Scritto da © Manuela Verbasi - Mar, 17/11/2009 - 15:58
tra le stanche case
assonnate
rispondono celando grani di polvere
caduta li per caso a coprire
a vendere impronte di sera
assonnate
rispondono celando grani di polvere
caduta li per caso a coprire
a vendere impronte di sera
Corrono nubi
e corrono nubi grigie
cariche di sogni
attraverso il cielo
di questa stupida vita
è vento gelido quello
che le rincorre e porta via.
si scaricano lontane da me
come certe piogge attese
desiderate per rinverdire
sedimentati desideri inappagati
riposti in attesa di tempi migliori
che non vengono e verranno mai.
cariche di sogni
attraverso il cielo
di questa stupida vita
è vento gelido quello
che le rincorre e porta via.
si scaricano lontane da me
come certe piogge attese
desiderate per rinverdire
sedimentati desideri inappagati
riposti in attesa di tempi migliori
che non vengono e verranno mai.
©Brunaccio
I quadri respirano
restiamo prigionieri
nei nostri appartamenti di parole
ma la verità
sbrina sempre i nostri volti
solo allora ci accertiamo
se i quadri respirano ancora
mescolando i ricordi
che poi si sciolgono nel sonno
nei nostri appartamenti di parole
ma la verità
sbrina sempre i nostri volti
solo allora ci accertiamo
se i quadri respirano ancora
mescolando i ricordi
che poi si sciolgono nel sonno
©cino720
Come in un film
Il tuo ritorno
ha i modi grossolani
di un film muto
ha i modi grossolani
di un film muto
Quelle penombre,
gli attimi come a scatti
una pellicola rovinata
il silenzio che ci avvolge
Sul muro si proietta
il mio respiro
©MaLaLingua
Solo una voce ...
Cade una penna dalla mano di chi scrive parole,
ed una macchia sporca quella riga,
quell’inchiostro dilaga come un fiume in piena.
Il freddo attanaglia quel vecchio cancello che
arrugginendo non vuole aprirsi,
invano un pensiero tenta di liberarsi’
cercando di rompere le catene
che lo bloccano in quella valle.
Occhi che cercano oltre le inferiate di una finestra,
l’orizzonte senza confini,
tra le fessure del mondo.
Solo voci di un libro che vuole aprirsi ,
essere sfogliato per sentire il brivido dell’ossigeno
che lo consuma,
non volendo restare impigliato con altri volumi.
Un pennino cerca l’inchiostro
in quel calamaio vuoto, per finire un cantic
che mai verrà ascoltato, restando chiuso
da una copertina pesante,
ed un sasso gettato in quello stagno
si perde in quei cerchi concentrici
affondano come un sogno
che non riuscirà mai a venire
a galla per la sua bellezza straordinaria.
ed una macchia sporca quella riga,
quell’inchiostro dilaga come un fiume in piena.
Il freddo attanaglia quel vecchio cancello che
arrugginendo non vuole aprirsi,
invano un pensiero tenta di liberarsi’
cercando di rompere le catene
che lo bloccano in quella valle.
Occhi che cercano oltre le inferiate di una finestra,
l’orizzonte senza confini,
tra le fessure del mondo.
Solo voci di un libro che vuole aprirsi ,
essere sfogliato per sentire il brivido dell’ossigeno
che lo consuma,
non volendo restare impigliato con altri volumi.
Un pennino cerca l’inchiostro
in quel calamaio vuoto, per finire un cantic
che mai verrà ascoltato, restando chiuso
da una copertina pesante,
ed un sasso gettato in quello stagno
si perde in quei cerchi concentrici
affondano come un sogno
che non riuscirà mai a venire
a galla per la sua bellezza straordinaria.
©mondoamfortas
Questa sedia è sghemba – dove sei ragazza?
Questa sedia è sghemba
ma regge macchie di piacere improvviso.
Ha una zoppia d’amore
- si potrebbe dire –
come dal pane scavavamo proiettili
a farci bersaglio
prigionieri poi cavalcioni nella continua resa
a risa
dominavi con strategie di labbra
alla gola
ai lobi
e gambe a compasso nei fianchi
e mani uragano dei corvini
e mento dolomite ardita
e un vulcano
dalla laringe liberava gioia
fatica dello slancio
spinta d’anche
ricadute a forgia d’aquilone
fiato corto
giacevamo a mente come posati marmi
al nudo di vergogne.
ma regge macchie di piacere improvviso.
