È un pomeriggio senza risposte, oggi © sellyselly
È un pomeriggio senza risposte, oggi
Allora voglio distendere il tuo volto rugoso
denudandomi delle incertezze che mi hai sempre regalato.
Ti ricordi quella seggiola che trovava posto
fra un passato irriverente
e un presente dove le stanchezze giocavano a nascondino?
Ecco, sulla seduta fredda,
ho abbottonato un cuscino di tesori sepolti
e l'ho bordato di aspri ciuffi di piacere
Così mi ci sono seduta col culo felice della domenica
e ho lasciato che i piedi sprofondassero dove l'aria sa di carezze.
Poi il ventre affamato, in angolo a cosce rosee,
l'ho adagiato alla tovaglietta,
quella che vedeva il piatto dei nostri pranzi muti
e sembrava prendere il volo, sai?
Come un galleggiare senza tempo
un vapore bianco a profumare la stanza
e riempire i morsi di corrente as-setata
Fra le mani ho scaldato quella tazza
che ascoltava i tuoi sorsi freddi delle mattine d'inverno
e l'ho imbandita di burro e felicità
di seni sodi e caramello fuso
Il rosso dei capelli l'ho sfumato verso l'alto
dove il mio inferno infiamma bellezza
e gli occhi li ho ubriacati di malizie e di sogni
Ed ora, che da dietro quel vetro,
i tuoi silenzi non mi rigano più
cibati del mio sguardo
e ignora il mio richiamo
Allora voglio distendere il tuo volto rugoso
denudandomi delle incertezze che mi hai sempre regalato.
Ti ricordi quella seggiola che trovava posto
fra un passato irriverente
e un presente dove le stanchezze giocavano a nascondino?
Ecco, sulla seduta fredda,
ho abbottonato un cuscino di tesori sepolti
e l'ho bordato di aspri ciuffi di piacere
Così mi ci sono seduta col culo felice della domenica
e ho lasciato che i piedi sprofondassero dove l'aria sa di carezze.
Poi il ventre affamato, in angolo a cosce rosee,
l'ho adagiato alla tovaglietta,
quella che vedeva il piatto dei nostri pranzi muti
e sembrava prendere il volo, sai?
Come un galleggiare senza tempo
un vapore bianco a profumare la stanza
e riempire i morsi di corrente as-setata
Fra le mani ho scaldato quella tazza
che ascoltava i tuoi sorsi freddi delle mattine d'inverno
e l'ho imbandita di burro e felicità
di seni sodi e caramello fuso
Il rosso dei capelli l'ho sfumato verso l'alto
dove il mio inferno infiamma bellezza
e gli occhi li ho ubriacati di malizie e di sogni
Ed ora, che da dietro quel vetro,
i tuoi silenzi non mi rigano più
cibati del mio sguardo
e ignora il mio richiamo