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L'Ispirazione - Sergio Maffucci

C’è un luogo reale ma privo di consistenza fisica, denominato: La dimensione del Pensiero.

Questo luogo è prediletto da coloro che hanno scelto, fra le altre cose, di dare maggiore importanza ed il giusto valore alla manifestazione scritta delle proprie emozioni e dei propri sentimenti, nell’encomiabile intento di far partecipi tutti gli altri della ricchezza spirituale e morale, che promana dai loro intelletti.
Non sempre ci riescono appieno, ma il solo fatto di tentare pervicacemente quest’illuminata strada, li rende degni d’apprezzamento e di riconoscenza.
In quest’entità, senza spazio e senza tempo per definizione, mi aggiro alla ricerca della mia strada “letteraria”.
Questa dimensione, dove soffia costante e dolce il vento della Poesia, dove l’unica pioggia è quella delle Idee e l’unica “realtà” è quella del Sogno, è percorsa da una moltitudine di persone che, come me, cercano di prendere il vento, desiderano di bagnarsi con la pioggia e aspirano a descrivere i loro sogni.
Nella mia lunga e tormentata ricerca, avevo attraversato la grande pianura dei “Sogni perduti”, avevo sostato all’ombra del grande albero delle “Parole mai dette” e mi ero mollemente adagiato sul prato delle “Gocce di lacrime”.
Ogni volta, dopo questo mio onirico peregrinare, ero sempre rientrato nella “realtà” con un’idea, uno spunto, con il quale dar corpo alle mie emozioni ed ai miei sentimenti, indottomi sia dalla magica atmosfera che regna in questa dimensione dello spirito, sia dagli stimoli ricevuti dagli altri navigatori nel mare di “Letteraria”, che non lesinano d’incoraggiare la tua creatività.
Una di questi naviganti, ad esempio, mi aveva sussurrato di tentare di dare corpo e struttura ad una fiaba: “Moderna”.

Lusingato dall’invito e stimolato dall’idea, ho cercato di raccogliere la “sfida”.
Ho chiuso gli occhi, sono rientrato nella dimensione del pensiero, aprendo gli occhi dell’anima e del cuore ed ho iniziato un’altra peregrinazione, nella speranza di trovare la giusta ispirazione e la capacità di trasformarla in emozioni condivisibili.

Così facendo, scorgo da lontano un altro imponente albero che mi appare per la prima volta alla vista. Più mi avvicino e più mi rendo conto delle sue enormi dimensioni. A giudicare dal possente tronco, la cui forma plastica e contorta, lo fa assomigliare ad un ulivo e dalla grossa chioma fitta di rami e stracolma di foglie, esso deve essere plurimillenario.
Così è, infatti, come mi spiega un gentile quanto ben informato signore, che sembra avere quasi la stessa età dell’albero e che dice di chiamarsi “Scrittura”.
Con voce melliflua ma decisa, serena ed ammaliante, mi descrive le sue caratteristiche.
“Quest’albero, io l’ho visto crescere, ampliarsi e nutrirsi delle idee, della fantasia, della creatività di milioni di scrittori che, nel corso di migliaia d’anni, hanno costituito il suo humus e la sua linfa vitale e, mi creda, non ha mai rischiato di avvizzirsi e di seccare”.
“Ogni foglia rappresenta un’idea, un’intuizione, un incipit dedicato a chi saprà coglierla al momento giusto e farne buon uso. Guardi, su quelle cadute recentemente, ancora si può leggere quello che vi è impresso”.
Con tono scettico, replico:
“Mi sta dicendo che tutti gli scrittori ed i poeti della storia sono stati sotto quest’albero, nell’attesa della sospirata “ispirazione?”
”Sì, è così!” Mi risponde, con malcelato disappunto.
“E come si fa ad avere l’ispirazione?”

“Vede lei ha già iniziato il viaggio che la porterà verso di essa: ha chiuso gli occhi, si è isolato con il suo animo, si è liberato la mente dagli altri pensieri, è approdato in questa dimensione speciale e, soprattutto, è arrivato, questa volta, sin sotto quest’albero. Ora, non le resta che attendere che le cada dinnanzi la foglia giusta, che risponda al suo desiderio creativo”.

Alzo lo sguardo verso l’albero e quando faccio l’atto di ringraziarlo per le sue parole… Scrittura non c’è più.

Mi seggo sull’invitante e morbido prato e …attendo.

Sergio Maffucci [Sermaf]


-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi
-Supervisione: Paolo Rafficoni
-Editing: Alexis, Livia Aversa
-Racconto di Sergio Maffucci [Sermaf]
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