Scritto da © ferdigiordano - Ven, 06/07/2012 - 19:13
Qualsiasi cosa posta in luce
se possiede la grazia dello spirito
per la intuizione dei limiti
tende a rientrare nell’ombra.
Questo mi dicevi reverendo uomo,
bianco come un dio di collina, né altissimo né
nevoso, nemmeno avvertissi il suo vento
incomprensibile nella tua immacolata concezione.
E questo, io ora so, è delle persone
prima della estrema ustione.
Poi mi chiedevi il manifesto per la pentecoste
alla sghemba destra dell'ingresso del Sacro Cuore:
ma come faccio a disegnare le cose
che nessuno vede?
Un serafino canuto, un pulpito, una colomba, il cartellone,
la mano insicura, la mente in colpa, un disegnatore
stentato, per crucem ad lucem
via lucis dell’ombra.
(*)Taverna Paradiso, date.
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