Da tempo tentava di allontanare quell’assillante martellio alle tempie che, con tediosa cantilena, le ripeteva di mollar tutto…
Ma quel fischio le risuonava nel cervello come un ciondolare lento lento che riusciva a malapena ad allontanare dai suoi pensieri.
Intorno solo silenzio a ricordarle che fuori, nonostante tutto, la vita scorreva col suo ritmo disattento;
a poco a poco, spezzettò il suo andare e con fare stanco cercò di riordinare le sue idee.
Chissà se quel treno avrebbe interrotto la sua corsa, liberando, da quelle rette parallele, il suo lungo e vano peregrinare.
Raccolse le sue ultime bende ed uscì per sempre dalla sua prigionia, andando incontro a quell’altra che l’attendeva fuori…
L’aria sferzante di quel mattino dell’ultimo di febbraio, la investì togliendole quasi il respiro…
Sulle panchine rimaste, file di passerotti aspettavano briciole di attenzioni…
Gli ultimi passanti distratti non si accorgevano di quanto accadeva intorno a loro…
Sara si sedette e, in un attimo, la sua vita le sfiorò la mente:
- E’ tutto inutile - pensò.
Stretta in quella morsa, le sembrava impossibile uscirne.
Uno stormo di rondini in quel momento solcò il cielo turchino di quell’anonimo mattino di febbraio e Sara, volgendo gli occhi imploranti verso quel cielo, raccolse le poche briciole rimastole di quel suo suolo siculo e, appoggiandole al viso, le confuse con il pianto dell’anima...
Rosemary3
-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti: Paolo Rafficoni
-Supervisione: Manuela Verbasi
-Editing: Rita Foldi
-Racconto di Rosemary3
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