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Poesia

Come un gatto sclerato

Ti amo ogni minuto
vorrei inventare
ghirlande di parole
per te
cucinare sapori
alla bajadera
riderti di mie suole
distratte e claudicanti

Non ho finito le Centurie dell'Ago, nell'Anello Diciassette

 
(Ineffabile gravità)
.
Ho le nuvole negli occhi
e parole lunghe nelle dita,
legate al filo rosso d'una lama

All'intrasatta

                             A Gil e OrmedelCaos
 
io non avrei voluto niente
se non
qualche ripido pensiero da scalare
con parole consone
cesure appropriate
e ardite allitterazioni
 
lasciando al bianco il compito
di ricostruire il senso
ché io non ne ho nessuno
e non ne voglio
 
caducità è vertigine
- e bellezza -
ca schioppa all'intrasatta dint' 'o core.
 
 

Quindi, vai.

Che cosa conduce
le frange del tuo costato alle brume della strada?
 
Il commiato
 

Giovàccito

 
Evoca immagini da fiaba
Lastricando parapetti lunari
Come le trite parole di Saba
Aprendo agli occhi nuovi scenari
 

Che Ne Sapete Voi Dell'Amore

Che ne sapete voi dell'amore,
corazzati dalla tranquillità
ordinata e senza sussulti
di chi ha spento il suo cuore?

Che ne sapete voi di lacrime
che scorrono senza freno
portandosi appresso la vita
perché ha perduto il suo senso?

 
      loripanni               

L'adagio

Regalarti le parole senza senso
che si muovono dentro
mi è impossibile
come frenare il lampo di tristezza
quando vai via.

Se il giorno

Se il giorno non cede
parlami di te sotto le spighe
Mangerò i grani della tua angoscia
e di pane fragrante
costruiremo il nostro tempo
 

Silenzio

 
Silenzio
fischio lontano
che scheggia il cielo
in notti sospese

Dove ci porta il blog

Una parola, un commento
andiamo anche noi
che forse il salotto stasera è più rosso
e c’è qualcuno che ci interessa
con quelle sue scarpe viola
il maglione trasandato
il sorriso accennato.
E la timidezza
la timidezza vera
quella che attira
come il suono di un fiore appena colto
come l’onda dei pensieri avvolti nel mouse.
O quella finestra accesa
di notte
sul monitor in attesa
il creare di nuovo
assopiti mai
l’insieme c’incanta
il contatto ci svolge
l’ombra di luce piena
ci viene incontro
come due più due non fa quattro.
E’ il salotto di Manu.
 

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