PERSONAGGI e AMBIENTI
I Bambini Controvento Possono nascere nel tempo limitato di un minuto nell’arco di un giorno intero. E’ quel minuto circa, che avanza ogni giorno di quelle sei ore in più l’anno (le ore senza tempo) che sfuggono al controllo degli umani e ai loro calendari I Bambini Rapiti Sono i bambini di Vulcanio catturati da Magmharts e resi schiavi nelle sue miniere Il Mago di Ossidio Studia il tempo e cattura i frammenti diversi nel cielo delle sei ore annuali senza tempo, indispensabili per far nascere i Bambini Controvento Il villaggio di Vulcanio Luogo di ambientazione, sorge nei pressi di un vulcano spento. Nel suo cratere si trova il regno di Magmharts. Magmharts Il mostro composto di ceneri e lapilli incandescenti: si nutre di rocce magmatiche, è ghiotto di ossidiana, rapisce i bambini di Vulcanio per farli schiavi nelle miniere. Teme soltanto i Bambini Controvento per i loro poteri di disperderlo irreversibilmente nell’aria. Nei cunicoli del cratere, scavati apposta a misura di bambino, si aggiravano come ombre i Bambini Rapiti da Magmharts e costretti lì, nelle miniere a scavare per numerose ore al giorno in mezzo alle rocce spaccate e alla polvere che oscurava l’aria, rendendo faticoso il respiro. I più piccoli si stancavano facilmente, si lamentavano, piangevano e questo faceva irritare molto il mostro, che senza alcuna pietà li spronava con grida e minacce a proseguire e a non lamentarsi. I più grandi dimostravano più resistenza, ma la sera, appena il buio si faceva fitto, cadevano anch’essi in uno stato di profonda prostrazione e stanchezza. Poi si abbandonavano ai sogni e si rivedevano a casa, vicino alla mamma, e ne risentivano la voce, ne gustavano le coccole e le carezze, come fossero ancora lì. Era questo il loro modo di addormentarsi e la notte non sembrava così nera. Vicino a loro, sui giacigli di paglia sporca si accovacciavano i più piccoli e i loro sogni non erano dissimili da quelli dei compagni o dei fratelli maggiori. Le ore notturne scorrevano così lente e distorte, interrotte a tratti dai ringhi paurosi di Magmharts che si lamentava nel sonno. Anche l’aria respirava paura. Nel villaggio di Vulcanio ogni cosa parlava dei Bambini Rapiti, dai prati senza più voce agli stipiti delle porte. Le mamme rimaste orfane dei figli sembravano precocemente invecchiate e si sentivano ormai inutilmente strisciate dalla vita che per loro era stata dimezzata, ridotta a una parvenza, un messaggio incompleto. E’ il vuoto, senza più occhi, nelle mani e nel cuore affranto. |
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