Scritto da © Pinotota - Ven, 10/06/2011 - 19:53
LIBIDO
LOCANDA
LONGA MANUS
LAPSUS LINGUAE
Errore della lingua, del parlare. Secondo Freud, è la spia di pensieri e sentimenti sepolti nel profondo della psiche. Potremmo definirlo l'inconscio in libera uscita, che approfitta di una nostra distrazione per farci dire una cosa mentre ne pensiamo un'altra. Anche senza implicazioni psicanalitiche i "lapsus" sono sempre divertenti.Attori e annunciatori radiotelevisivi li chiamano papere. E ne hanno terrore.E il pubblico non può non ridere quando:"Paggio Fernando, perché guardi e non favelli?" diventa"Faggio Pernando, perché favi e non guardelli?" Oppure un uomo arso vivo perché "accesa la poltrona si era addormentato nella pipa". Sono distrazioni fatali per il fumatore e per l'annunciatore. Bisogna stare attenti, prima. Dopo, è troppo tardi. Dice Adraste a Danao, re d'Egitto, nell'IPERMESTRA di Metastasio:
"Pria di lasciar la sponda,
il buon nocchiero imita:
vedi se incalma è l'onda,
guarda se chiaro è il dì.
Voce dal sen fuggita
poi richiamar non vale:
non si trattien lo strale
quando dall'arco uscì. (Atto II sc. I)
"Pria di lasciar la sponda,
il buon nocchiero imita:
vedi se incalma è l'onda,
guarda se chiaro è il dì.
Voce dal sen fuggita
poi richiamar non vale:
non si trattien lo strale
quando dall'arco uscì. (Atto II sc. I)
LIBIDO
Letteralmente: libidine. In psicoanalisi indica l'espressione dinamica dell'istinto sessuale. Per misteriosi processi inconsci, tale istinto può essere"sublimato"e la carica di energia dirottata verso sfere d'azione diverse da quella sessuale, verso nobili valori etici e sociali, l'arte la scienza, il proselitismo politico e religioso, ecc.
LOCANDA
Trattoria con alloggio, albergo di modestissime pretese. Deriva da "locàre" affittare. La locuzione completa sarebbe "càmera locanda" camera da affittare.
LONGA MANUS
La lunga mano. Figura retorica che indica una persona che opera, in maniera non sempre limpida e lecita, a favore di un'altra più potente,nascosta nell'ombra.Negli affari,"longa manus"è chi fa da prestanome, chi finge di contrattare per sé, mentre agisce per conto di un altro, obbedendogli come il burattino al burattinaio. Perciò si chiama anche "uomo di paglia": un fantoccio, più che un uomo.
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