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blog di Axel

Spine d’autunno (Aki no ken – Haiku)

 
Vola leggera,
nuda al vento, la foglia.
Inconsapevole.

Non ho finito le Centurie dell'Ago, nell'Anello Diciassette

 
(Ineffabile gravità)
.
Ho le nuvole negli occhi
e parole lunghe nelle dita,
legate al filo rosso d'una lama

S’Inarca il Tramonto a Svanire

 
Squama scarlatto
l’orgoglio dei sensi,
nei tropici in fiamme
d’anime avvinte
in fiori perversi,
fra tormenti di labbra
e parole riarse.
 
Sono mani di nuvola,
a dipingere lunghe
le rotte dei sogni,
su sentieri di pelle
spalmati di neve,
verso la culla di rose
pronte a sbocciare.
 
Nel torpore dorato
dell’estasi in volo,
gridano gli occhi
alle ombre nel cielo,
con ciglia di piuma
a sostenere la notte,
sul rogo di acque
in alta marea.
 
Guardinghe, le ali,
s’avvitano in fuga
nella tua terra
matura di stelle.

I Falchi Volano in Orbite Chiuse

 

(Come stampi sulla seta)
 
Scalciano i cavalli del sole
al traino d'imperlati fuochi,
su geometrie di pelle vaga,
divorata e dipinta di rosso,
nel desiderio di folgore strana.
Pugnale fra i denti,
artiglio pianeti confetto,
imboccando il fremito
di una rosa che canta.

(il rossetto dei tuoi baci)

Diversi, gli accenti acuti
d'avide mani in accordo,
a trarre confuse sinfonie
in un gemito spumoso,
aritmico d'apnea lunare
smosso in carni d'orchidea,
dove rassegno l'anima
e l'azzurro del respiro.

(a firmare il desiderio)

Rapporti Distorti con il Cielo Errante

 

Scivola sui tacchi a spillo
la donna gatto sul tetto distratta,
mentre gioca sul nero alla spia
d’un tozzo uomo ragno nel buio,
impiccato alla sua tela bavosa,
gonfio di quaglie e falene,
troppo pesante per imitare il bel volo
dell’aquila che cerca più alto la preda.

Si levano al cielo indifferente
preghiere d’aiuto e perdono,
ma dal vuoto l’unica attesa
è di meteore assassine.

Fuoco di Rovo (Yamakaji - Haiku)

 

La notte incendia

ombelico stellato.

Calde promesse.

 

Sussurri di Buio (Yami no Sasayaki - Haiku)

  
Cuce il tramonto 
un colore d’addio. 
Rosso lamento.

Nella Radiazione Pura d'un Colpo al Cuore

 
(E' rapida la folgore)
 
Lontano dai facili tepori
dove si consumano
giorni d'oppio senza luce,
tra gli avanzi di girasole
senz'anima e intelletto,
stuprati d'artiglio
di chi esiste senza essere.
 
(s'avventa fra le ciglia)
 
Navigo libero, senza tempo,
la chioma lunga accesa
dai baci ventosi del sole,
si dipinge azzurra,
seminando diamanti
di ghiaccio e polvere.
fra le meteore.
 
(Non mi basta)
 
Attraverso la cintura
degli asteroidi,
miro alle Pleiadi,
torno alla Nube di Ort,
senza memoria.
 
(un anno Luce)
 

Sviene l'Aquila, a Febbrili Altezze.


   
Alfabeti muti irregolari,
in rintocchi di piuma
a scandire le braccia
del tempo immaginato,
nelle rosse firme ai calici
d'alate metamorfosi,
o l'acqua di sirena
a spegnere gli artefatti
di lingue allo studio vive,
al corpo di nuove identità.
 
Foglie di mani ardite,
sulla via tortuosa
d'elisir di petali in solfeggio,
scalando mondi gemelli,
per virtuose lacrime
di fertili terre munte,
in abbandono al sole.
 
Si sciolgono i nodi,
tutto avviene quasi per caso,
in un lampo,
dalla terra al cielo.

 

Nell’Intervallo Quantico di Scatole Cinesi

 
Vorrei il tuo ventre in collisione
nel centro esatto del potere,
a congiunzione di cateti ardenti
nei fuochi d’acquosa ipotenusa.
Manipolando stelle di zolfo rosa
innesco radici d’Africa selavggia,
in tremiti d’argento e lana
nel vuoto di culla ansiosa.
 
Unisco i punti dell'accordo
con gli spilli e le saette
d'un linguaggio crepuscolare,
per traboccare le domeniche
d'immagini in copia a un dio,
nell'ambrato calice di gioia,
sull'altare offerto a chiome nere
in tempesta di delizie ai lombi,
a scoccare un grido soffice,
predato ad arte e ripagato.

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