Tutto è iniziato con uno strano miscuglio di suoni. Quello lancinante di una sirena seguita da quello dolce di una campana. Due sentire differenti che si mescolavano in maniera molto particolare. E' stato da quel momento che ho cominciato a sentire chiaramente Mes e Med, la mia mente sinistra e la mia mente destra in continuo litigio fra di loro. Il Cervello e' suddiviso in due principali sezioni "Destra e Sinistra" , che nell'evoluzione si sono particolarmente differenziate modificando le infrastrutture neuronali degli Emisferi Cerebrali Superiori.
Emisfero sinistro: modalità logico formali. Per semplificare la complessità dell'informazione.
Diciamo che si occupa del pensiero logico.
Emisfero destro: sede delle emozioni, dei sentimenti e delle attività creative. E anche questa é una semplificazione.
Ecco cosa ho percepito la prima volta:
SIRENA
Erano le dodici e mezza. La sirena della fabbrica ululò per il cambio di turno. Un secondo dopo le campane della chiesa presero a suonare. Uno strano miscuglio di suoni giunse alle sue orecchie.
– Senti la sirena – disse la mente destra – E' la libertà per gli operai.
– Sarebbe libertà se uscissero e non tornassero più.
– Replicò la mente sinistra.
Piuttosto irritata la mente destra disse:
– Ma sono liberi di non tornare più! E' il libero arbitrio!
– Se non tornano sarebbero licenziati e non mangerebbero più... Altro che libertà! – Commentò ironica la mente sinistra.
Improvvisamente, nel silenzio che era piombato nella strada, si sentì il forte cigolio di un cancello che si apriva. La mente destra e la mente sinistra si prepararono per una nuova discussione.
Esiste un mondo di vita che ci sfiora. Non ne abbiamo la consapevolezza se non quando ci infastidisce...
I MOSCERINI
Il fastidioso moscerino svolazzava davanti la pagina del libro. Istintivamente lo scacciò con la mano. Lo colpì e si divise a metà. Erano due uniti. Uno si spiaccicò sulla pagina l'altro volò via libero.
– Oddio! – Esclamò la mente destra con voce piena di pietà. – Stavano facendo l'amore!
– Chissà chi è morto, il maschio o la femmina? – disse la mente sinistra.
– Ma non hai un briciolo di cuore? – Replicò schifata la mente destra.
– Mi chiedevo se nasceranno o no altri moscerini. – Concluse in maniera impersonale la mente sinistra.
Girò la pagina senza pulirla.
Io leggo molto e un po' di tutto ma quando mi imbatto nella critica...
FANTASCIENZA
Leggeva un saggio sulla fantascienza.
“L'immaginario era l'alibi del reale, in un mondo dominato dal principio di realtà. Oggi è il reale che è diventato l'alibi del modello, in un universo retto dal principio di simulazione. Ed è paradossalmente il reale che è diventato oggi la nostra vera utopia – ma è un'utopia che non appartiene più all'ordine del possibile, perché non si può che sognarne, come un oggetto perduto”.
La mente destra che fino ad allora si era trattenuta, sbottò:
– Ma come si fa a scrivere così! E della fantascienza! Cosa si può capire!
Con calma la mente sinistra replicò:
– Smettila. Lui è un sociologo e la sua analisi dà dignità a questo genere. Bisogna inquadrare l'utopia in un possibile futuro.
– E il sense of wonder? – Disse la mente destra. – La capacità di meravigliarsi, sognare viaggi nel cosmo e avventure alla ricerca dei misteri? La curiosità che ha spinto gli esploratori alla conquista di nuove terre? Perché non vuoi capire?
La mente sinistra disse con sufficienza:
– Con i sogni non si va lontano. Meglio leggere un fumetto. La fantascienza se non si dà una regolata non sarà mai pari alla grande letteratura.
– La grande letteratura?? – Esclamò la mente destra. – Quale? Quella dei comici o di quelli che scrivono sempre la stessa vicenda camuffata da un titolo diverso! Dove sono più le grandi storie? Dimmelo! Dai dimmelo!! Basta! Io voglio emozionarmi!!
La mente sinistra sentenziò:
– Una letteratura senza morali, senza messaggi, senza insegnamenti non è che un guscio vuoto.
I fogli scivolarono in terra. Con il capo reclinato si addormentò.
Leggere troppo fa male? Ve lo siete mai chiesto? Ecco quello che mi è capitato leggendo lo straordinario racconto (segnalato al Premio Sìlarus nell'anno 2006) di Ersilia Cacace, da l titolo Boom!
BOOM!
Finalmente poteva fermarsi. Prese il racconto che aveva ricevuto e cominciò a leggere. Boom! Di Ersilia Cacace. Che strano titolo pensò. Fu subito preso e divorò le pagine in fretta.
Med non poteva credere a quello che era scritto ed esclamò:
– Non leggere i libri?? Non basta quel film dove vengono inchiodati! Come si chiama? Ah! I cento chiodi. Ma chi può scrivere una cosa simile!
Mes replicò:
– Non è sbagliato! Hai visto? Il pasticcere ha perso il lavoro e si è ammazzato! La gente comune non deve leggere!
– E per chi sono i libri? – disse Med. – Per i filosofi? Per gli eletti? Noo! Bisogna pensare, pensare!! Senza la cultura non si progredisce!.
Mes serafico rispose:
– La cultura va bene a scuola. Poi diventa una malattia. Si diventa pazzi come quel tipo che si crede uno scarafaggio!
