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Gocce in frammentazione

Parla una lingua astrale
quella vecchia fontana
lasciata morente  al buio.
 
Dalla sua bocca arrugginita
cadono cigolando le gocce
a lasciare le ultime volontà.
 
Ed io crocifisso al tempo
non posso trascrivere nulla
di quel che mi sta sussurrando.
 
Non arrenderti adesso o fonte
altri passeranno dopo di me
ad immortalare le tue parole.
 
Non senti nell’aria la pioggia
giungere trafelata e pesante
per alimentare il tuo pozzo?
 
Ti prego resisti e non badare
ai chiodi che mi trafiggono
certi di vedermi implorante…
 
…senza comprendere che nel profondo
anche il tormento s’è addormentato.

Il vuoto in un ricordo

Vaghe nuvole d'incenso
le parole ascoltate e dette
senza troppo scaldarle
nei vasti spazi
del mattino. Il profumo
d'esse abbiam gustato
sulle labbra ancora aride
per il sonno. E il desiderio
di possederle avemmo,
a sorsi larghi e profondi
come i giorni dell'adolescenza.

Bevemmo l'acqua della fonte
col suo sapore di strade
e di gente indaffarata; col suo dolore
d'un tempo irrimediabilmente
perduto che più non sa trovare
nella propria carne il segno
già suo, di Dio.

Il tappeto volante

verrà verrà ne sono certo
questo è un posto
che non da nell'occhio
si nasconde ormai non la interesso
viene a dirmi addio, io non posso
che squallore questo luogo
lei insistendo tanto l'ha voluto
e questo tappeto finto orientale
oro e rosso finto velluto
come vorrei poterci volare
lontano su un arcobaleno.
ho trovato si, così farò
appena entra un colpo solo
senza sfigurarla
nel tappeto d'oro avvolgerla
e insieme dal balcone
spiccare il via e sarà per sempre
solamente mia.
 
 

Sprofondati silenzi mi avanzano

Sprofondati silenzi mi avanzano
lesinando respiro parole
Mi trafiggono luci e ricordi
ho lo sguardo
e la vita mia in viaggio

Ho smesso di fare il poeta
recitando la parte pirata

Girerò ora vuoto curvando
quello spazio nel tempo d’un niente

Seguirò lì diritto davanti
sino a quando trovando le spalle
di me uomo e abbracciando calore
troverò finalmente il mio senso

Morte d’Amore

E un giorno mi costringerai
a domandarti dell'istante
esatto
in cui il piacere
fin troppo contaminato
l'ha attraversato il dovere?

Che io muoia
prima
che non sappia mai
quanto soffre
un amore che soffoca di perché.
 

Guardiano del tempo

SCHIENA
 
Schiena liscia
e sinuosa,
t’è compagna
la penombra,
mentre rechi
su di te
antiche pene
che ti inflisse
la luce.
(Poesia tratta dalla silloge)
 

 

Vincent

Puro alla tela affidasti le domande
sfiorando Dio nell’estasi dell’amore
che dal tuo soffrire attingevi i gialli
ed i cipressi, fra la terra e l’infinito.
 
Infiniti i giorni del contatto negato
elemosinando una carezza umana
a studiare le tecniche d’accademia
spazzate via da nubi e cieli ventosi.
 
Quante calde lacrime hanno diluito
nell’indigenza di chi è senza amore
i colori del tuo divenire immortale
sino al silenzio dopo lievi corvi neri.

Tra il dire e il fare.

Uscire di scena così

dopo aver detto o scritto
solo quattro parole in croce
su cose trovate al mercato sotto casa
da ambulanti che non ti conoscono
e di te non importa nulla
brucerà il sogno di lasciare orme
anche incise poco profonde.
Forse basterà averci provato
fantasticato ali grandi in volo alto
ma sporcate poi con nani percorsi
di vita domestica utilitaria.
Oppure non è mai esaustivo
in tentativo lo spendersi e allora
ucciderò almeno un giorno
di questa esistenza triste
facendone cosa memorabile
inequivocabilmente mia
da incisione non solo lapidea.
Lo farò prima o poi.

Ancora nella furia

ancora nella furia
e di nuovo l’abbondanza di una luna
scritta lì
e sempre illesa
e tanto distante dalla fisica della morte

Si muore senza ti amo

"si muore senza ti amo
con gli occhi serrati da una spina
e si ha fiato sottile
e non si hanno carezze chiuse in una fronte
e non è nulla Leggi tutto »

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