La Spiritualità nell'Arte- 100 anni | Arte | Antonella Iurilli Duhamel | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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La Spiritualità nell'Arte- 100 anni

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Il 2011 cade il centenario del famoso testo di Vassily Kandisky " La Spiritualità nell’arte". Immancabile si rende una  riflessione sulle sorti della spiritualità nell’arte da Kandinsky fino ai nostri giorni, in che modo l’attuale svalutazione dei contenuti interiori in un’era dominata dalle esigenze di mercato influisce su specifici contenuti interiori.
Fin dove si è spinta la relazione priviligiata tra astrattismo e spiritualità dai tempi di Kandinsky in poi? E’ ancora una connessione realmente esistente? La musica rimane tutt’ora il termine di paragone di una’arte spirituale così come asseriva Kandinsky? Che ruolo ha la tecnologia digitale nell’espressione della spiritualità nell’arte? Sarà un caso che una ricorrenza così importante abbia così poco eco nell’organizazione di mostre sull’argomento, sia in Italia quanto all’estero?
 
L'arte moderna specialmente quella astratta ha forti radici spirituali, molto spesso tale aspetto viene negletto a favore di una maggiore attenzione nei confronti degli aspetti formali. Ciò che viene omesso è che pionieri come Kandisky Mondrian, Arp, Duchamps, Malevich, Newman, Pollack, Rothko e molti altri grandi giganti del periodo hanno condiviso radici spirituali comuni.

Per molti di questi artisti l'arte è stata considerata il veicolo più appropiato per quelle tematiche legate alla spiritualità.Lo menziona chiaramente Kandisky nel suo libro del 1912 " Lo spirituale nell'arte":

"Quando religione, scienza e moralità sono scosse ed ogni altro sostegno viene meno. l'uomo ritira la sua attenzione dall'esterno e la dirige verso l'interno. Letteratura, musica e arte, sono le sfere più sensibili in cui questo tipo di rivoluzione inizia a prendere corpo mostrando l'importanza di quanto inzialmente era stato percepito solo da pochi. Ci si allontana quindi dagli aspetti privi di anima di questi giorni e ci rivolge verso quegli aspetti che costiuiscono cibo per l'anima"

Molti artisti del XX secolo hanno privilegiato il contenuto   spirituale della loro arte, alcuni  furono ispirati da dottrine orientali come il buddismo o il taoismo, e altri ancora furono influenzati dall'esoterismo di Mme Blavatsky, Rudolph Steiner e della Società Teosofica.  Mondrian per esempio fu membro attivo di questa società. L'obiettivo di questi artisti è stato quello di esprimere un'arte che andasse oltre i limiti materiali, che ponesse l'artista in uno stato non ordinario di coscienza nello struggente anelito verso la trascendenza.
 


Questo modo di fare arte richiama le modalità della meditazione e di altre antiche discipline spirituali volte a creare una centratura della persona e allo stesso tempo una espansione della sua coscienza.
Basti pensare al dripping di Pollack fortemente influenzato dalla spiritualità degli Indiani d'America: I Navaho per esempio, utilizzavano il dripping come modalità terapeutica .

Lo spirituale nell’Arte " Uber das Geistige in der Kunst" rappresenta il manifesto dell’Astrattismo. Kandinsky lo scrisse nel 1910 e a differenza di molti trattati di estetica è un compendio della relazione tra arte e spiritualità
Il trattato denota quanto Kandinsky fosse stato influenzato dall’insegnamento teosofico di H. P. Blavatsky, Annie Besant e C.W. Leadbeter.
 
 

La Teosofia fu un movimento spirituale iniziato da Mme Elena Blavatsky al ritorno da un lungo soggiorno di studi in India, trovò una certa importante diffusione in Europa e negli Stati Uniti e contribuì a creare un 'espansione di coscienza che affascinò molti intellettuali ed artisti dell'epoca. Alle radici del suo insegnamento c’è la convinzione che alla base di tutte le religioni e mitologie, esistono saggezza e dottrina segreta, la sua massima è :“ Non esiste nessuna religione più elevata della verità”. La Teosofia afferma che solo esplorando gli abbissi e le cime della nostra più autentica natura, possiamo giungere all’esperienza di questa Verità, che tutta la vita è Una, che ci sono leggi naturali a pervadere l’universo intero e che il processo evolutivo è universale.
 