Med sempre più nervosa sbottò:
– Tu pensi solo alla pancia!! E le emozioni? I sentimenti? Un bel romanzo? La poesia? I saggi filosofici? Buttiamo tutto a mare?
Subito Mes replicò:
– Io metterei filosofi, poeti e scrittori, tutti insieme, in un'isola lontana dal mondo! In quarantena eterna, così il virus non si diffonde! Guarda! Già quello sorride e sta pigiando come un matto sui tasti del pc! Quante corbellerie che starà scrivendo! -
Soddisfatta Med disse:
– Scrivi, scrivi! Meglio morire di questa malattia che vivere da ebeti!
E di rimando Mes:
– Altro che voce interiore che si fa strada in noi! Le fantasie della penna risvegliano il folle che abbiamo dentro!
Senza più trattenersi Med gridò.
– Viva la pazzia! La follia che ci fa amare, che ci fa sognare, che ci fa emozionare! Voglio sentirmi viva! Voglio urlare! Voglio urlare!!!
Mes borbottò:
– E io che pensavo di essere al sicuro qui...mi ammalerò, sparirò...
Scriveva e scriveva, non riusciva a smettere. Esisteva solo quello ormai. Sentiva una forte eccitazione. Il telefono squillava in continuazione. Nella sua testa pensava:
– Le sento! Sento le sirene. Devo fare presto. Non ho più tempo. Devo scrivere la mia storia prima che sia troppo tardi. Ma non mi avranno! Piuttosto mi butto dalla finestra!
Qualcuno suonò il campanello della porta; una, due, tre volte e poi di seguito nervosamente. Tutto ad un tratto la sua testa fece boom!
Dormendo e sognando credevo di essere al riparo da Mes e Med e invece...
COLPO DI GENIO
Sognava. Si trovava su una spiaggia. Trovò una lampada dalle strana forma orientale. La strofinò per pulirla dalla sabbia. Improvvisamente si trovò al chiuso di pareti metalliche e grigie. Uno strano individuo seminudo gli disse:
– Sono qui per esaudire i tuoi desideri!
Mes disse:
– Ma guarda che sogni deve fare ancora e a questa età! Sembra un libro per bambini con le pagine colorate!
Med tutta eccitata:
– Che bello! Esprimere un desiderio! Avere tutto ciò che si desidera e senza sforzo...
Mes con aria severa:
– Si così tutti vorrebbero essere ricchi, possedere avidamente, anche i sentimenti; che significato avrebbe essere uomini? La fatica? La sofferenza? Tracciare il sentiero della propria vita! Sarebbe una società di rammolliti come tutti i sognatori...
Med quasi ridendo:
– Ma è un sogno! Nei sogni bisogna lasciarsi andare alle fantasie! Immaginare, sognare ad occhi aperti e che sarebbe altrimenti la vita? Che cosa ne puoi capire tu!
Mes aggiunse con sufficienza:
– Meno male che i sogni svaniscono al mattino...
Med quasi disperata:
– No, no, noooo! Le persone devono sognare, provare a credere che le loro fantasie si avverino...vorrei proprio essere un Genio. Voglio essere un Genio!
– Voglio essere un Genio! – Ripeté nel sogno.
– Come vuoi tu. – Rispose lui.
– Si ritrovò solo dentro la lampada dalle alti pareti. Con angoscia pensò a quanto doveva aspettare prima che qualcuno lo ritrovasse. Si svegliò tremante.
Gli autori, il racconto, la poesia, lo scrivere che coinvolge tutti noi...è proprio questo l'argomento di questo ultimo frammento.
SCRIVERE
Ho affettato la Luna come pagnotta... no, non va bene. Ho tagliato alla Luna uno spicchio di... e di che cosa???
Scriveva. Oggi i versi non volevano proprio comporsi. Demoralizzato guardavo il monitor del pc...
Mes disse soddisfatto:
– Hai voglia di scrivere! Non sarai mai un poeta! E poi a che serve? Solo pochi ci vivono. Solo pochi vendono.
Med scandalizzata replicò:
– Allora scrivere una poesia è per te un modo per mangiare? Come far di conto o riparare una macchina!!! No! E' esprimere le proprie emozioni in arte! Come un musicista, un pittore!
– A me sembra che gli faccia solo male! Guardalo. Sempre seduto davanti il computer! E quella faccia sempre triste.– disse Mes.
– E' triste, scriverà versi tristi– replicò Med – Si innamora e scriverà i versi del cuore! Serve alla sua anima ricordalo e non importa se altri leggeranno o, se lo faranno, non capiranno...
Con scherno Mes disse:
– A me sembra solo spazzatura...
Irosa Med esclamò:
– Spazzatura è una vita senza sentimenti!!!
Non gli riusciva niente. Pensò che dipendeva da quelle strane voci. Da qualche giorno a questa parte le sentiva in testa. Forse era qualcuno che parlava nella sua mente...si ricordò di quello che aveva letto su quel libro dal titolo Stati di coscienza alterati... l'emisfero destro...l'emisfero sinistro... Idea! Avrebbe scritto di due menti in conflitto tra di loro! Soddisfatto cominciò a pigiare sui tasti..
non mi manca più. Cammino. Cammino. Cammino ancora. Metto le mani in tasca, e sotto le dita, sento tintinnare la chiave...
davedomus
-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi
-Supervisione Paolo Rafficoni
-Racconto di Davide Ferrara [davedomus]
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