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Se solo...
Se solo tu mi guardassi
sarei la creatura più felice ...sei Luce ai miei passi. Se solo tu riuscissi a scrutarmi l'anima ...mi scioglierei come ghiaccio. Se tu posassi quegl'occhi su di me lasciandomi il segno ...volerei leggera e libera da catene. Se solo tu osassi venendo incontro a me ...scateneresti l'uragano dei sensi. Sarei quel fiore che sboccia contenta d'esser nata a Vita nuova occhi negl'occhi mente nella mente... ...Se solo tu mi guardassi...
©angelsmile |
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Occhi negli occhi
Oh tu non sai anima mia
cosa vedono i miei occhi quando guardano i tuoi! I miei occhi vedono le nere scogliere della mia isola dove i flutti spumeggiando s'infrangono sospinti dalla furia del maestrale... I miei occhi vedono vortici di acque profonde e scure dove il cuore non teme di perdersi e naufragare... I miei occhi vedono farfalle brune che danzano festanti: ecco, ora sorvolano i contorni del mio viso e si fermano ansiose sul fiore disegnato dalle mie labbra... Oh tu non sai anima mia cosa vedono i miei occhi quando guardano i tuoi! La creazione tutta io contemplo quando guardo i tuoi occhi, specchio delle meraviglie!
©Ligeia666 |
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E... arrivi tu...
E arrivi tu con le tue incertezze
A fare il si senza un domani Trovando poi nelle mie carezze Lo strano dire che tu mi ami Non posso fare delle promesse Perchè il fato ha le sue illusioni Creando l'ambito in parole mosse Rubando il tempo con le effusioni Ricami in fiore con le rose rosse Con caos calmo nelle mie emozioni Su quella tela che nessuno tesse Nei momenti neri delle scansioni A quei pensieri come nulla fosse Distillando il vago sapor dei doni Cavalcando ciò che ci commosse Soffrendo tanto per gli abbandoni Adesso tu con questa eclisse Di noie sospese come dei tuoni Cerchi il sereno senza percosse All'animo puro con pensieri buoni
©Edo e le storie appese |
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Le cose con il tempo si logorano....
Anche le relazioni.
Le coppie dapprima, senza reticenze vivono, l'attrazione e il desiderio, negli occhi e nel cuore..... ma il tempo passa e ingrigisce i capelli. Un matrimonio senza dialogo, non ammette temi sulla fantasia per vergogna... o per timidezza
©Onlythenight |
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Un albero nel vento
Quando ti vidi
fischiare la prima volta, era quasi primavera e ho stropicciato gli occhi. Tentato di trattenerti nelle mie folte braccia, più mature. Ho voluto innalzarmi con te, Un giorno poi... Proteggo i miei frutti Irriconoscente,verso me,
©Maximo67 |
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Avvolgimi
Tra le spire oscure
della tua passione avvolgimi in un respiro sospeso, negandomi la fuga, e mordimi il cuore.
©flameonair |
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Sorriso
E finalmente spunta il tuo sorriso
s'irradia sul tuo volto il suo riflesso specchio degli occhi alla gioia aperti comincia una giornata celestina
novembre soleggiato in propri passi
l'uggia ch'offusca il sol della tua luce
ripassi adesso i singolari banchi
©4797orizzonte2 |
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T'amando
T'ho bevuto come vino, stasera.
T'ho preso, come labbro s'avvicina al veleno. Tremavo, mentre t'ascoltavo. C'era una voce muta, che piangeva suoni, e mi cadevi in braccio. Ho sentito l'odore del richiamo, ed ho pensato piano, mentre mi parlavi di istinti e d'evasioni, e bottiglie vuote, come birilli in aria nei baracconi. Pensavo piano, per non invadere quel posto, e mentre la mano s'accingeva al pianto, ho alzato i piedi sulle punte, ché non arrivavo a prendermi quel bacio. Tremavo, mentre t'ascoltavo. C'erano piume d'oca, e ciliegie, nei manici delle parole, e delle ceste le ombre erano a festa, e poi il vento s'azzardava, ma nulla, nulla si portava. Eri là, come nota accentata per dire, e basta non lasciava uscite. Eppure, eppure mai un accenno d'imbrunire. T'ho preso, nel silenzio, e come arrangiamento mi è stato detto un dato. Ho fatto il conto come zingara per strada, e quel che ho letto è stato fiato. T'ho preso in bocca, e t'ho sentito, ed ho sentito quel profumo che non usa, ma lascia andare la sua scia di pelle, ché nel cammino di cometa il dono si fa stalla, ed io lo seguo, lo inseguo quel calore, per ritrovarmi come pistillo nel suo fiore. T'ho preso in bocca, come lettera s'appropria del suo suono, e sono andata con il dito alla saliva. Quasi m'aspettava. E s'aspettava il tempo delle lucciole, e poi i bicchieri capovolti, e poi le luci su pei monti, ed il ruscello che raccontava ai sassi, e i passi. E passi ti contavo e tu, caduto in braccio, ti cullavo, e ti cantavo nenie, per custodirne i sensi e il divenire.
©simonettabumbi |
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-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi -Redazione -Segreteria: Eddy Braune -Autori di Rosso Venexiano -Editing Manuela Verbasi, Emy Coratti -Foto Paolo Rafficoni |
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