La pittura visionaria di Marco Venturini [Anubi Lovers]
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Marco Venturini è un artista che riesce ad esprimere con chine e inchiostri un immaginario visionario capace di gettare un ponte tra l'esistenza onirica e l'esistenza di un mondo parallelo . Sembra quasi che l'artista sia posseduto da un universo paralizzante, pronto ad esprimere quei luoghi e quelle figure della fantasia che riescono a trasfigurare una realtà scaturita dalla mente.
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3man | |
L'era degli automi inconsapevoli
il sole ha cessato di vivere da molto tempo ormai |
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Nothing To Do | |
"Gorgoni, Idre e Chimere, le atroci storie di Celeno e delle Arpie, si possono riprodurre nel cervello superstizioso: ma esse erano già lì. Sono trascrizioni, tipi: gli archetipi sono dentro di noi e sono eterni. Come potrebbe accadere altrimenti che lo spettacolo di ciò che, al risveglio, sappiamo essere falso colpisca noi tutti? Forse che concepiamo il terrore per questi oggetti in modo naturale, considerandoli capaci di infliggerci dei danni corporali? Oh, no affatto! Questi terrori sono d'origine più antica. Sono più antichi del corpo, ovvero, anche se non esistesse il corpo, sarebbero gli stessi... Che il genere di terrore di cui stiamo trattando sia puramente spirituale, che sia forte, rispetto alla sua mancanza di un soggetto, che predomini nel periodo della nostra infanzia innocente, sono tutti problemi la cui soluzione potrebbe richiedere di penetrare in qualche modo nella nostra condizione ante-moderna e di gettare perlomeno uno sguardo furtivo nella terra d'ombre della preesistenza" - Charles Lamb, "Le streghe e altri territori notturni".
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Arpia Bloody Beer | |
Animo freak rimbalza fra gli sconquassi quotidiani
Rosso sangue per accentuare il vapore elettrico Delusioni a non finire, ma digeribili con la solita calma di un lobotomia nutrita a vizio saracinesche blindate soffocamento misto ad ibrido consenziente di natura endorfinica inizio ad amare il mio essere ribelle ed attaccato ad un frangente di tempo assente, sepolto da almeno 40 anni, non importa, la fece è questa, felice nella foresta... A.L. |
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The Witch's Revenge | |
"Bisogna ammettere che queste empietà facenti parte di un infernale corteo di demoni sono di conoscenza troppo comune per essere negata; le voci maledette di Azazel e Buzrael, di Beelzebub e Belial sono state davvero udite provenire da sottoterra da più di una decina di testimoni credibili e viventi. Io stesso, non più di una quindicina di giorni fa, udii un chiaro discorso tenuto dalle Potenze del Male, sulla collina dietro la mia dimora; era uno sferragliare e un rullare, un gemere, uno stridere e un sibilare come nessuna cosa di questa terra potrebbe emettere e che doveva necessariamente provenire da quegli antri che solo la Magia Nera può scoprire, che solo il Maligno può dischiudere". (L'orrore di Dunwich H. P. Lovecraft )
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Demon stick | |
Era al tempo stesso un diavolo e una intera moltitudine, uno scheletro e una processione di scheletri. Bersagliata dai deboli raggi di luce, quella faccia gelatinosa assunse prima una ventina, poi un centinaio d'aspetti diversi; e, mentre cadeva a terra su un corpo che si liquefaceva come una candela, sogghignava con delle folli sembianze caricaturali di un folle che non mi apparivano poi tanto strane. ( H.P. Lovegraft “ la casa stregata”)
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You are in the soul | |
A volte ritornano quei beati ricami d'incantesimo espressivo gioioso
i pensieri molesti sembrano figli di un'altro dio A volte quell'incandescente magma di pessimismo perforante va a farsi fottere mezza giornata spensierata perso fra le giocose braccia di un buffo menestrello variopinto un cantastorie che non lascia spazio a tenebrosi cedimenti umorali A spasso con le sinapsi riabilitate nella psiche libera dal tormento neurotrasmettitori impazziti intasati da litri di serotonina che fluisce chiara e limpida…A.L |
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Il castello degli storpi | |
“Perfino nei più spaventosi orrori, di rado manca l'ironia. A volte essa entra direttamente nell'insieme degli avvenimenti, mentre altre volte è legata soltanto alla posizione fortuita di questi tra le persone e i luoghi.” ( H. P. Lovecraft )
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Bong Black II Dope Death | |
Pessimismo o cinico realismo?
