Nuvola
Sera precedente che non torna
- Blog di gatto
- 1 commento
- 1322 letture
- Commenti
Ci fossero locomotive sul mare – una sera ai diporti autunnali.
- Blog di
- Login o registrati per inviare commenti
- 1182 letture
- Commenti
Notti stregate
Nel buio dell'anima
danzano
pipistrelli
e
streghe.
Bagliori notturni,
proiettano demoni
nell'immensa tetra distesa...
Spettri che, immobili,
piroettano
nel lontano ricordo
di notti stregate...
- Blog di rosemary3
- 1 commento
- 1713 letture
- Commenti
Oggi forse dovrei andare al mercato
- Blog di ventodimusica
- Login o registrati per inviare commenti
- 1532 letture
- Commenti
Nostalgia
- Blog di Francesco Paolo
- 1 commento
- 1446 letture
- Commenti
Musica - Alexis
Alexis, Musica, matite su carta, 33cm x48cm, 2009
Sono particolarmente affezionata a questo disegno perché è nato sulle note del disco Modì di Vinicio Capossela. Quei suoni, quelle note, mi hanno suggerito tutto: forme, colori, intensità della luce. Poi il foglio ruvido conserva e consacra il fascino dello schizzo, dell'istinto, del calore e della passione creativa.
Scusate la qualità della foto davvero scadente.
- Blog di Alexis
- Login o registrati per inviare commenti
- 3156 letture
- Commenti
Come canne al vento
Osservo, in rapida successione, tutto ciò che mi sta intorno, come in uno sfogliar di pagine tra le mie mani che siano state aperte e poi richiuse. Tutto mi appare relativo e dentro, e fuori di noi in un ordine di cose che ci coglie sempre impreparati e talvolta non c' è altra terra se non quella che ci regge precariamente, in bilico sul vuoto che ci circonda. I ricordi di un tempo già remoto sembrano venirmi incontro: speranze vaghe, avvenire non ben delineato e incerto, intollerabile vacuità latente. Un benessere misto a melanconia e le illusioni che vanno e vengono, alimentate da una natura resa tanto più inconciliabile che pur contenendo ogni cosa, di ogni cosa ci priva.
La mia ragione, tenta di respingere ciò che tende a divenire abitudine incongruente ai miei principii. Ascolto il vento, seguo il turbinìo di nuvole nere che si allontanano rotolando lungo i fianchi delle montagne giù, giù fino ai bordi frastagliati di una spiaggia lambita dalla dolcezza di onde non più gonfie di rancori e incontenibile vigore... ritrovo attimi in grado di fugare diffidenze e dissipare incertezze.
- Blog di ventidiguerra
- Login o registrati per inviare commenti
- 1684 letture
- Commenti
Gocciola l'anima sulla bellezza
- Blog di tiziana mignosa
- Login o registrati per inviare commenti
- 1498 letture
- Commenti
C.D. Friedrich, Utterwalder Grund, 1825 - Impressioni
La rappresentazione del sublime.
Un paesaggio sospeso in una dimensione quasi estranea al mondo reale.
Una cintura montuosa, quasi come una barriera, si staglia su di un cielo incerto tra una notte annuciata ed un melanconico tramonto, in cui i colori si fondono e creano un'atmosfera ultraterrena, surreale.
Una piccola figura umana osserva l'immensità del paesaggio in cui si trova immersa. È ammutolita, attonita, forse stupita e meravigliata.
E sembra di sentirlo quel lieve canto dell'acqua che attraversa la foresta.
E si invoca il Silenzio.
Alexis
24.10.2009
- Blog di Alexis
- Login o registrati per inviare commenti
- 1867 letture
- Commenti
Notte di Halloween
Quella notte dormii male. Un sonno agitato, convulso, abitato da presenze, sogni, incubi. Mi giravo e rigiravo nel letto ansiosamente, come in attesa di un evento ineludibile. Nel dormiveglia contavo le ore scandite dalla luce fredda del led della radiosveglia sul comodino. Assurdo, pensai, alla mia età vivere queste sensazioni di timore latente, paura dell’ignoto. Improvvisa una luce rischiarò la stanza, o almeno così a me apparve, senza minimamente incidere nel sonno di chi mi stava accanto, mi catturò e sprofondai in una sorta di coma profondo, sospeso in un limbo tra ragione e follia, consapevolmente inconsapevole dell’incubo che stavo vivendo. Eppure mi piaceva, un sottile senso di libidine interiore, quasi fisica, mi attirava verso la scoperta di quella strana forma di malia che mi attanagliava. Ombre danzanti dapprima indistinte, viepiù precise col tempo pullulavano la mia mente impedendone un percorso logico. Con uno sforzo, che a me apparve immane, distolsi il mio sguardo dalla rappresentazione e mi vidi. Sì, mi vidi. Disteso su un piano di marmo. Nudo, immobile, gli occhi chiusi, dormiente. Vittima sacrificale in attesa di un verdetto che sancisse finalmente la fine della dicotomia che da sempre aveva caratterizzato la mia vita. Perché assistere alla fine di una parte di me stesso? E poi, chi aveva organizzato questa messa in scena? Perché? Scientemente mi ribellai, utilizzando una vecchia tecnica: svegliandomi. Il led azzurrino della radio sveglia disegnava ombre rassicuranti sul muro della stanza. Il respiro regolare accanto a me rassicurava il mio ansimare calmandolo. Solo un particolare, un piccolo particolare stonava in questo quadretto rassicurante: in un angolo della stanza, per terra, un cappello da strega stagliava irridente un’ombra incerta sul muro.
- Blog di Franco Pucci
- Login o registrati per inviare commenti
- 1949 letture
- Commenti