blog di maria teresa morry

Le mie parole s’appoggiano sul tuo cuore

 lievemente  quali  piccole libellule
vibranti a  pelo d’acqua dello stagno.
 

 

Fuori di qui la campagna
assente nel sole e nei filari.
Lenzuola così fresche non sentivo
da tempo sul piccolo letto di vacanza.

Ti lascio questa scritta sul muro.
Quale muro? quello di casa tua, quello della scuola.
Non ho mai sporcato muri in vita mia
ma questo lo faccio,ora lo scrivo.

So molte cose della tua infanzia. Ci penso ora che sei partito. Sono pochi i posti che puoi chiamare casa, a volte solo stanze in cui dormivi assieme a tuo fratello.

 
Questa sera
scesa con calma sacerdotale
sul  nostro destino di passanti,
qua
alla periferia della via Senese

Come t’è cambiato lo sguardo
ragazzo mio
dal tuo ritorno.
I mercati, le donne e le strade
t’hanno mutato dentro.

Anni fa scrissi un racconto lungo in merito  alla strana storia di una donna affascinata dal personaggio della Locandiera di Carlo Goldoni, tanto  da entrare veramente in Mirandolina e

Ho preso in affitto questa casa al mare, per una settimana. Io da sola, affascinata forse dalle sue tende morbide ed impalpabili come la seta dei paracadute.