Scritto da © Manuela Verbasi - Sab, 14/11/2009 - 22:15
a cura di Anileda Xeka
Biografia
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Hikmet era figlio del diplomatico Nazim Bey e della pittrice Aisha[figlia di un nobile polacco ,militare in carriera ma anche filosofo e storico],innamorata della poesia francese in particolar modo di Baudelaire e di Lamartine che leggeva in francese,anche perché in quel tempo le traduzioni erano rarissime e in Ottomano, lingua formata per il 75 % da parole arabe e persiane, che non conosceva,tanto meno lo conosceva Hikmet. Hikmet studiò nel liceo francese di Galatasaray[Istambul],passando successivamente all’accademia militare,come citato sopra. Durante la guerra dell’indipedenza si schierò con Atatürk (Mustafa Kemal) in Anatolia e lavorò come insegnante a Bolu. Studiò poi sociologia presso l'università di Mosca (1921-1928) e diventò membro del partito comunista turco negli anni Venti, dopo aver scoperto i testi di Marx e della rivoluzione sovietica. Conobbe Lenin ,[che fu per lui un padre grande e favoloso,ancor più reale del pascià dal quale era nato ,in un sontuoso palazzo di Salonicco,ai tempi dell’impero ottomano.Infatti il 22 giennaio 1924 Hikmet montò la guardia accanto al volto scoperto di Lenin dentro la barra.] Esenin e Majakovskij, che ebbe su di lui un'importante influenza. Dopo il suo ritorno clandestino in Turchia nel 1928, Hikmet scrisse articoli, sceneggiature teatrali ed altri scritti. Fu condannato alla prigione per il suo ritorno irregolare ma amnistiato nel 1935. Nel 1938, fu condannato a 28 anni e 4 mesi di prigione per le sue attività anti-naziste e anti-franchiste, scontandone 12 in Anatolia, nel corso dei quali venne colpito da un primo infarto e per essersi opposto alla dittatura di Kemal Ataturk. Fu l'intervento di una commissione internazionale composta tra gli
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altri da Tristan Tzara, Pablo Picasso, Paul Robeson e Jean-Paul Sartre a favorirne la scarcerazione nel 1950. Si sposò con Münevver [che in turco vuol dire la saggia]Andaç, traduttrice in lingua francese e in lingua polacca alla quale dedicò diverse poesie e dalla quale ebbe un figlio,Mehmet. Nel 1951, a causa delle costanti pressioni, fu costretto a ritornare a Mosca (Russia) ma la moglie e il figlio non poterono seguirlo ed egli trascorse il suo esilio viaggiando in tutta Europa. Perse così la cittadinanza turca e divenne polacco. Nel 1960 si innamorò della giovane Vera Tuljakova e la sposò. Era un bellissimo uomo,amato dalle donne,si muoveva con grazia e parlava con gli altri nel modo più estroso e diretto.Era un grande poeta ed un combattente valoroso.Ma questo eccesso di doti,aveva come correttivo un ingualcibile candore,una capacità di fiducia,di meraviglia e di rispetto verso l’ummanità e verso le cose.Non vi era in lui ombra di cinismo o di acidità;ma solo qualche volta di egoismo e leggerezza.Fu profondomente legato alla sua terra turca,ma non meno per sua scelta che per il destino.Non si piegava ai compromessi,neanche a quelli che per sottile opportunismo chiamiamo necessari. A Mosca ,al numero sei della via Pesciànaya,il 3 giugno del 1963,verso le nove del mattino,mori’ Nazim Hikmet.Un grande uomo e un grande poeta che seppe parlare e trasmettere il linguaggio universale del sentimento ,con quella sua estrema dolcezza orientale intrecciata ai ritmi crudi dell’Occidente,uno dei più amati della poesia conteporanea.Scrisse per amore e con amore. Ogni 21 marzo l'UNESCO festeggia la giornata mondiale della poesia e nel 2002 venne reso omaggio a quella di Nazim Hikmet. Nazim Hikmet viene citato nel film "Le fate ignoranti" di Ferzan Ozpetek, con Margherita Buy e Stefano Accorsi, dove vengono lette.
