Scritto da © Manuela Verbasi - Mar, 17/11/2009 - 02:30
Tutti erano lì a chiedersi: “Perché?
Perché una sposa così bella, con un magnifico abito e un fragrante bouquet di rose rosse e tuberose, fosse fuggita dalla chiesa in modo tanto repentino quanto bizzarro.
Nel momento in cui avrebbe dovuto pronunciare il suo Sì, si era messa a tremare come una tarantola impazzita strappandosi tutti gli abiti di dosso.
Poi come un animale braccato si era precipitata di corsa fuori della chiesa e, man mano che riusciva a liberarsi delle parti che componevano la sua immacolata veste, le lanciava più in alto e lontano possibile, quasi che avesse voluto porre tra lei e loro una incommensurabile distanza.
E intanto, uno ad uno, tutti veli ritornavano lentamente a terra posandosi sul prato con la stessa grazia e leggerezza di un fiocco di neve.
Testo e illustrazione di Antonella Iurilli Duhamel sfogliabile qui
Testo e illustrazione di Antonella Iurilli Duhamel sfogliabile qui
L’ultimo velo scritto ed illustrato da Antonella Iurilli Duhamel. È una fiaba alchemica in cui il velo diviene il diaframma tra la vita e la morte, il passaggio attraverso il quale si compie la nascita di una nuova identità femminile.
Il velo assurge nella pienezza dei suoi molteplici significati protettivi e oppressivi e trasgressivi: velo come seduzione, oggetto di desiderio e allo stesso tempo, inquietudine, inconciliabilità.
"L’Ultimo Velo", è baluardo conclusivo di un’anima che ambisce a divenire se stessa e si spoglia con dolore di tutti i retaggi che le sono stati imposti da suo ambiente.
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