Scritto da © Angelo fremente - Mar, 10/11/2009 - 12:46
Vaghe nuvole d'incenso
le parole ascoltate e dette
senza troppo scaldarle
nei vasti spazi
del mattino. Il profumo
d'esse abbiam gustato
sulle labbra ancora aride
per il sonno. E il desiderio
di possederle avemmo,
a sorsi larghi e profondi
come i giorni dell'adolescenza.
Bevemmo l'acqua della fonte
col suo sapore di strade
e di gente indaffarata; col suo dolore
d'un tempo irrimediabilmente
perduto che più non sa trovare
nella propria carne il segno
già suo, di Dio.
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