer nell'altro tuo il pensiero urlante, diafano, scintilli, nelle croste inveterate mostrando sobrie giacche, usate, broccate, e mire invochi al soldo tintinnante e decantar altrove poi il tuo martirio pregnante di te del tuo sospiro stagnante
©matris
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Dipingi paesaggi fatati,
arcobaleni incantati ma i tuoi occhi son ciechi, non vedi quel che ti circonda, muti i tuoi labbri. parlan di silenzi sofferti. Fuori dal tempo vaghi attraverso mondi lontani a te solo conosciuti. Le tue mani pitturan sogni e malinconia dietro cancelli che ti sbarran la via. La gente passa e va solo io, rimango a guardare.
©ladybea48
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Io soggiorno dove il vento si ferma
Io soggiorno dove il vento si ferma,
E la speranza si consuma. Alice si è persa in paradiso, E la notte sta arrivando. Quando sento l'Amore soffrire Il mio cuore assume la sua forma. Sono stanca Sono stanca E tu sei senza cura. Sento il tuo liquido scendere in fondo alla valle E quel rumore mi ricorda la morte Ricorda il mio respiro. Triangoli di luce volteggiano Dio dammi la forza.. Dio sono persa.
©Keitha
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- Attesa d’estate
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- La statua vivente...
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Tu
dove sei? Tu dove sei? Tu dove sei quando la tiepida sera
©ventodimusica
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L' Artista di strada
con passo fermo e deciso prende posto sul piedistallo fermo ed immobile scruta i passanti pronto ad un gesto se qualcuno di avvicina dal suo viso non traspare nessuna emozione maschera imperturbabile mascherà di serenità l' Artista sà che il suo ruolo è quello di donare emozione qualunque sia il suo stato d' Animo nessuna lacrima gli è concessa perchè lo spettacolo deve continuare show must go on.... Solo alla sera tolto il cerone è veramente se stesso...
©SempreGio
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- Uomini che Furono
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- Sguardo perso ….
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Remote anime ed ombre
si aggirano sulle lande ghiacciate del cosmo. Come beduini nel deserto africano, esse errano in cerca di una meta ignota. Dispersi, maledetti, neri, i loro spiriti divorati dalle tempeste di mille battaglie, intorpiditi dall'oscurità, accecati dalla Morte, vagano come fantasmi sul relitto di una Terra Vergine. Proiezioni di uomini che furono.
©ThrasHAleXiS
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Il tuo sguardo perso
attenua lo scandire del tempo inutile… Attorno a te, il silenzio di giorni vuoti sciolti nell’oblio del nulla…. Anima sola, E là ti perderai,
©Rosemary3
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Quando metto da parte le mie esibizioni
Quando metto da parte le mie esibizioni
Quando davanti a uno specchio Tolgo con cura l'ultima maschera Quando riordino i miei giocattoli E li adagio in un angolo Resto solo in questa stanza troppo grande Solo col mio non sapere chi sono Solo e tremante al freddo della mia realtà Come un bambino abbandonato Mi rannicchio sui gradini della mia finta allegria Mangio il pane azzimo della mia fantasia E bevo dal calice amaro della mia malinconia
©martachenonsa
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-Direttore di Frammenti Manuela Verbasi
-Autori di Rosso Venexiano:
-Foto: Paolo Rafficoni
-Editing: Manuela Verbasi
-tutti i diritti riservati agli autori, vietato l'utilizzo e la riproduzione di testi e foto se non autorizzati per iscritto
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