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Recensione
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In una lettera a Joyce Lussu,alla domanda perché scrivesse poesie,Hikmet rispose:”Sarebbe più giusto porre la domanda in un altro modo.Perché e come ho cominciato a scrivere delle poesie.” Nazim Hikmet Ran nacque a Salonicco[attualmente Grecia] il 20 novembre 1902,la data riconosciuta dall’anagrafe e confermata da Hikmet in una sua poesia autobiografrica scritta nel 1962,nonostante altre fonti smentiscono tale data,sostenendo che sia nato a Mosca il 03 giugno 1901.Fu uno dei primi poeti turchi a scrivere versi liberi . Hikmet è diventato, mentre era ancora vivo, uno dei poeti turchi più conosciuti in Occidente e i suoi scritti sono stati tradotti in diverse lingue. Condannato per marxismo fu il solo scrittore d'importanza ad evocare i massacri ai danni degli armeni del 1915 e 1922. Scrisse la prima poesia all’età di tredici anni,due ore dopo aver visto per la prima volta un incendio, il quale aveva incenerito la casa di fronte a casa sua,quando ancora viveva ad Istambul con suo nonno paterno Nazim Pascià ,governatore di varie province, ma anche poeta e scrittore in lingua ottomana.In preda alla paura e quella sensazione di stupore scrisse questi versi intitolandoli:”L’incendio”
quel nemico dell’umanità che stringe tra le sue bracine le case le madri,gli orfani…” avvalendosi cosi della metrica chiusa arabo-persiana chiamata “aruz”. |
L’aruz comportava della cesure obbligate,che però non erano né sillabiche né toniche,tecnica che prediligevano i poeti turchi in quell’epoca,in particolar modo il poeta Tefik Fikret il loro primo grande poeta umanista che scrisse versi contro la religione e la guerra ,che suo padre talvolta leggeva. La seconda poesia ,come egli stesso rivela nella lettera indirizzata a Joyse Lussu,lo scrisse a 14 anni,nel tempo della prima guerra mondiale,dopo la caduta di un suo zio ai Dardanelli.Era molto patriota e scrisse un poema sulla guerra,che in seguito andò persa persino nella sua memoria.Scrisse una terza a 16 anni,influenzato da un altro poeta che in quell’ epoca dominava la letteratura turca.Aveva inventato una lingua poetica tutta nuova e si chiamava Yaya Kemal,il quale fu anche suo professore di storia all’accademia navale.La poesia aveva per tema il gatto di sua sorella,un gattino rognoso di colore incerto:
con i suoi peli bianchi sembrava una palla di neve” Appena Yaya Kemal lesse questi versi e dopo aver visto il gatto,rimase stupito a tal punto che disse:”se puoi scrivere una poesia su quella sudicia bestiola,puoi sicuramente diventare un grande poeta.” Pubblicò la prima poesia a 17 anni in una rivista,largamente correta da Y.Kemal.Un nuovo stile nella metrica e nel linguaggio che esprimeva le nuove tendenze. Anileda Xeka
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Mosca 1962
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Ti sei stancata di portare il mio peso
ti sei stancata delle mie mani dei miei occhi della mia ombra le mie parole erano incendi le mie parole erano pozzi profondi verrà un giorno un giorno improvvisamente sentirai dentro di te le orme dei miei passi che si allontanano e quel peso sarà il più grave. |
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1949
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Bakù 1957
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Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia come la nuda carne delle notti d’estate sei la mia patria tu,coi riflessi verdi dei tuoi occhi tu,alta e vittoriosa sei la mia nostalgia di saperti inaccessibile nel momento stesso in cui t’afferro. |
La tristezza sulle mie spalle
è una camicia di tela da vela lavata all’acqua di mare con una spazzola di ferro sul ponte spazzato dal vento. E in questo vilaggio del sud,senza sosta né tregua, il sole rosseggia e si gonfia di miele sulle fanciulle e dentro le albicocche. |
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1948
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La vita non è uno scherzo
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In questa notte d’autunno
sono pieno delle tue parole parole eterne come il tempo come la materia parole pesanti come la mano scintillanti come le stelle. Dalla tua testa dalla tua carne dal tuo cuore mi sono giunte le tue parole le tue parole cariche di te le tue parole,madre le tue parole,amore le tue parole,amica. Erano tristi, amare erano allegre,piene di speranza erano coraggiose,eroiche le tue parole erano uomini. |
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio, senza aspettarti nulla dal di fuori o nell’aldilà. Non avrai altro da fare che vivere. La vita non è uno scherzo. Prendila sul serio ma sul serio a tal punto che messo contro un muro,ad esempio,le mani legate, o dentro un laboratorio col camice bianco e grandi occhiali, tu muoia affinché vivano gli uomini gli uomini di cui non conoscerai la faccia, e morrai sapendo che nulla è più bello,più vero della vita. |
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-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi
-Autore: Nazim Hikmet (Poeta e Scrittore)
-Recensione: Anileda Xeka [ladyeagle]
-Editing: Alexis, Manuela Verbasi
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi
-Autore: Nazim Hikmet (Poeta e Scrittore)
-Recensione: Anileda Xeka [ladyeagle]
-Editing: Alexis, Manuela Verbasi
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