Respiro Barocco | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

To prevent automated spam submissions leave this field empty.

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Respiro Barocco

♦Le opere pittoriche  sono visibili a tutto schermo cliccando sulle stesse♦

 

 

 

Un viaggio nella Napoli del Seicento, secolo controverso ed affascinante, un'occasione unica di ammirare dodici opere esemplari del Barocco napoletano, esposte a Bolzano per la prima volta al Centro Trevi. “Respiro Barocco”, dal 20 marzo al 27 maggio è l'evento di alto profilo culturale, proposto dalla Ripartizione Cultura italiana della Provincia di Bolzano, in collaborazione con la Soprintendenza Storico Artistica ed Etnoantropologica e per il Polo Museale della città di Napoli, Museo di Capodimonte. Un percorso completo ed esaustivo che permette un'incursione nel mondo della storia dell'arte dedicato ai capolavori barocchi curato dal soprintendente del Museo di Capodimonte Nicola Spinosa,  massimo esperto mondiale del Barocco. Opere  realizzate da artisti famosi per aver reso d'oro il Seicento napoletano. Giuditta e Oloferne di Artemisia Gentileschi, San Giovanni Battista di  Mattia Preti, Marina di Salvator Rosa, la Madonna con il Bambino di Massimo Stanzione, il più classicista tra tutti i pittori esposti, la cui influenza sui giovani pittori sarà pari a quella esercitata dai fiamminghi come il raffinato Antonie van Dyck di cui sarà esposto il suo Cristo crocefisso, la Vergine con S. Anna e S. Gioacchino di Francesco Solimena, Andata al Calvario di Battistello Caracciolo, Santa Maria Egiziaca di Jusepe de Ribera, Ritorno del figliol prodigo dipinto dal Maestro Annuncio ai Pastori riconosciuto come Bartolomeo Passante, la Battaglia fra ebrei ed Amaleciti di Aniello Falcone. La terribile peste del 1656 infligge una punizione terribile alla città e impone una svolta radicale anche nell'arte. Le opere  San Nicola di Bari salva il fanciullo coppiere di Luca Giordano, Natura morta di melograne, uva, fichi, mele e fiori di Luca Forte, San Giovanni Battista di Mattia Preti, sono realizzate dai protagonisti indiscussi di questa seconda stagione artistica caratterizzata da una pittura ormai pienamente barocca.
Il visitatore potrà immergersi nelle ambientazioni riprodotte dagli artisti mediante un percorso cinematografico realizzato a Napoli, al fine di provare dal vivo un'esperienza visiva, fisica, sensoriale, a ritroso nei luoghi e nel tempo di una città vitale, spagnola, piena di contraddizioni, dove il lusso e la miseria, genialità e ignoranza, cultura elevata e povertà, convivevano insieme. La presenza di Caravaggio a Napoli, il cui linguaggio marcatamente naturalistico che ben rappresenta la religiosità napoletana e i forti contrasti sociali, diede impulso ad una nuova generazione di artisti.  Con questa esposizione ci si prefigge di promuovere, non tanto un'esposizione storica – artistica, pur nel rispetto di ogni contenuto scientifico, quanto invece una ricerca di nuovi linguaggi di avvicinamento alla lettura dell'opera d'arte, con l'intento di stimolare l'interesse in generi di pubblico non educato per avvicinarlo al linguaggio dell'arte e favorire una fruizione completa. Non una semplice visita ma un'esperienza multisensoriale per far conoscere il Barocco, mediata dalla comunicazione metalinguistica indirizzata a tutti. La sperimentazione è l'innovazione è al centro dell'azione della Ripartizione Cultura che deve guardare al mondo che cambia e fornire nuovi strumenti di conoscenza. Un dovere sociale oltre che culturale. Il Comitato scientifico di “Respiro Barocco” è composto da Antonio Lampis caporipartizione Cultura della Provincia di Bolzano, Marcello Conigliaro docente universitario di tecnologia informatica applicata ai beni culturali, Nicola Spinosa soprintendente del Museo di Capodimonte di Napoli, Brigitte Daprà direttrice dell'Ufficio mostre e prestiti di Capodimonte, Pierluigi Sacco, economista e preside dell'Istituto universitario  di Venezia, Ugo Morelli docente di managment all'Università di Trento.

 

Oltre all'esposizione – esperienza multidisciplinare, sono previste iniziative collaterali chiamate “Calice barocco”: nuove prospettive sul Seicento, attraverso voci, suoni, immagini e sapori. Una rassegna cinematografica di film, musica, conferenze e degustazioni dalla cucina seicentesca. L'esposizione è visitabile dal 20 marzo al 27 maggio al Centro Trevi di Via Cappuccini dalle 10 alle 18, il giovedì fino alle 20. Domenica giorno di chiusura. L'ingresso è libero.

L'Apparato tecnologico ideato per vedere Respiro Barocco
Marcello Conigliaro, laureato in Ingegneria nucleare all'Università di Palermo, docente di Applicazioni tecnologiche ai Beni Culturali all'Università di Palermo, consulente di Rai Educational per le problematiche della valorizzazione dei Beni Culturali, è il responsabile del progetto sui sistemi di amplificazione del processo di estrazione del valore, del tracking del visitatore e del catalogo dinamico e immateriale, ideato per “Respiro Barocco”, e fa parte del Comitato scientifico del progetto dedicato all'arte del Barocco napoletano, visitabile al Centro culturale Trevi della Provincia di Bolzano dal 20 marzo al 27 maggio 2009.

