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Sogni color arancio

E' l'ora di punta, come un brulicare d'insetti la folla mi schiaccia e mi spinge là dove non avevo intenzione di andare e mi ritrovo ad osservare una bancarella che vende legumi nei sacchi, ma io cercavo mandarini. Ho atteso con pazienza l'autunno per tornare a sentirne il profumo acre ed inebriante e il sapore dei suoi morbidi spicchi e poi amo il loro colore... strano forse a dirsi ma queste piccole sfere arancioni mi riportano alla mente, nonostante siano un simbolo dell'inverno, paesaggi afosi ed accecanti, evocano i versi surreali di Garcia Lorca o gli "Arlecchini" del periodo rosa di Picasso...

La folla nel frattempo si è diradata, vedo in lontananza una bancarella della frutta, mi avvicino alla cassetta dei mandarini e, dopo averne preso uno, ne aspiro la fragranza. Poco dopo torno a casa con un chilo di piccoli, gustosi sogni color arancio.

Innamorasi

complicazioni di cuore
un groviglio confuso
di emozioni
situazioni assurde
dove ritrovi amari risvegli

basta
non voglio innamorarmi
chiudo la porta
e scappo via
lungo sentieri sconosciuti
tra aridi deserti

silenzio

alzo gli occhi
guardo il cielo
all'improvviso un sorriso
illumina il mio viso
come è bello innamorasi

abbasso gli occhi
ed una lacrima 
segna il viso
contraddizioni della vita
vibrazioni dell'anima
per dirti
SEI VIVA !

Risveglio notturno

 

I miei occhi si schiudono
nella notte
mi sveglia il pensiero di te
e ti vedo entrare nella mia stanza
buia
e nel mio letto
Ti accosti alla mia pelle
calda
e mi cerchi con le gambe
con le mani
con le labbra
Tutto di te mi dice che m’ami
labbra ardenti avide
su ogni parte di me
ed è amore
Amore dolce
parole sussurrate
tra una carezza e un bacio
amore fremente
tra un sospiro e un gemito
amore appassionato
carezze sempre più impazienti
fremiti più eccitati accesi
e siamo noi
amanti come una volta
tra le languide stelle.

Gocce in frammentazione

Parla una lingua astrale
quella vecchia fontana
lasciata morente  al buio.
 
Dalla sua bocca arrugginita
cadono cigolando le gocce
a lasciare le ultime volontà.
 
Ed io crocifisso al tempo
non posso trascrivere nulla
di quel che mi sta sussurrando.
 
Non arrenderti adesso o fonte
altri passeranno dopo di me
ad immortalare le tue parole.
 
Non senti nell’aria la pioggia
giungere trafelata e pesante
per alimentare il tuo pozzo?
 
Ti prego resisti e non badare
ai chiodi che mi trafiggono
certi di vedermi implorante…
 
…senza comprendere che nel profondo
anche il tormento s’è addormentato.

Il vuoto in un ricordo

Vaghe nuvole d'incenso
le parole ascoltate e dette
senza troppo scaldarle
nei vasti spazi
del mattino. Il profumo
d'esse abbiam gustato
sulle labbra ancora aride
per il sonno. E il desiderio
di possederle avemmo,
a sorsi larghi e profondi
come i giorni dell'adolescenza.

Bevemmo l'acqua della fonte
col suo sapore di strade
e di gente indaffarata; col suo dolore
d'un tempo irrimediabilmente
perduto che più non sa trovare
nella propria carne il segno
già suo, di Dio.

Il tappeto volante

verrà verrà ne sono certo
questo è un posto
che non da nell'occhio
si nasconde ormai non la interesso
viene a dirmi addio, io non posso
che squallore questo luogo
lei insistendo tanto l'ha voluto
e questo tappeto finto orientale
oro e rosso finto velluto
come vorrei poterci volare
lontano su un arcobaleno.
ho trovato si, così farò
appena entra un colpo solo
senza sfigurarla
nel tappeto d'oro avvolgerla
e insieme dal balcone
spiccare il via e sarà per sempre
solamente mia.
 
 

Sprofondati silenzi mi avanzano

Sprofondati silenzi mi avanzano
lesinando respiro parole
Mi trafiggono luci e ricordi
ho lo sguardo
e la vita mia in viaggio

Ho smesso di fare il poeta
recitando la parte pirata

Girerò ora vuoto curvando
quello spazio nel tempo d’un niente

Seguirò lì diritto davanti
sino a quando trovando le spalle
di me uomo e abbracciando calore
troverò finalmente il mio senso

Morte d’Amore

E un giorno mi costringerai
a domandarti dell'istante
esatto
in cui il piacere
fin troppo contaminato
l'ha attraversato il dovere?

Che io muoia
prima
che non sappia mai
quanto soffre
un amore che soffoca di perché.
 

Guardiano del tempo

SCHIENA
 
Schiena liscia
e sinuosa,
t’è compagna
la penombra,
mentre rechi
su di te
antiche pene
che ti inflisse
la luce.
(Poesia tratta dalla silloge)
 

 

Vincent

Puro alla tela affidasti le domande
sfiorando Dio nell’estasi dell’amore
che dal tuo soffrire attingevi i gialli
ed i cipressi, fra la terra e l’infinito.
 
Infiniti i giorni del contatto negato
elemosinando una carezza umana
a studiare le tecniche d’accademia
spazzate via da nubi e cieli ventosi.
 
Quante calde lacrime hanno diluito
nell’indigenza di chi è senza amore
i colori del tuo divenire immortale
sino al silenzio dopo lievi corvi neri.

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