Scritto da © Manuela Verbasi - Mar, 19/10/2010 - 19:56
Edgar Lee Masters fu un poeta statunitense che ebbe un successo particolare con l’antologia di Spoon River, da cui furono ispirati a loro volta De Andrè (con l’album Non al denaro, non all’amore, nè al cielo) e Guccini con la sua Canzone per Piero.
Dippold l’ottico-Edgar Lee Masters
E’stato interpretato come metafora di un venditore di droghe allucinogene, delirante e dal sottofondo cantilenistico. Edgar Lee Masters ha colorato con maestria e delineato perfettamente le sembianze caratteristiche e metaforiche dei personaggi.
Che cosa vedi adesso?
Globi rossi, gialli, viola.
Un momento! E adesso?
Mio padre, mia madre e le mie sorelle.
Sì! E adesso?
Cavalieri in armi, belle donne, volti gentili.
Prova queste.
Un campo di grano - una città.
Molto bene! E adesso?
Molte donne con occhi chiari e labbra aperte.
Prova queste.
Solo una coppa su un tavolo.
Oh, capisco! Prova queste lenti!
Solo uno spazio aperto - non vedo niente in particolare.
Bene, adesso!
Pini, un lago, un cielo estivo.
Così va meglio. E adesso?
Un libro.
Leggimene una pagina.
Non posso, i miei occhi sono trascinati oltre la pagina.
Prova queste.
Profondità d'aria.
Eccellente! E adesso?
Luce, solo luce che trasforma tutto il mondo in un giocattolo.
Molto bene, faremo gli occhiali così!
Un ottico-Fabrizio De Andrè
Un ottico è tratta dalla storia di Dippold, l'ottico che vuole fare occhiali speciali che mostrino panorami insoliti.
L’originale interpretazione di De Andrè ha saputo revisionare egregiamente i parametri entro i quali Dippold l'ottico era stato creato.
Prima parte:
Daltonici, presbiti, mendicanti di vista
il mercante di luce, il vostro oculista,
ora vuole soltanto clienti speciali
che non sanno che farne di occhi normali.
Non più ottico ma spacciatore di lenti
per improvvisare occhi contenti,
perché le pupille abituate a copiare
inventino i mondi sui quali guardare.
Seguite con me questi occhi sognare,
fuggire dall'orbita e non voler ritornare.
Seconda parte:
Primo cliente - Vedo che salgo a rubare il sole
per non aver più notti,
perché non cada in reti di tramonto,
l'ho chiuso nei miei occhi,
e chi avrà freddo
lungo il mio sguardo si dovrà scaldare.
Secondo cliente:
Vedo i fiumi dentro le mie vene,
cercano il loro mare,
rompono gli argini,
trovano cieli da fotografare.
Sangue che scorre senza fantasia
porta tumori di malinconia.
Terzo cliente:
Vedo gendarmi pascolare
donne chine sulla rugiada,
rosse le lingue al polline dei fiori
ma dov'è l'ape regina?
Forse è volata ai nidi dell'aurora,
forse volata, forse più non vola.
Quarto cliente:
Vedo gli amici ancora sulla strada,
loro non hanno fretta,
rubano ancora al sonno l'allegria
all'alba un po' di notte:
e poi la luce, luce che trasforma
il mondo in un giocattolo.
Faremo gli occhiali così!
Faremo gli occhiali così!
Compito da svolgere:
Quali altre poesie riprese da cantautori conosci?
Quali sono le principali differenze e caratteristiche?
Prova a rinterpretare una poesia classica
a tuo piacimento e riproporre quindi delle strofe alternative.
Caterina Manfrini e Michela Zanarella
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