Scritto da © Medina Lariana - Lun, 30/05/2011 - 17:27
Sotto la luna immensa e luminosa della Rift Valley un grande baobab assisteva immobile alla caccia notturna; animali carnivori inseguivano gazzelle fino a sfinirle. Forse gli uomini non c'erano ancora o forse si erano già estinti.
Di notte il baobab era certamente un albero. Durante il giorno e ancora di più verso il tramonto qualcosa di inspiegabile accadeva: l'albero sentiva, si sentiva, sapeva di esistere. A tratti percepiva l'energia salire dalle radici e per un attimo provava una specie di euforia. In quei momenti cercava di ricordare se c'era stato un inizio, se davvero era sempre stato un albero. Cercava di concentrarsi, ma le sensazioni erano troppo sfuggenti e mutavano ad ogni alito di vento. Con la cima delle sue fronde a volte poteva sentire l'umida potenza della grande cascata oppure vedere in lontananza il placido specchio del grande lago o intuire la solidità della montagna. Una sensazione tendeva a trattenersi espandendosi in tutto il suo esistere, qualcosa che somigliava ad una domanda mai formulata lo lasciava sospeso fino al tramonto.
Da tempo, non avrebbe saputo dire quanto, una gazzella si riparava dal sole cocente sotto le sue enormi fronde. Restava lì fino al tramonto col muso appoggiato al suo tronco quasi a volersi fondere con esso ed il Baobab poteva percepire la sua presenza. Certe volte sentiva un moto, un desiderio forse, l'esigenza di allargare le fronde, piegarsi e proteggere il bellissimo animale dal sole, dalle piogge, dai predatori, da tutto.
A Nord dell'altopiano una leonessa di montagna cercava un posto dove morire. Si era allontanata dal branco e l'istinto la stava guidando verso il grande lago. Durante la notte era davvero una leonessa, una vecchia leonessa che si accontentava di cibarsi degli avanzi degli altri predatori perché il suo cuore non avrebbe certo retto il peso della caccia. Era stanca e non sentiva quasi più il desiderio di saziarsi. Procedeva lentamente e doveva fermarsi di frequente a riposare. Durante il giorno e ancora di più verso il tramonto qualcosa d'inspiegabile accadeva: anche la leonessa a tratti percepiva di esistere. Con la testa adagiata sulle zampe anteriori si lasciava invadere da quella strana consapevolezza. Annusando l'aria si rendeva conto di sentire odori sconosciuti e quando si abbeverava poteva riconoscere la propria immagine riflessa nello specchio d'acqua.
Giunta nei pressi del grande lago durante un tramonto rosso fuoco vide qualcosa all'orizzonte e capì di essere arrivata. Un grande baobab e una bellissima gazzella, uniti e rivolti al sole, attendevano una risposta alla sua stessa domanda. La leonessa si adagiò davanti a loro con la testa poggiata sulle zampe anteriori ed insieme a loro attese che il sole si spegnesse nel lago.
Qualunque essere vivente, percorrendo la Rift Valley al tramonto, potrà vedere un grande baobab, una bellissima gazzella e una vecchia leonessa di montagna guardare il sole scendere nel grande lago; aspettando di diventare uomini o ricordando di esserlo stati.
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