Blog | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Piazzetta virtuale

 agorà

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

Blog

I commenti?

Carissimi,

stiamo valutando se sia o meno il caso di moderare i commenti. Voi che ne pensate?

Chiunque si sentisse a disagio per commenti lunari, pesanti e per niente attinenti, li segnali a noi  cliccando il tasto: "segnala gli abusi" a dx sotto ogni post.

Redazione di Rosso Venexiano

Parvenu

D'istinto
da solo e delicato
si accorge
come se fosse
appena nato
suonando la nota
di un uomo giudicato
lasciato nel buio di un teatro,
dannato...
non sono io l'attore...
e vi saluto
tra le nebbie di un bacio.
 

Liberi dalla libertà

Liberi di volare
sono tutti gli uccelli
che guardano dall’alto
l’immensità del mare
 
Liberi di sognare
sono tutti i bimbi
che giocano insieme
con fate e rane da accarezzare
 
Liberi di desiderare
sono tutti coloro
che non hanno catene
e a volte nemmeno il rispetto

La solitudine finale

Dove siamo?
Per Dio....
chi sono Io?
Tra le più belle,
la più Amata,
la più argentata
donna desiderata
che vaghi nel nulla,
ti voglio, ti voglio adesso...
invadi tracimando
il mio domani,
i desideri del poi.
Distruggi senz'armi
le ali
fra i pollini dell'ignoranza,
gli invincibili guerrieri
che aspettano.
Fra tutti gli Dei conosciuti
le mute speranze
sembrano eroi senza sembianze,
e noi, avversati dai dubbi...
solo il cuore aperto all'amore
ci riempirà di liete danze.

Una flebo d'odio

le vene ormai talmente dure e tese
sembrano corde di un vecchio violoncello
accolgono a fiotti dalla flebo mal regolata
un carico d’odio come veleno ghiacciato

sguardi traversi accapponano la pelle
occhi cerulei freddi come cristalli di rocca
il ghiaccio ormai ha lastricato l’anima
e nel petto ibernato muore un cuore nero

così disteso su un sudario sospeso tra fili
passo la vita anelando altre primavere
che la flebo termini il suo sporco lavoro
e il battito del cuore annunci il disgelo

se rimarrà nel sangue tutto quel veleno
il tempo cancellerà il rosso, immemore
occhi di ghiaccio scruteranno la mia vita
e l’odio renderà di nuovo il cuore nero
 

Peones

gli uccelli congiungono  le ali,
tutti insieme, imitando un dio
che si espande e si contrae,
che dona e abbandona
lasciando gemiti d'enigmi

nelle rozze mani di peones che sanguinano
come ai cani le piaghe delle zecche
fino a sentire il rumore dei singhiozzi
che raffreddano gli occhi sul ghiaccio dei perimetri.

nell'eterno contrario il castigo rimane espresso
nella colpa di ieri dove l'urlo di guerra striscia di rosso
il mio vestito di pella nera, abito d'anima nuda.

amo l'altra in me stessa alla luce fatua
di un cero arso, pregando possa
con una vampa incenerire il mio vero nome.-
 

Vorrei

Vorrei togliere polvere dai miei pensieri
adesso e 
riportali indietro
alla luce del giardino
di rose rosse
e di dolci note di pianoforte
al dono di donna che sei
d’eleganza e grazia di cielo
ai tuoi occhi a specchio di mare
e al tuo cuore
d’inesauribile bontà e mistero profondo.
Vorrei coglierli maturi adesso
pensieri miei
prima che l’aspro affilato li porti via
prima che il respiro
non parli più muto l’amore
prima che anche l’anello sleghi l’anima  
e più nulla resti.

Il fare

Muta
tra sinfonie d'inverno
il gesto in un taccuino
e me bambina
che non so fare un passo.
 
Così mi accade
un dolce non sentire:
quello che dico e penso
in fondo è uguale a me
dentro uno specchio.
 
Inusuale, splendido
e perenne.
Il fare a volte è triste
l'essere è maestoso.

Non accadrà.

non accadrà ch'io possa
amare ancora
quegli occhi d'ossidiana
distogli dai miei che non cadrò
in quel pozzo di tenebra muliebre
che sta dietro alle tue ciglia.
non sentirò rabbrividir la schiena
quando lieve vorrai accarezzarmi
fremendo baciarmi dove vuoi
e se anche spendessi tutte le mie forze
nello spampanare la tua rosa
nello stremare il libito che mi rubi
veriddio non accadrà che t'ami
che domani tu
vai già via.

Profumo

Dietro un sentore d'incenso mi perdo
e il sapore me lo sento nella gola
 taglia l'aria per approssimazione
è follia pura, essenza viva.
E' un ricamo che seduce
intreccia note d'assoluto
permette il divagare..
Intanto -forte di passione- m'avviluppa.

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 2 utenti e 6052 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Antonio.T.
  • Il Folletto