Tonino Guerra | dialetto | Silvia De Angelis | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Tonino Guerra

Nasce in Romagna questo autore, ove trascorre un’infanzia su strade di terra battuta, divertendosi a cacciare le lucertole, ancora ignaro che riscuoterà, in futuro, fama internazionale come poeta, narratore e sceneggiatore.
Il mitico Antonio, più famoso, come Tonino, diviene maestro elementare.
Deportato in Germania durante la guerra, ivi, si ritrova con alcuni compaesani che spesso gli chiedevano di recitare qualcosa in dialetto romagnolo.Allora scrisse una serie di poesie in quel dialetto.
In seguito si laurea in pedagogia ad Urbino con una tesi sulla poesia dialettica, pubblicando, nel contempo Il suo primo volume dialettale “I scarabocc” (Gli scarabocchi), cui seguono altre importanti pubblicazioni : “I bu” e “Miele”, che viene anche tradotto in lingua fancese.
Così il dialetto con Guerra diviene strumento di profonda visione dell’esistenza, un mezzo di trasgressione sul modo di intendere la realtà.
Di preferenza gli argomenti scelti nelle liriche in vernacolo riguardano l’ambito della tradizione agreste : storie di animali, fantasmi, magia e ambienti campestri.
La sua raccolta “I bu” rappresenta un vero e proprio rinnovamento per la poesia dialettale, che assume grazie ai nuovi schemi da lui introdotti, grande dignità.
La nuova dialettica diviene inoltre lingua della poesia, senza più distinzioni o schemi. Tonino Guerra dà il via all’epoca dei neodialettali che si distacca da ogni forma di municipalismo.
 
 
E’ Paradèis l’è brott    di Tonino guerra (dialetto romagnolo)
 
E’ paradèis l’è brott
s’un gnè un po’ d’animèli
s’u mènca la giraffa se coll lòng
e al mièri di gazott ch’i rèsta sota tera
in voula piò te zil pri cazadèur.
 
Mo cum faral se u capita e’ mi ba
che pasa do tre òuri dla su vciaia
s’una gatina biènca tla faldèda
e la mi ma ch’la pènsa d’atruvè una gata
ch’l’è andè a murei dalòng, d’fura da chesa
 
 
T R A D U Z I O N E
 
Il Paradiso è brutto
se non c’è qualche animale
se manca la giraffa dal collo lungo
e le migliaia di uccelli che restano sotto terra
non volano più nel cielo per i cacciatori
 
Ma come farà se ci capita mio babbo
che passa due o tre ore della sua vecchiaia
con una gattina bianca sulle ginocchia
e la mia mamma che spera di ritrovare la gatta
che andò a morire lontano fuori di casa

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