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blog di frecciadicuoio

Dopo tutto sei un cane

Cane disperso e senza fiato 
finalmente solo
fra il nulla e il passato d'una strada
senza fine e senza inganno.
Ancora sogni una casa con il prato 
tra il mare e la montagna 
piena di cibo offerto dalla vita.
Non hai più tempo adessso

l'Immunità del cemento

L'immunità dei popoli
ci confonde il destino
dispensandoci adesso
senza false emozioni
distinguiamoci presto
fra i mille coglioni
noi non siamo il pretesto
delle nostre illusioni

In cerchio attorno al bisonte

Adesso, che l'ora si è sfatta
aspetto di assaporare
i profumi della cucina
nascosti ai piaceri arresi ai sensi
arcaici, senza proferir parola
illuminato tagliavo in diagonale il salame
e la zucca cuoceva lenta al forno
i profumi, si spalmavano nei pensieri
e la fame, arrivava imperante a tavola
Alce Nero lo sapeva,
non era solo un sogno il bisonte bianco.

Vita moderna

Sempre di piu'
la mente vive,
cercando di avere
quello che ci hanno fatto credere,
che sia un giusto corpo
come cosi deve essere
e tutto si muove
gia scritto senza cuore.
Secca e vuota
trascorre la vita,
senza vedere veramente il divino
galleggiamo nell'agire appassito
da ciechi perche'.
Misteriosamente noi
non ci crediamo
non ci cerchiamo
non  ci vogliamo,
il tempo e' fermo fra le nuvole
e ancora noi
non ci amiamo mai vivi.
Ci sfioriano solo  occhi spenti,
incondizionatamente paurosi
di accettarsi liberi
sempre di piu'.
 

Parvenu

D'istinto
da solo e delicato
si accorge
come se fosse
appena nato
suonando la nota
di un uomo giudicato
lasciato nel buio di un teatro,
dannato...
non sono io l'attore...
e vi saluto
tra le nebbie di un bacio.
 

La solitudine finale

Dove siamo?
Per Dio....
chi sono Io?
Tra le più belle,
la più Amata,
la più argentata
donna desiderata
che vaghi nel nulla,
ti voglio, ti voglio adesso...
invadi tracimando
il mio domani,
i desideri del poi.
Distruggi senz'armi
le ali
fra i pollini dell'ignoranza,
gli invincibili guerrieri
che aspettano.
Fra tutti gli Dei conosciuti
le mute speranze
sembrano eroi senza sembianze,
e noi, avversati dai dubbi...
solo il cuore aperto all'amore
ci riempirà di liete danze.

Sublimato atto primo

Accesi dal tempio amico
gli umori destinati
dal sognato rito
e propagata l'essenza pura
dei nostri corpi maghi
sconosciuti.
Si sprigionò d'incanto
con toni allegri
il riconosciuto abbandono
dell'umano lecito.
E come freschi falchi
ci lasciammo cadere
in volo
ripetendo con fremiti innocenti
le flebili ombre di luce
osannate adesso.
Dal cieco momento d'amore appena nato
flagelliamo così sospesi
i nostri profumati motivi
fra nuvole incerte di creta.
E soli, fingendo il nostro meglio
senza spargere una lacrima di pianto
come mai desiderato prima
come in quella immutata fragranza Divina
che allo specchio sparisce.
Ora non più si trova
la limpida ed irrefrenabile chiarezza
dall'intento dei nostri sguardi
ma solo gemme
fra odori fumanti e gemiti selvaggi
sopra un irriconoscibile letto
che gocciola di gioia
e ci avvolge di mistero
avvelenandoci come druidi.

In attesa della befana

La strega s'imbarca sulla sedia a dondolo e prega
più delle mie scarpe di saggina e della mia gobba
possono i miei deliri e le mie pozioni strane
quando al canto del gallo vado a dormire
la scopa indugia senza sbadigli si posa
sdrucciolando il muro con un acre suono
sa la vecchia esser vecchia sia, s'accascia
e pensa a come passar la notte del domani
tra stelle e canti tra girotondi e lampi.

Nascosti nel tempo

Ignote speranze di bene
disperse
dimenticate
nei cuori inquinati dall'oro,
lasciate cadere senza valore
nei ciechi labirinti
delle ancestrali paure,
che dominano la carne umana
da secoli misteriosi di origine.
Coprono di viscide ossessioni
il manto oleoso
dell'odio,
che mascherato
da burattino bisognoso,
s'alimenta col fuoco della violenza
e nutre di vermi
le piaghe del dolore
saccheggiando la semplicità
rendendoci infinitamente vuoti.

Torna la neve

Ecco s'allegra l'inverno
torna a far festa dal cielo
il suo lieve e simpatico velo
che avvolge il paesaggio d'eterno.
L'aria ovatta i rumori
e limpida in dondola gioia
soffoca il tempo e la noia
orlandosi di petali e allori.
Tutto si ferma a guardare
quel tratto dipinto e sereno
che prende la forma di un seno
facendosi appena sfiorare.
Dormono i tetti viziati
dal gioco dei camini accesi
si sentono passi sospesi
sui viali dimenticati.
Sembra la notte più breve
nulla si tocca o si vede
soffre il suo manto che cede
il sole già scioglie la neve.

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