Viaggiare per anni nell'oscurità più completa senza traguardi un rifugio post atomico dimenticato da Dio carta straccia di ricordi sbiaditi, ingialliti fra le mura dipinte di nero amori fraintesi o bruciati nel paradigma mantenere una calma mai conosciuta la voglia di disturbare solo sé stessi nelle rovine di fallimentari evasioni quando tutto sembra adattarsi alla situazione auto mutilante ho scoperto d'amarla un'altro sbaglio che porterà amarezza e sconforto irraggiungibile e impossibile come la mia vita sotterranea persa nel disordine e nella rassegnazione lei non salei non lo saprà mai ogni settimana rimango estasiato mentre osservo il percorso del suo viso lo scandire perfetto delle sue parole mirate la dolcezza dei suoi sorrisi contagiosi estrapolati dall'esplicazione di panorami indigesti ogni volta la persona sbagliatao gni volta...un'altro giorno perfetto? A.L. |
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Nuclear Guru C86 | |
“Rotolo fra rovi taglienti, ma il suo spirito lenisce le mie ferite…”
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Damaged | |
Delirio | |
Le ore s'invischiano con paludosi rituali
un flusso continuo di vagabonde incertezze il capitalismo è l'obsoleto errore registrato in cronicità… A. L |
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Fallen In Death | |
Ramesses
Suoni sotterranei |
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White Eyes Suicide | |
Vola via alto
nel flusso ipnotico di distorsioni aliene la cantilena delle vicolo cieco dell'ombra che non produce sagoma di fiabesche dottrine orali tagliate con l'inganno alzati a rigonfio il malessere è il fluido che coordina la meridiana le vette del naufragio sembrano le valli del rimpianto manguste e sanguisughe frollano la burrosa patina epidermica tormenta di svarioni proiettati verso il torsolo della crudeltà ghiaccio fra i denti magma nel petto origami di fumo A.L |
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Bush of Joy | |
Rivoli neri come la pece scendono copiosi
dipingono con ghirigori maligni quella pattumiera chiamata viso A. L |
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Psychiatric Surgery | |
Il mondo è in delirio o forse lo è sempre stato? Oggi riflettevo nell'alcova drammaturgica, con minuziosità certosina analizzavo e componevo i pezzi di uno specchio infranto, mentre un vecchio moribondo sfrecciava a piedi scalzi per assaggiare la collisione con i vetri sparpagliati nel campo di rovi, autolesionismo scaturito dall' incapacità di provare ancora qualcosa d'autentico. Come biasimare chi porta solo con sé un ammasso di bei ricordi, se è fortunato, maltrattati e sfigurati poi da pestilenze successive, cresciute in eccesso come strane anomalie epidermiche, ancora una manciata di stagioni e già dal medio altopiano collinare primaverile si può udire il suono ferale dei preparativi proto funerari. Imbalsamazione millenaria non trapassa il limbo della morte, drammi umorali rimbalzano nella carcassa, ogni colpo è più pronunciato, pesante e dolente, capillari tumefatti, plasmati a poltiglia rosso senape, scorre e lorda il suolo, mentre lacrime salmastre addolciscono il palato essiccato, tutto è perduto e s'ingrigisce a banchi di nebbia resi discontinui dai lumini da morto posti ai cigli delle strade scure. A. L.
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White Death | |
dopo aver camminato miglia e miglia per rimanere solo, avvolto di desolazione e non trovare nemmeno un angolo dove sentire un po’ di calore umano. Sembra il sogno negativo di un uomo stuprato, fustigato a morte, ma ancora vivo, inerme, sconquassato da quel mix di crudeltà inflitta da chi? perchè? perchè???
Abito nero pece, jeans color cenere ormai un trend personale anche se definirsi completamente autentici suona balzano, tutto è un riciclo, miscelato, annacquato, ma sempre i soliti panni sporchi logori d'immemori sventure o di rarissime circostanze dove poter respirare serenamente infimi attimi di felicità, ma chi si ricorda cosa vuol dire felicità?. Il gelo calca la mano, stringe le ossa, rosicchia gli ultimi rimasugli d'entusiasmo, ad inerzia va il passeggio, un corridoio lungo e scuro fatto di anime che s'incrociano , si sfiorano, scenari tragico-comici senz'altro, ma il risultato è fatto solo di amara, dolorosa, pesante delusione. Ritorno incupito nelle lande cimiteriali del mio loculo odiato, osservo ancora per qualche istante il degrado che si staglia verso quartieri di periferia minacciosi, ombroso ed indecifrabile malessere profuso dall'indicibile secrezione pessimista severa di un presente squallido ed oltre la tortura. Rubbish 04 (the past is gone...i'm lucky)
E' tutto così perverso e silenziosamente crudele, quest'avvicendarsi di monolitiche vignette da "valle del pianto", talmente uguali da risultare uno dei normali percorsi evolutivi della specie, senza termine di paragone, esperimenti inutili, tossine mortali...posture veramente necessarie?
compatiscimi pure... A.L. |
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The Mother | |
Diversamente
Il ballo della tarantola |
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what's up? | |
Pareti gommose
concezione spazio temporale assente bracieri sanguinano ozio sporcano d'oblio loculi senza tempo i fiori sbocciano ammantati da una rugiada acida i Mad River continuano nel loro agonizzante folk lisergico una tensione atroce mentre si caricano i Pretty Things degli esordi per un'altra prova d'alchimia umorale nel fluttuare bagnato a gelo scorre la granitica voglia d'esplodere in mille frattaglie estremismi sarcastici e cinici lardosi e sgrondanti miseria esistenziale let us prey cavalca l'ira dello smarrimento illusioni surreali di baratri cosmici. |
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Dall’opera di Anubi emerge un isolamento esistenziale dove i mondi immaginati assumono i contorni dell’eternizzazione. Le immagini e le parole dell’artista raggiungono l’immaterialità e riscoprono un antropomorfismo che sgorga dalla parte più profonda dell’essere. In queste immagini troviamo concentrate tutte le paure e i coinvolgimenti mentali del percorso interiore di Anubi. Scopriamo i luoghi onirici delle sue verità, delle sue ribellioni verso una realtà sociale in cui l’uomo non può più riconoscersi. Ed è allora che prende forma l’apparenza e la realtà si fonde col sovrannaturale, che il delirio si armonizza con la razionalità. Dall’opera di Anubi emerge un affiatamento consapevole con la sua parte onirica e ogni relazione con il mondo reale riflette un irrealizzabile progetto di armonizzazione con gli oggetti della quotidianità. Attraverso il sogno Anubi si avvicina al divino ancorandosi ai limiti estremi dell’immaginario.
Raffaela Ruju |
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi
-Opere e Testi di Marco Venturini [Anubi Lovers]
-pubblicazione autorizzata dall'Artista, vietata la riproduzione se non autorizzata per iscritto
-recensione, selezione opere e testi di Raffaela Ruju
-Editing: Anna de Vivo
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