IL TEATRO ITALIANO NEL MONDO 2010/2011
– Firenze – Teatro della Pergola progetto ideato e diretto da Maurizio Scaparro a cura dell'Ente Teatrale Italiano con il patrocinio del Comune di Firenze in collaborazione con la Compagnia Italia |
Firenze, già capitale d’Italia si apre significativamente alla scena internazionale. Il Teatro Italiano nel Mondo, progetto ideato e diretto da Maurizio Scaparro, si svilupperà a cura dell’Ente Teatrale Italiano e porterà al Teatro della Pergola e nella città sguardi e lingue di altri Paesi per raccontare attraverso eventi internazionali, spettacoli e incontri, la nostra cultura e la sua vitalità nel panorama mondiale, dalla nascita della Nazione al multietnico presente. Il progetto, valutato con attenzione dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, trova nel Comune di Firenze un partner istituzionale di grande significato simbolico, e nell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, un interlocutore attivo e attento, anche in vista di futuri progetti per il Teatro fiorentino.
Maurizio Scaparro vuole dimostrare con questo progetto quanto la cultura italiana – e il Teatro in particolare – sia oggi sorprendentemente presente e considerata nella società multietnica in cui viviamo. «Il progetto è anche dedicato – sottolinea Scaparro – ai modi del parlare e del vivere che costituiscono la forza originale e la tradizione linguistica e civile del nostro Paese. Il Teatro italiano, proprio per la sua specificità di tradurre ed interpretare questi modi nella ricchezza delle sue lingue e dei suoi dialetti, è stato per un lungo periodo una preziosa monete di scambio che circolava tra mille difficoltà e avventure in Europa e nel Mediterraneo (basti pensare al ruolo di grande comunicazione, non solo teatrale, della Commedia dell'Arte) e successivamente nel mondo intero». Il Teatro Italiano nel Mondo potrà quindi essere, proprio a Firenze, a 150 anni dall’Unità d’Italia, un momento unico di riflessione per artisti, studiosi, giornalisti, studenti di varie parti del mondo, che si incontreranno nel 2011 per ricercare nuove chiavi di lettura che vadano oltre la tradizione e che permettano di costruire possibili scenari della contemporaneità. Il progetto si suddivide in una prima fase di preparazione, nel 2010, e in quella della sua realizzazione nel 2011, quando nel mese di maggio, nel solco della vocazione internazionale dell’ETI, si svolgerà un grande Festival sul TEATRO ITALIANO NEL MONDO al Teatro della Pergola (e in altri eventuali spazi della città). Per 15 giorni saranno presentati a Firenze spettacoli di autori italiani classici e contemporanei in prima assoluta (o in prima per l’Italia), messi in scena da registi e attori provenienti da diversi Paesi, nelle rispettive lingue, selezionati fra quelli di maggiore interesse culturale e spettacolare Punti di forza per dare il massimo rilievo al tema Il Teatro Italiano nel Mondo e parte integrale del progetto potranno essere prima, durante e dopo il Festival, alcuni eventi collaterali e in particolare fin dai prossimi mesi un censimento degli spettacoli di autori italiani rappresentati nel mondo nelle ultime tre stagioni, nelle rispettive lingue, per arrivare ad individuare una preselezione per il Festival. Parallelamente si inizierà a costruire un archivio audiovisivo della Memoria del Teatro italiano nel mondo dal Risorgimento ad oggi. Il progetto prevede anche la possibilità di creare un archivio multimediale degli attori italiani per un dizionario biografico ideato e diretto da Siro Ferrone, progettato dall’Università di Firenze in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Alla fine del 2010 è previsto l’allestimento di una Mostra su Eleonora Duse, l’attrice italiana più conosciuta nel mondo, attraverso fotografie, documenti, costumi, materiale filmico. La mostra sarà presentata al Vittoriano di Roma e allestita successivamente a Firenze e in altre città italiane ed europee, in collaborazione con la Fondazione Cini. Nel solco dell’interesse di Scaparro per il rapporto del teatro con il mondo giovanile ed in sintonia con la volontà espressa dal sindaco Matteo Renzi, Firenze ospiterà a maggio 2011 un Campus Universitario Internazionale sul Teatro Italiano e sulle lingue italiane del Teatro (in particolare Venezia, Napoli, Firenze). Il Campus si svilupperà parallelamente alle giornate del Festival e coinvolgerà circa mille studenti selezionati da varie Università italiane ed estere che potranno così seguire sia i lavori del Campus che gli spettacoli presentati durante il Festival. Il Campus sarà l’occasione per un significativo incontro con gli artisti e gli operatori dei vari Teatri della città per avviare un confronto e tessere una rete tra le realtà culturali fiorentine e quelle internazionali coinvolte nel progetto. Un rilievo particolare verrà poi dato al convegno su L’Italia delle Lingue e il Risorgimento e ad un incontro-laboratorio sul tema Cinema – Teatro – Letteratura. La centralità culturale di Firenze sarà sottolineata da una serie d’iniziative sul Teatro per l’Infanzia e da un settore del progetto incentrato su Carlo Collodi e sulla sua creatura universalmente conosciuta, Pinocchio, protagonista fra l’altro di diversi adattamenti teatrali in tutto il mondo. Infine, il progetto si augura di potere, sempre nel 2011, avviare in almeno 10 città sedi di Istituti Italiani di Cultura, in Europa e nel Bacino del Mediterraneo un Corso di formazione per la conoscenza e l’insegnamento della storia del Teatro italiano e un laboratorio sulla storia e le tecniche della Commedia dell’Arte, per arricchire di nuovi stimoli l’insegnamento esistente della lingua italiana. |
Intervista a Maurizio Scaparro
Maurizio Scaparro non è più il direttore della Biennale Teatro di Venezia. Il regista si è congedato dall'incarico che ha diretto la prima volta nel 1979 fino al 1982, nel 2007 e 2009, dove ha ideato il “Carnevale del Teatro di Venezia” ottenendo un eco mondiale. È una storia di uno dei nostri giorni, di un giovane che va vivere nelle banlieue parigine dove c'è una umanità disgregata e una civiltà multietnica. Anche qui a Bolzano è evidente questa mescolanza di razze e ci si accorge della difficoltà in cui riversano i giovami, dell'afasia rispetto a come parliamo noi. Non parlano, non comunicano agli altri, come se ci fosse un muro davanti agli altri che occlude i sentimenti. Flaiano diceva che i giovani del 2000 saranno quello che gli abbiamo fatto vedere la televisione. Mi ricordo quando i bambini durante la guerra venivano portati nei rifugi, le nonne e le mamme raccontavano loro... c'era una volta. Ora la scuola non la fa più e non è certo mettersi a posto la coscienza lasciando i propri figli soli davanti alla televisione. Internet è una grande conquista ma il rischio la mancanza di rapporti umani. Il teatro è l'ultima agorà del nostro rapporto civile”. |
Roberto Rinaldi
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- Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
- Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi - Testi e Intervista (pubblicata su www.teatro.org) di Roberto Rinaldi - Editing: Anna de Vivo -tutti i diritti riservati agli autori, vietato l'utilizzo e la riproduzione di testi e foto se non autorizzati per iscritto |
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