Scritto da © Pinotota - Dom, 05/06/2011 - 18:22
HIC MANEBIMUS OPTIME
GRAECIA CAPTA
La Grecia conquistata "fèrum victòrem cèpit" conquistò il rozzo vincitore, "et àrtes intulit", e le arti introdusse, "agrèsti Làtio", nell'agreste lazio (Orazio-Epistole II,I,155-56). La conquista della Grecia mise i romani a contatto con una civiltà più evoluta e i colonizzati si presero la rivincita morale insegnando ai colonizzatori le arti liberali, la filosofia, le morbide eleganze del vivere, insomma quegli agi raffinati nei quali Catone il Censore
vedeva una strisciante minaccia alle ruvide virtù degli antichi quiriti. Quella di Catone era una battaglia di retroguardia. Nemmeno Roma poteva sottrarsi alla legge di evoluzione dei
popoli, fissata dal Vico nei PRINCIPI DI SCIENZA NUOVA, dove dice che "la natura dei popoli prima è cruda, di poi severa, quindi benigna, appresso delicata, finalmente dissoluta" (Libro primo LXVII)
vedeva una strisciante minaccia alle ruvide virtù degli antichi quiriti. Quella di Catone era una battaglia di retroguardia. Nemmeno Roma poteva sottrarsi alla legge di evoluzione dei
popoli, fissata dal Vico nei PRINCIPI DI SCIENZA NUOVA, dove dice che "la natura dei popoli prima è cruda, di poi severa, quindi benigna, appresso delicata, finalmente dissoluta" (Libro primo LXVII)
GRATIS
Senza esborso di denaro. E' il contrario di " a pagamento" e per un ingannevole parallelismo molti dicono e scrivono, sbagliando "a gratis" . Gratis è ablativo plurale di "gràtia" , grazia, favore, (forma contratta da graatis). Quindi significa "per le grazie", "per i favori" "graziosamente".
In tono scherzoso si dice "gratis et amòre Dei" gratis e per l'amore di Dio.Conviene sempre diffidare delle cose offerte gratis, o a basso prezzo. Nel secondo caso posso essere di provenienza furtiva e si rischia l'incriminazione per incauto acquisto. Nel primo caso si rischia di pagarle a tempi lunghi, molto più del loro valore. Diceva Guitry: " ci sono delle donne che protestano,
"io non mi vendo" e giurano di non accettare un centesimo. Sono proprio quelle che ti rovinano!".
In tono scherzoso si dice "gratis et amòre Dei" gratis e per l'amore di Dio.Conviene sempre diffidare delle cose offerte gratis, o a basso prezzo. Nel secondo caso posso essere di provenienza furtiva e si rischia l'incriminazione per incauto acquisto. Nel primo caso si rischia di pagarle a tempi lunghi, molto più del loro valore. Diceva Guitry: " ci sono delle donne che protestano,
"io non mi vendo" e giurano di non accettare un centesimo. Sono proprio quelle che ti rovinano!".
HIC MANEBIMUS OPTIME
Qui resteremo benissimo, ottimamente. Nel 390 a.C., incendiata Roma dai Galli, alcuni senatori proposero di trasferirsi a Veio, ma Furio Camillo cercò in ogni modo di dissuaderli e fu fortunato, perché in suo aiuto intervenne uno di quei fatti casuali, futili, ai quali nessuno attribuisce importanza, e pur tuttavia contengono segnali forieri per chi sa interpretarli, di provvidenziali illuminazioni.
Avvenne dunque che un centurione, transitando per il foro con i suoi soldati, esclamasse all'improvviso "Sìgnifer,stàtue sìgnum, hic manebimus optime", alfiere pianta l'insegna, qui resteremo benissimo. Udita questa frase, i senatori unanimi vi ravvisarono un auspicio favorevole, come un suggerimento del cielo, e d'accordo con la plebe Roma non fu abbandonata. Il concetto venne parafrasato da Vittorio Emanuele II quando, dopo il solenne ingresso in Roma capitale, disse. " A Roma ci siamo
e ci resteremo". Il ministro Quintino Sella, nel cortile del Ministero delle Finanze sorto nella via Venti Settembre, per dove erano passati i bersaglieri di Porta Pia, voleva erigere una statua raffigurante un legionario romano che pianta in terra la lancia, con la scritta "Hic manebimus optime".
Poi non se ne fece più nulla. meglio così. Il monumento poteva prestarsi alle ironie dei romani. Nel palazzo delle tasse, nessun contribuente può dire "manebimus optime"….
Avvenne dunque che un centurione, transitando per il foro con i suoi soldati, esclamasse all'improvviso "Sìgnifer,stàtue sìgnum, hic manebimus optime", alfiere pianta l'insegna, qui resteremo benissimo. Udita questa frase, i senatori unanimi vi ravvisarono un auspicio favorevole, come un suggerimento del cielo, e d'accordo con la plebe Roma non fu abbandonata. Il concetto venne parafrasato da Vittorio Emanuele II quando, dopo il solenne ingresso in Roma capitale, disse. " A Roma ci siamo
e ci resteremo". Il ministro Quintino Sella, nel cortile del Ministero delle Finanze sorto nella via Venti Settembre, per dove erano passati i bersaglieri di Porta Pia, voleva erigere una statua raffigurante un legionario romano che pianta in terra la lancia, con la scritta "Hic manebimus optime".
Poi non se ne fece più nulla. meglio così. Il monumento poteva prestarsi alle ironie dei romani. Nel palazzo delle tasse, nessun contribuente può dire "manebimus optime"….
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