Scritto da © ande - Sab, 21/08/2010 - 09:41
Nostalgia e ricordi di Fantasia
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Nostalgia e ricordi (prosa)
(© Fantasia)
Vago come un fantasma tra le stanze della mia vecchia casa deserta, silenziosa, fredda, buia. Apro tutte le finestre, spalanco i balconi e i raggi del sole irrompono a dare luce ad ogni angolo, alle stanze, e ai ricordi.
Le preziose librerie di ciliegio rivelano dai vetri sottili i miei vecchi libri, qualche enciclopedia ormai inservibile, testi scolastici, collezioni di oggetti vari, dimenticati, una Bibbia antica nella sua preziosa rilegatura. Le scrivanie dei miei figli sono coperte da fogli vari, penne che forse non scrivono più, ancora qualche cd e cassette musicali impolverate, un vecchio computer che sicuramente non funziona più. Dopo proverò ad accenderlo. Quante cose sarebbero da buttar via, quanti oggetti inutili in questa casa! Ma ogni oggetto ha la sua storia e il suo perché. Lo dico ad alta voce come se qualcuno potesse sentirmi, ma Vasco Rossi continua a sorridermi dalla parete e neanche Madonna sembra accennare una risposta nel suo completino sexy nero e di fronte Rambo 2 e Rambo 3 mi osservano muti e muscolosi con le loro armi micidiali. Nella camera dei miei figli ognuno di loro aveva il suo spazio coi suoi poster, foto, bandiere. Dopo la maturità i ragazzi erano volati via uno dopo l’altro verso luoghi migliori per studiare e poi lavorare. La casa rimasta così vuota e silenziosa era diventata troppo grande per me, troppo muta, troppo isola deserta o ‘nido vuoto’ come dicono gli psicologi alle mamme cadute in depressione in casi analoghi. Gl’impegni lavorativi, familiari, sociali mi tenevano legata a questa casa, ma poi l’ho lasciata anch’io all’unica persona che ancora ci vive e non riesce a staccarsi da lei. Io e lui. Due vite separate in due case diverse, in due città diverse, ma sempre lo stesso sentimento ad unirci che ci fa incontrare ogni fine settimana come due giovani innamorati. Mi pesa tanto questa lontananza. So che un giorno finirà, quando lui si sentirà pronto ad affrontare una nuova vita lontano dal suo ambiente, dal lavoro, da questa grande casa. Un tuffo nel passato, nel mio passato. Lettere, biglietti, foto, tutto dimenticato in un cassetto mai più aperto da tempo. Oggi l’ho aperto io e c’ho trovato un mondo intero. Agendine messe da parte all’inizio di ogni anno nuovo, di pelle, di stoffa, rosse, blu, colorate, floreali, secondo il mio gusto anno dopo anno o ricevute in regalo, alcune sono corredate da sottilissime matite o esili penne dorate. Biglietti augurali variopinti nelle varie ricorrenze, inviti, cartoline illustrate inviate da tutte le parti del mondo a testimonianza di viaggi compiuti dai nostri amici e familiari. Lettere scambiate tra me e mio fratello quando era lontano a studiare, tra me e mio marito da fidanzati, lontani per brevi periodi, tra me e amici che non sento più da anni… Quanta nostalgia mi assale, e questo sentimento mi gonfia il cuore e gli occhi di lacrime. Non è tristezza, mi dico soltanto ‘quanto tempo è passato’! |
-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi -Autore: Fantasia -Voce di: Ezio Falcomer della Compagnia di teatro web Accademia dei Sensi Tiene inoltre un blog di scrittura e un audioblog di recitazione, fa parte della redazione di Rosso Venexiano -Editing: Anna De Vivo |
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