 

Il professor Conigliaro spiega che: “Ogni mostra di opere d'arte è finalizzata ad incrementare la probabilità che ognuno di sessi e il loro insieme, possa continuare a testimoniare, nel tempo, la cultura che lo ha prodotto. È necessario che l'opera sia posta nelle condizioni di poter comunicare l'insieme di valori che rappresenti in simbolo. Valori intangibili che l'oggetto consente di traguardare e che conferiscono lo status di “bene culturale”È la capacità che ha l'opera artistica di squarciare il tessuto del tempo e di rappresentarci uno spaccato della civiltà che lo ha prodotto, conferendogli speciali doti di rappresentazione simbolica. I quesiti a cui ci siamo sottoposti sono  stati: Come contestualizzare un insieme di opere? Come rendere un'atmosfera? Come realizzare un transfert spazio temporale comprensibile da pubblici eterogenei per cultura, età, sensibilità, aspettative?”
La scelta è ricaduta su l'utilizzo di altre forme d'arte mutuate e riutilizzate per l'amplificazione del processo di estrazione del valore, applicandole all'arte maggiore della pittura, in modo innovativo. Si è fatto ricorso ad ambientazioni di derivazione teatrale con lo scopo di far immaginare con l'esercitazione della fantasia dentro scenari annunciati, anche se non conosciuti nel dettaglio. Questo  è il contesto in cui si è lavorato. Marcello Conigliaro definisce la luce “ l'elemento caratterizzante di tutta l'arte del Barocco” e lo strumento da lui ideato me per essere utilizzato durante la visita di “Respiro Barocco” è una “torcia”, un oggetto che serve a far luce appunto. Lo strumento del pittore è la luce e la “torcia” servirà a far luce su ciò che potrà essere visto nell'allestimento delle opere del Barocco napoletano,  una rassegna di quadri realizzata con il criterio del curatore. 

Abbiamo pensato quindi di permettere al visitatore di indagare, intervistare, non solo i quadri, ma bensì anche tutto lo spazio espositivo, mediante l'utilizzo di questa torcia per illuminare, che consente di ricevere delle informazioni. Un dispositivo tecnologico interattivo che andrà indirizzato verso la parete neutra, la quale sarà toccata, irradiata, illuminata dalla torcia e sulla sua superficie si vedranno delle immagini. 

 

Questo permetterà di scoprire alcune situazioni tipiche dell'ambiente barocco, il palazzo, la chiesa, il mercato che fanno da corollario al quadro. Non si tratta solo dell'aspetto formale della parete: nel caso la torcia venga mossa, la scena si anima, si muove. La vita della Napoli del '600 con immagini animate e catturate dal vivo nei palazzi, nei vicoli, nelle chiese di Napoli. È stata prodotta una tecnica che consente all'uomo di raggiungere finalità che prima non poteva perseguire perché non erano inscritte nell'orizzonte delle “cose possibili”. Si è pensato di ideare un modello interattivo tra il visitatore e la mostra. Un modo per avvicinare il pubblico alla straordinaria cultura italiana del Barocco.
“Ho cercato di pensare alla progettazione di macchine che si pongano rispetto all'uomo in maniera differente, mettano l'uomo al centro – spiega Marcello Conigliaro - nella seconda metà del 900 la macchina ha assunto un ruolo di incredibile importanza, creando nuovi  analfabetizzati. Chi non conosce l'informatica, ad esempio, è un nuovo analfabetizzato. Noi tutto questo lo contrastiamo con la realizzazione di macchine capaci di mettere al centro dell'uomo e quindi di capovolgere il paradigma d'uso. A questo punto sarà la macchina a chiedersi cosa vuole l'uomo. Macchine senza pulsanti, adoperabili in modo istintivo, naturale, interattivo, che non abbiano regole d'uso da parte dell'uomo. Sappiano riconoscere il gesto dell'uomo. Con questa filosofia sono nate una serie di macchine che io definisco automi per l'uso intuitivo. La torcia per illuminare è una di queste e l'uso che ne facciamo metaforicamente è quello non solo di fare luce verso le tenebre ma anche verso l'incultura, ovvero quelle informazioni che contestualizzano l'opera in un luogo. Questo è il concetto che sta alla base di tutto il progetto. La torcia può anche squarciare la parete per far vedere cosa c'è dietro. Una dimensione non iscritta ai poteri dell'uomo capace di estendere i sensi dell'uomo. Questa ricerca tecnologica nasce in Sicilia nel Consorzio Internazionale per le Tecnologie e le Scienze Applicate.

Roberto Rinaldi

 

 

 

Antonie  van  Dyck  
Anversa 1599 – Londra 1641

Cristo crocifisso
attorno al 1630
olio su tela, cm 155 x 111
Napoli, Museo di Capodimonte

 

 

 

Artemisia Gentileschi     
Roma 1593 – Napoli 1652

Giuditta e Oloferne
1612-13  
olio su tela, cm 159 x 126
Napoli, Museo di Capodimonte 

 

 

 

Salvator Rosa
Napoli 1615 – Roma 1673

Marina
attorno  al 1630  
olio su tela, cm 44x62     
Napoli, Museo di San Martino

 

 

 

Luca Forte
Napoli 1605 ca.- prima del 1670

Natura morta di melagrane, uva, fichi, mele e fiori
1647 ca.
olio su tela, cm 111 x 85
Napoli, Museo di Capodimonte

 

 

 

Massimo Stanzione
Orta di Atella 1585 ca. – Napoli 1658 ca.

Madonna con Bambino
attorno al 1640  
olio su tela, cm 106 x 81
Napoli, Museo di Capodimonte 

 

 

 

 

-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi
-Supervisione Paolo Rafficoni
-Editing: Manuela Verbasi, Emy Coratti
-Opere della mostra
-Materiale, intervista e testi di Roberto Rinaldi
-Recensioni

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 0 utenti e 3194 visitatori collegati.