È a un passo dalla duna che sonnecchia un mare © sellyselly
Allora
velami le orecchie
ché il respiro dei pesci esploda d'azzurro
e cucimi le labbra
ché i morsi crescano di sale o pepe
Sulla scia di bellezza delle rotte
non c'è mai la fretta
ma un lieve fissare di conchiglie piene di baci
e cocchi bianchi sfilacciati da denti d'ossa
il verde dei vetri è un miscuglio all'ocra dei grani
i balli di luglio sono sorrisi a gambe nude
piroette vivaci di dita di donne
rombi di motore oltre gli scogli
E se non fosse che la riva dista
mi allontanerei sul fondo dell'estate
o in cima a questo giorno fatto di vene e di vento
Parole © rinaldo ambrosia
Di cielo in cielo,
sulla sabbia diurna,
trattengo istanti
di dubbia geometria,
definiti da parole
immerse nel varo ortografico
che non offre spazio al pensiero.
[ e lenta sale la marea ]
Sul mare dissecca la riva © Max Ruvini
Sul mare dissecca la riva,
abbaglia il candore della spuma,
cresce lo specchio del cielo
ad osservare il cimitero
dei sassi, ne riscalda
il mistero il battito d’ali
di un soffio azzurro di brezza,
è sabbia corallina,
madreperla di un sorriso,
non più cieli d’un blu
indaco, non più prati
che rubano il verde alle onde.
Le ossa dei tronchi slavati
hanno pace senza orizzonte.
Spiagge lontane © Grizabella
Spiagge lontane
di un tempo passato
vibravano chitarre
attorno ai falò
accendevano i sensi
quei canti fin oltre la luna
argentava le onde
di discinte nuotate
noi respiravamo indifesi
il profumo
emanato dal futuro.
Il mare è piombo fuso © luccardin
Il mare è piombo fuso
che brucia sulla pelle
ora che tu vivi tra i passi
che affondano nel fango delle parole
Lontano dal sorriso
cambiano i colori del tramonto
nel buio guardando un falò di stelle e sassi
il silenzio è negli occhi di un giorno
che affonda e muore tra le onde del cuore.
Un tranquillo week end di paura. Al mare. © Luigi De Luca
Io ne ho viste cose che voi bagnanti non potreste immaginarvi: pedalò da combattimento carichi di persone unte al largo delle boe, frittate di pasta grandi come ruote di camion, musica a palla dal cellulare, tatuaggi con soggetto padrepiesco, umani abbracciati, sudati e umidi come wurstel, occhiali fashion più grandi delle maschere da sub, donne truccate come Moira Orfei che sulle 13 iniziano a colare rimmel denso come sangue, con effetto Madonnina di Civitavecchia, costumini bianchi indossati da adulti fighetti su enormi pancioni rilassati, orecchini-patacca da calciatore strapagato, bikini impietosi e per questo inspiegabili, mamme apprensive che urlano ai figli aspiranti suicidi di non fare il bagno, con la più classica delle scuse: "hai appena mangiato, devono passare sei/otto ore"
Il buon Lombroso a passeggio sulla spiaggia scapperebbe di corsa: è un postaccio pieno di criminali naturali.
Tutte le poesie partecipanti
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