Ha una zoppia d’amore
- si potrebbe dire –
come dal pane scavavamo proiettili
a farci bersaglio
prigionieri poi cavalcioni nella continua resa
a risa
dominavi con strategie di labbra
alla gola
ai lobi
e gambe a compasso nei fianchi
e mani uragano dei corvini
e mento dolomite ardita
e un vulcano
dalla laringe liberava gioia
fatica dello slancio
spinta d’anche
ricadute a forgia d’aquilone
fiato corto
giacevamo a mente come posati marmi
al nudo di vergogne.
©Gil
Di sudore perlato
le disperate emozioni
giocano a soppiatto con i sospiri
dondolanti tra le amache
tradendo deliri incessanti
le disperate emozioni
giocano a soppiatto con i sospiri
dondolanti tra le amache
tradendo deliri incessanti
Sotteso lunare
Sotteso al tempo, al tempio delle cose
di sempre nei giorni dei mattini d'azzurro
assolato sulle edere sui sempreverdi
di sempre o sono i morti dalle abetaie.
Venite!!!! Venite!!! Venite!!!
Nel tempio il profeta del tempo sotteso
alla vita gemmante in risate belle e rosa,
sorsate di acque sorsate di vino,
Vengono i morti con silenti passi
non sono nulla, lettore amico nel mentre
non a caso spicca in volo un volatile.
di sempre nei giorni dei mattini d'azzurro
assolato sulle edere sui sempreverdi
di sempre o sono i morti dalle abetaie.
Venite!!!! Venite!!! Venite!!!
Nel tempio il profeta del tempo sotteso
alla vita gemmante in risate belle e rosa,
sorsate di acque sorsate di vino,
Vengono i morti con silenti passi
non sono nulla, lettore amico nel mentre
non a caso spicca in volo un volatile.
©gatto
Cesti di fiori secchi
Cesti di nulla
di cose colorate come foglie
e sassi, e vetrini
di risvolti
riemergono dal tempo
come quando
l'impotenza del gesto
la terribile incertezza
di stare lì per perdere
noi più inutili
di sospiri scappati
di cose colorate come foglie
e sassi, e vetrini
di risvolti
riemergono dal tempo
come quando
l'impotenza del gesto
la terribile incertezza
di stare lì per perdere
noi più inutili
di sospiri scappati
©taglioavvenuto
Poesia
Ed è il bianco di un verso,
strappo irreale,
che esplode luminoso,
fra le ceneri fioche
di un mondo ormai sommerso.
strappo irreale,
che esplode luminoso,
fra le ceneri fioche
di un mondo ormai sommerso.
Voglia di urlar parole
in un tempo di vecchi,
nel travaglio di sogni
cancellati e riemersi
Gli squarci dentro l’anima
che nessuno guarisce,
gridati al vento,
vive voragini d’amore.
Rintocchi a festa,
scorribande infantili
e trilli di allegria
nelle tante parole
che mi affollano,
premono,
aggrappate al chiarore
©Danila Corlando
Dama
.. risplendeva d'incantevole follia
ogni suo gesto cambiare come ombra di fiamma
cortigiana dalle cosce aperte
dama di vecchia pietra mangiata dalle foglie
inarca il sentimento nel profilo caldo mentre fuori gela
bella come il chiaro di luna
serra ogni muscolo e rilascia incanto
morde le spalle nude scarne di uno schiavo
che privo di respiro assapora il suo dolore..
ogni suo gesto cambiare come ombra di fiamma
cortigiana dalle cosce aperte
dama di vecchia pietra mangiata dalle foglie
inarca il sentimento nel profilo caldo mentre fuori gela
bella come il chiaro di luna
serra ogni muscolo e rilascia incanto
morde le spalle nude scarne di uno schiavo
che privo di respiro assapora il suo dolore..
* e nel fuoco carboni ardenti spegnersi
come il profumo del ricordo*
©Ofoja
Clessidra
Granelli biondi.
Giacenze di pensieri
mai espressi,
desideri non esauditi,
dubbi rimasti,
problemi irrisolti,
orgasmi fasulli,
tante bugie.
Minuti andati, persi
come il tempo che senza remore
fugge via.
©ladybea48
-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti Manuela Verbasi
-Selezione brani di Manuela Verbasi
-Autori di Rosso Venexiano
-Editing Manuela Verbasi
-Segreteria: Eddy Braune
-Opere pittoriche dell'Artista Marco Del Nista e versi di Maurizio Triscornia [matris]
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