blog di Enzo53

Notte rigida e bella.
Tra poche nuvole bianche che sanno di neve
compare la luna,
dietro la collina.
Bianca, con i corni rossicci,

Una sorta d’inquietudine m’afferra
nella notte galavernosa
e non riesco a prender sonno.
Contemplo la campagna scura e azzurrigna

 
Delicato biancore
di vereconda utopia.
 
Desideri e nostalgie,
lievi rimpianti,
sogni imprecisi.
 
Ricordi

Indirizzo la memoria
verso cose distanti,
faccio programmi per l’avvenire,
pensando a una vita raccolta,
a tradizioni contadine,
riti propiziatori,

Costruita in modo economico,
non ha carattere;
non è signorile
né contadina,
non ha la nobiltà
rovinata del palazzo

In quegli anni
la frescura delle sere estive,
illuminata dal brillio alternato
di milioni di lucciole,
si riverberava nella cucina tradizionale,

Muretti discontinui
preservano da precipizi indolenti
e mascherano, incautamente,
una lama cupa e inaridita.
 
Un aspetto feudale e parassitario

Rinchiudi la tua virulenza
nelle strozzature di cupe gole
e, rabbioso, ti apri la strada
tra le rocce, con rumore di vetri infranti.
 

Ispida barba
e pelle arsa
dal sole e dal vento.
 
Fronte solcata
da rughe profonde
come tagli.
 
Pantaloni di pelle

Boschi addormentati,
montagne sbadiglianti,
case e campi,
prati e orti
tra nebbia e necrosi.
 
Cielo color cenere
alto e compatto.