Scritto da © ande - Ven, 02/07/2010 - 11:56
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Tre stanze per un marinaio(© Francesco Ballero)
Nelle taverne ai tavoli di marmo,
quelle di ogni città stretta sul mare lungo le mura giù dalle calate, vi trovi sempre un bardo, un marinaio, a contare il coraggio, l’ardimento, che lo salvò da una perigliosa sorte, Tu guardi alla tua vita di ogni giorno, alle consuete cose, le incertezze, a quel raggio di sole in mezzo all’ombre, o alle avvilite strida, alle bestemmie, alle preghiere di anime smarrite.
Poi fu un’onda selvaggia e aspra e forte
nel bel mezzo di un sogno menzognero a scuotere la paura e lo sconforto che tremare ti fa le vene e i polsi, e giù sin dentro al cavo come un tuono che rimbomba in un cielo che si annera mentre lame di schiuma si protendono dentro il lago del cuore in sé riverso. E’ una bestia feroce questo mare, lui ti stringe e ti avvolge nel suo vento. Scampato dalla collera alla riva, ti volgi all’acqua rovinosa e pensi al tuo cammino per deserte spiagge.
C’è sempre un mare, un lago di calma,
talvolta un vento tremendo lo impenna, rassetti reti, prepari la barca, ed intanto lui passa per la riva, tu vorresti seguirlo ed ascoltarlo, ti hanno detto che ammaestra vento ed onde. Lui si volta e ti fissa con lo sguardo, ti chiede cosa cerchi e già tracima la grazia che sospinge onde di vita. Lo chiami: "Maestro, dov'è la tua casa?" C’è la tua storia, pensiero e ragione, c’è la fiducia di un vieni e vedrai. |
-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi -Autore: Francesco Ballero -Voce di: Ezio Falcomer della Compagnia di teatro web Accademia dei Sensi Tiene inoltre un blog di scrittura e un audioblog di recitazione, fa parte della redazione di Rosso Venexiano -Editing: Anna De Vivo |
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