Scritto da © Enzo53 - Mer, 02/04/2014 - 16:57
Notte rigida e bella.
Tra poche nuvole bianche che sanno di neve
compare la luna,
dietro la collina.
Bianca, con i corni rossicci,
s’alza lenta sulle campagne.
Da levante spira un vento polare
che ghiaccia l’aria
e fa la barba agli aghi incalliti
del pino alto e antico.
Nel cielo scuro e sereno
le stelle, perse nella fregola dell’orgia,
si abbandonano all’eterno destino
e cadono nel vuoto,
roteando come girandole,
spaccandosi come bolidi,
infiorandosi come fontane luminose.
E mi vengono addosso, a sciami,
e mi bagnano la fronte ardente
e mi dissetano la bocca riarsa,
carezzandomi, dolcemente, il viso
e gli occhi bruciati.
Nel buio la strada corre
come una cometa in sfacelo
e mi sembra di perdere
ogni senso di gravità.
E il mio pensiero
solca gli spazi della trepidazione
con un volo audace
simile a quello delle meteore.
Tra poche nuvole bianche che sanno di neve
compare la luna,
dietro la collina.
Bianca, con i corni rossicci,
s’alza lenta sulle campagne.
Da levante spira un vento polare
che ghiaccia l’aria
e fa la barba agli aghi incalliti
del pino alto e antico.
Nel cielo scuro e sereno
le stelle, perse nella fregola dell’orgia,
si abbandonano all’eterno destino
e cadono nel vuoto,
roteando come girandole,
spaccandosi come bolidi,
infiorandosi come fontane luminose.
E mi vengono addosso, a sciami,
e mi bagnano la fronte ardente
e mi dissetano la bocca riarsa,
carezzandomi, dolcemente, il viso
e gli occhi bruciati.
Nel buio la strada corre
come una cometa in sfacelo
e mi sembra di perdere
ogni senso di gravità.
E il mio pensiero
solca gli spazi della trepidazione
con un volo audace
simile a quello delle meteore.
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