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poeti maledetti

Perché l'amo

Lei mi scopre

i desideri più semplici, fertili.

Leviga con la settima pelle

l'epidermide primitiva,

lasciandoli lentamente

andare. Avanti ed indietro

come fa la luna col mare.

Con i suoi scavi, così dolci ed asciutti

potrei progettare domani:

denuclearizzare l'oceano.

Padre Pacifico (*)

 
 
Qualsiasi cosa posta in luce
se possiede la grazia dello spirito
per la intuizione dei limiti
tende a rientrare nell’ombra.
 
Questo mi dicevi reverendo uomo,

Le vie

 
 
 
da qui
passa un chiaro. di una tinta d'aria
 
che tocca appena le case
 
le vie. si appende alle alleanze dei gerani sui balconi
 

La figlia del capitano

ha strade d'acqua la notte. e arcipelaghi 
 
le luminanze che premono dagli occhi. si alzano 
a ventaglio
 

I nessuno vicini


Più il rullare dei tamburi
che suono di campane a festa
hanno segnato gli anni in questa era
e più s'accorciava la tratta
che agli altri mondi ci legava
vieppiù grida di furia e strazio
ad orecchi sensibili arrivava.
Ai più viene di guardare altrove
non ascoltare

Di coste rocciose e nidi di vento

così le stagioni strette nelle curve di occhi, le terre di mezzo
allagate
la pena grande dell'onda quando urta una stella
 
così è stato, così è
 
eppure, testardo il gelsomino non si trattiene.

Passi leggeri, che si allontanano.

passi .jpg
" Sarò così. Come mi vuole la mia Storia"- mi disse.
 
E la vissi anch'io quella Storia.
Tesi mani d'ossa alla carezza del suo tocco
e bilanciai il mio corpo come fosse balestra e dardo.
 
Lei era Albero. E protendeva i suoi Rami

Voglio la mano, la tua

Confuse gocce di splendore
si sono mischiate a sorsi di dolore
e unite a stancanti passi
e giochi elegantemente falsi.
Angelico il tuo amore
che si confonde al marcio terrore,
il mio,
che induce al timore
di perdere te,

Cento muri negli occhi e altezze di cupole addossate al silenzio

è una stagione controvento
il lusso di rose  stese sulle  radici nude 
di una croce.  le mie braccia tra i passaggi delle rondini
 
e sanno già la via che scende la curva della pioggia
 

In flatulenti piaceri

Ci sarà pure un budello in culo a questo belzebù che chiamano p…o…e…s…i…a
O le notti rimarranno immerse in pus di godimenti e frasi tremanti.

 

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