La parola spirituale assume un significato diverso a seconda delle persone, per Kandisky significa: “Conscio, consapevole, propositivo, alla ricerca di significato, in contrasto conl’incubo materialista", associato a: Disperazione,mancanza di senso e scopo, ateismo, positivismo nelle scienze, naturalismo e realismo nell’arte. Per Kandinsky, la rappresentazione naturalistica in arte può rappresentare solo la superficie delle cose e spesso diviene causa di una una perdita di significato e di contenuto interiore.

Il percorso artistico di Kandinsky, può essere suddiviso in quattro fasi fondamentali:

 
 

1. Fisico, con una pittura impressionista e simbolista, prima del 1910

2. Emozionale, con quadri astratti di due tipi, a) improvvisazione inconscia con una natura immateriale contenente oggetti non riconoscibili ma forme colorate espressione di emozioni, b) composizioni, che sono l' espressione più articolata di stati d’animo interiori, contenenti oggetti riconoscibili ma spesso velati e mimetizzati.

3. Mentale. Il periodo geometrico di Bauhaus 81920)

4. Intuitivo, pittura biomorfica a partire da 1930

La sua teoria del rapporto tra spiritualità e arte contiene questi aspetti fondamentali:

Significato e senso. Tutto nell’universo ha senso e scopo. Come per Cezanne, quando afferma: “In natura il vuoto non esiste”, anche per Kandisky tutto è animato e persino un oggetto ha il suo spirito.

Evoluzione e Insegnamento. Kandisky ha una visione ciclica della storia, e pertanto essa è considerata una successione di culture, ognuna con le sue specifiche qualità. In questo percorso di successione ciclica la natura evolve verso stati coscienza più ampi. Nel corso della storia ci sono stati individui i cui livelli di coscienza, in continuo progresso, sono stati utili per tutta l’umanità. Dotati di capacità profetiche e di chiarezza di visione hanno rappresentano una guida nel processo di evoluzione dei meno evoluti. Kandinsky ci propone una visione dell’umanità che somiglia ad un triangolo, alla cui base ci sono le persone con bassi livelli di coscienza e gradualmente verso l'alto troviamo i più illuminati, fino ad arrivare alla cima dove incontreremo il Bodhisattva; colui che vive solo per aiutare il resto dell’umanità a raggiungere livelli sempre più alti di spiritualità.


Secondo Kandinsky il miglioramento delle condizioni spirituali dell’umanità è il vero scopo dell’arte, perché grazie ad essa è possibile incrementare i nostri livelli di consapevolezza e spiritualità. “Compito dell’arte è l’onestà, la ricerca della verità. Dunque l’arte è “gnosi”, ricerca, una sorta di moderna scienza di analisi della società. Affascina questo compito straordinario destinato all’arte che deve farsi “ancilla” dell’universalità e rendere manifeste le ansie e le angosce , le gioie e le attese”.

Necessità interiore.Per Kandinsky ogni persona ha una necessità interiore che inevitabilmente influenza forme ed azioni. L’universo si muove dall’interno verso l’esterno e nel processo evolutivo ci muoviamo verso un obiettivo che è stabilito dal nostro interno e che esprime la nostra più autentica natura, ci trasformiamo per divenire ciò che veramente siamo.

Arte come yoga. Per Kandinsky l’arte e il pensiero sviluppano costantemente le proprie qualità di autocoscienza, pertanto sono di valido aiuto per stimolare e aumentare la consapevolezza dell'umanità a tal punto da affermare che gli esseri umani raggiungeranno grazie a questa evoluzione i più alti livelli di spiritualità.

 

Per Kandisky  “La pittura è un’arte, e l’arte non è inutile creazione di cose che svaniscono nel vuoto, ma è una forza che ha un fine, e deve servire allo sviluppo e all’affinamento dell’anima.E’ un linguaggio che parla all’anima con parole proprie, di cose che per l’anima sono il pane quotidiano, e che solo così può ricevere.
Se l’arte si sottrae a questo compito rimane un vuoto.”

 
 
 

BIBLIOGRAFIA

Algeo, John, 'Kandinsky and Theosophy', in H.P. Blavatsky and The Secret Doctrine, ed. Virginia Hanson, 217-35, Theosophical Publishing House, Quest Books, Wheaton, IL, 1988.

W. Kandinsky, “Dello spirituale nell’arte”, SE edizioni 2005

 
 

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