Scritto da © ande - Mer, 07/10/2009 - 16:41
Sogno N° 3457610298 bis
Francesco Musante
Finestre
Me ne sto chiuso al buio
della mia stanza
ovattata ai tempi
vedendoti
trasognata figura bianca
che a piedi nudi accecherai
un pomeriggio finalmente
d'azzurro e sole il mio giardino
all'improvviso come una madre che
ricordi
il riposo del figlio
della mia stanza
ovattata ai tempi
vedendoti
trasognata figura bianca
che a piedi nudi accecherai
un pomeriggio finalmente
d'azzurro e sole il mio giardino
all'improvviso come una madre che
ricordi
il riposo del figlio
©taglioavvenuto
Vaniglia
A volte necessito di punti [d'appoggio come esclamazioni di leggerezza]
mentre pulisco i gomiti [dalla terra impassibile]
nutrendomi di avanzi di stelle [e rotolandomi sulle nuvole].
mentre pulisco i gomiti [dalla terra impassibile]
nutrendomi di avanzi di stelle [e rotolandomi sulle nuvole].
Voglio vaniglia sulle pupille [ed una forchetta piantata sul petto]
a raccontarmi morsi [e disincantati silenzi].
©BloodOfPandora
Circostanze strane
Circostanze strane
sentenziano nel mio sonno
come unghie sulla lavagna
la mia colpevolezza
risvegliandomi trovo un mondo
che mi sbatte fuori a calci
le grida rimbombano forti
gente vuota a guardarci
tu piena di odio e rabbia
io gonfio di catene e stupore
proclamo la mia innocenza ripetutamente
colpevolizzato ancora da te
silenzio dalle tue labbra
vorrei solo quello
per dire due parole
solo due parole
mia madre nel mezzo
l'hai allontanata a forza
occhi rosso sangue
i miei, paura, rabbia,
i suoi, paura...paura
i tuoi odio e rancore
violenze gratuite
dolore che la vince
senza nemmeno troppo sforzo
i tuoi occhi tremano
i miei li fissano
chiusi dal dolore
chiusi come te
il mio cuore si stringe ma
madre che mi difendi
tigre ferita
ferita da lei
disgusto
il mio disgusto
nel vederti ferire
ciò che mi è più caro
esagerazione
la tua
come sempre
traguardo
il nostro
raggiunto ormai
addio.
sentenziano nel mio sonno
come unghie sulla lavagna
la mia colpevolezza
risvegliandomi trovo un mondo
che mi sbatte fuori a calci
le grida rimbombano forti
gente vuota a guardarci
tu piena di odio e rabbia
io gonfio di catene e stupore
proclamo la mia innocenza ripetutamente
colpevolizzato ancora da te
silenzio dalle tue labbra
vorrei solo quello
per dire due parole
solo due parole
mia madre nel mezzo
l'hai allontanata a forza
occhi rosso sangue
i miei, paura, rabbia,
i suoi, paura...paura
i tuoi odio e rancore
violenze gratuite
dolore che la vince
senza nemmeno troppo sforzo
i tuoi occhi tremano
i miei li fissano
chiusi dal dolore
chiusi come te
il mio cuore si stringe ma
madre che mi difendi
tigre ferita
ferita da lei
disgusto
il mio disgusto
nel vederti ferire
ciò che mi è più caro
esagerazione
la tua
come sempre
traguardo
il nostro
raggiunto ormai
addio.
©ekolost
Stille
Il passo leggero degli spiriti
cercammo di procedere
senza renderci conto che già
eravamo morti e sepolti.
I nostri corpi martoriati
dal freddo e dal fuoco nemico
sotto bianchi cumuli informi
riposavano nell’anonimato.
Seppure fosse morbida come nuvola
non lasciammo impronte sulla neve
e non poteva essere altrimenti perché
gli spiriti non indossano mai stivali…
…per non lerciare la Grande Soglia.
cercammo di procedere
senza renderci conto che già
eravamo morti e sepolti.
I nostri corpi martoriati
dal freddo e dal fuoco nemico
sotto bianchi cumuli informi
riposavano nell’anonimato.
Seppure fosse morbida come nuvola
non lasciammo impronte sulla neve
e non poteva essere altrimenti perché
gli spiriti non indossano mai stivali…
…per non lerciare la Grande Soglia.
©GRIZZLY47
Viaggio in un piatto di spaghetti...
Francesco Musante
Distanze
La non distanza
è pregio intimo,
motore acceso,
che pressa i sensi,
odori, tocchi e assaggi,
ascolti e guardi,
esalti l’essere vivo,
tangibilità e forma,
e poco importa
dell’accadere il tempo.
è pregio intimo,
motore acceso,
che pressa i sensi,
odori, tocchi e assaggi,
ascolti e guardi,
esalti l’essere vivo,
tangibilità e forma,
e poco importa
dell’accadere il tempo.
©Kryapos
Fortunato naufragio
La nave sparpagliata sulla spiaggia
mentre il sole spadroneggia ovunque.
Un cambio favorevole
la vita qui
al posto di una vecchia biografia
invalidata dagli ultimi eventi.
© catpoet
Dinamica dualistica
Dinamica dualistica
visione,
divido il viso
con un taglio netto,
la mela acerba
al palato.
visione,
divido il viso
con un taglio netto,
la mela acerba
al palato.
©Keitha
Sintesi del sintetizzabile
Direi del mio futuro, che niente è ben deciso
Forse la gloria eterna, o un posto in paradiso
Se solo fossi cieco, vivrei con ciò che hanno
So quello che ho visto, e so che niente sanno
Artefice del male, che mostra il mio bel viso
Non potrò che salutarvi, col mio solito sorriso.
Forse la gloria eterna, o un posto in paradiso
Se solo fossi cieco, vivrei con ciò che hanno
So quello che ho visto, e so che niente sanno
Artefice del male, che mostra il mio bel viso
Non potrò che salutarvi, col mio solito sorriso.
© Jagermasterz
-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi
-Supervisione:Paolo Rafficoni
-Redazione
-Autori di Rosso Venexiano
-Editing Manuela Verbasi, Emy Coratti, Anna De Vivo
-Segreteria: Eddy Braune
-Opere pittoriche dell'Artista Francesco Musante che ringraziamo
-Staff di Frammenti
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi
-Supervisione:Paolo Rafficoni
-Redazione
-Autori di Rosso Venexiano
-Editing Manuela Verbasi, Emy Coratti, Anna De Vivo
-Segreteria: Eddy Braune
-Opere pittoriche dell'Artista Francesco Musante che ringraziamo
-Staff di Frammenti
ventiduemarzoduemilanove
»
- Versione stampabile
- Login o registrati per inviare commenti
- 6458 letture