Orfeo
Sul mito divulgato dai sacerdoti agli adepti, dai filosofi e dagli Aedi, com'è d'uopo, si è gettata a pesce, giustificatamente, una moltitudine di adolescenti di ambo i sessi e, un poco meno ingenuamente, di sfaccendati. Intendendosi per questi coloro che, non figurandosi la Nemesi, figlia di Oceano e della Notte, che gli incombe per questo sul capo, preferiscono utilizzare, sulla base di una azzardata generalizzazione della funzione detta di utilità specifica, esclusivamente o approssimativamente la parte sopra al naso a quella sotto senza usare la Memoria.Ognuno di essi, a seconda del tempo a disposizione e della propensione a muoversi, anche ma non solo negli spazi esterni, ha cercato di tirar fuori da Orfeo ciò che più gli aggradava o gli pareva intelligente, per meglio dire ciò che più gli rodeva all'interno. Ben attenti, il più di essi, a dire o a scrivere solo ciò che si poteva dire o scrivere, e a tenersi per se il resto di quanto letto tra e sopra le righe.Prima di enumerarli e suddividerli per generi sintetizzando il loro pensiero e le loro osservazioni, ritengo però utile postare una premessa che non è assolutamente mia, ma di N. Turchi, ed è tratta dal sito riportato all'inizio del brano .Ciò in quanto il lettore di Rosso Venexiano, si spera, non deve mai dimenticare, nell'adozione della chiave interpretativa del mito, l'intima connessione tra fenomeno religioso, filosofico ed artistico che è all'origine dello stesso. Vale, cioé, di conoscere la Storia. Allora, buona lettura!
Fonte: http://www.filosofico.net/orfismo.html Leggi tutto »
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Anima e Spirito
«Lo spirito è una terra di picchi alti, bianchi, e di laghi e fiori scintillanti come gioielli. La vita è rarefatta e il suono percorre grandi distanze.
« Esiste una musica d’anima, un cibo d’anima, una danza d’anima e un amore d’anima...
«Quando l’anima trionfò, i pastori vennero alle masserie, perché l’anima è comunitaria e ama l’unisono, il brusio. Ma l’anima creativa anela allo spirito, e viene il giorno in cui dai labirinti delle masserie, i più belli fra i monaci dicono addio ai compagni, e intraprendono il viaggio solitario verso i picchi, per congiungersi là con il cosmo...
Nessuno spirito rimugina sull’elevata desolazione; la desolazione è infatti delle profondità. così come il rimuginare. A queste altezze lo spirito lascia l’anima molto indietro...
«La gente deve scalare la montagna non semplicemente perché essa è lì, ma perché la divinità piena di anima deve essere congiunta allo spirito».
Dalai Lama
opera Antonella Iurilli Duhamel
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Esplosione
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Notte di Halloween
Notte di Halloween
che divora il giorno
cancellando la luce
e dissolvendo i fantasmi
nati dalla nostra angoscia.
Notte di Halloween,
di streghe e folletti
di mostri e fantasmi,
fantasmi della mente
generati dall’umano egoismo.
Franco
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Conversazione nel salotto buono di Manu
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Non è che sia sempre stato
scritto il 22/09/2009 alle 08:14
Non è che sia sempre stato, questo spazio allacciato v'erano grigi e piazze, con scalini ci sono stati Autore » © taglioavvenuto |
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le cose non dette dagli altri
ognuno di questi incontri
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affinità (sapersi intendere)
io ti adoro
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non ancora luce
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Le barche
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Il sapore di te Mamma Clara
Lirica dedicata a mia madre
I
Sai di balconi fioriti
di rossi gerani e di foglie
di canzonette d’amore
di quegli Anni Quaranta
di finestre aperte sul mare
di specchi e riflessi di luce
di mattini radiosi e di sole
Ma sai anche d’amaro
di quei balconi sfioriti
di misere piante spoglie
dell’ossido della ringhiera
sospesa sul vuoto cortile
visto dal quarto piano
sotto il volo radente
dell’aeroplano
II
Tu sai di mani
congiunte in preghiera
di parole di rassegnazione
di baci dati ogni sera
augurandoci la buonanotte
Sai di lenzuola pulite
di cuscini e di coltri
di stanze da letto ordinate
di pavimenti e di cera
Ma sai d’acido ancora
d’imprecazioni a quel mostro
di schiaffi dati al destino
quel tuo maledire i giorni
le ore e i momenti
di quella guerra
E sai di biancheria lavata
sotto l’acqua del rubinetto
di mollette di legno e sapone
di mutande distese in terrazza
al caldo vento del golfo
come un’impavida pazza
tra i bagliori dell’esplosioni
di bombe gettate a sorte
in ripetute incursioni aeree
sull’Arsenale distrutto
e sui quartieri spezzini
obiettivi colpiti a morte
III
Sai di croccanti e di noci
di presepi disfatti nel muschio
di soffici biscottini
di tagliatelle fatte in cucina
sul terso marmo del tavolo nostro
di caffelatte tu sai
e d’uova fresche sbattute
della stufa accesa d’inverno
di casa e di focolare
Ma sai pure
di pane duro e di strutto
d’acciughe smorte e di sale Leggi tutto »
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