La filanda
Cos'è cos'è
che fa andare la filanda
è chiara la faccenda
son quelli come me.
Come si fa
a morire in Ruanda
no, non è che mi prenda
me n' fuggo a Santa Fe.
Cos'è cos'è
che contiene la lavanda
la fumo tutto il giorno
ma che lavanda è?
Sì vedo ben
la mia macchina che sbanda
è chiara la faccenda
le gomme non son tre.
Magari sì
mi sistemo in Olanda
gli zoccoli arancioni
i mulini dentro me.
Però però
mi ha punto una scolopendra
ci penso, non lo so
me n' vado a Nuova York.
Cos’è cos’è
che fa vivere a Manhattan
è tutta una connection
c’è dentro Angela Merk.
Vabbè vabbè
finisco la sarabanda
mi sospendo a divinis
ho fatto un qui pro quo.
Sto nel Far West
la mia terra del tramonto
mi scazzo facilmente
ho l’animo del Troll
(refrain)
Non mi portavi il caffè
Ahi, l’amore, ahi, l’amore
avevi il trip del karkadè
Ahi l’amore che cos’è.
Aua uè aua uè
aua uè aua uè
aua uè…….
(...e se mi cade il microfono di mano come a la Milva?) Leggi tutto »
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dire ad altri
dire ad altri parole diradando i silenzi dorando i sensi perdurando i tempi
dire ad altri parole diradando i sensi dorando i tempi perdurando i silenzi
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La tentazione
che imprudente sceglie la via del non sapere.
tiziana mignosa
05 2009
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Il tramonto e la luna
Il romantico tramonto
si scocciò di colpo
di fare innamorare il mondo.
Si tuffò nel mare spegnendo il sole
e passò il gravoso compito
alla candida luna piena.
Franco
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Il matrimonio nel mare
Vi ricordate che vi ho parlato del pazzo comandante e del suo equipaggio? Immaginate il mare trasparente del parco nazionale del Morrocoy a Tucacas nel mondo fantastico chiamato Venezuela.
Lo sposo si chiama Cristian è vestito di bianco un lino leggero, gli invitati salgono sulla barca con il costume sotto gli abiti colorati.
Li salutiamo ad uno ad uno, Cristina è emozionato come un qualsiasi ragazzo del mondo il giorno del suo matrimonio.
Il comandante Mario con il suo cappello con le falde ai lati raccomanda a tutti di non mettere le Zapatos a bordo e scalzi salgono tutti.
La barca come potete vedere a due piani, montiamo le casse per la musica.
Mario fa guidare una delle ragazze per un breve tratto.
Passiamo accanto alle mangrovie dove stanno appollaiate le fregate, una ha il becco rosso, il maschio ha sempre il becco rosso.
Motoscafi passano salutando gli sposi, un pullulare di barche di ogni tipo in mezzo alle strade del mare.
Il mio amico Ronald parla con due parole di italiano stentato, ha imparato più lui l’italiano che io lo spagnolo., mentre Freddy sorride del modo e serve la birra con il ghiaccio.
La sposa si fa attendere, telefonate convulse, la colpa è del prete che ha altri servizi.
Ecco che sembra essere arrivata, ma no, la barca è di alcuni turisti che vanno su una delle tante spiagge.
Poi, finalmente la bellissima Nancy con un sorriso splendido e lo sposo che suda, ma non è il calore del sole del Caribe ha farlo sudare, ma l’emozione.
Sul ponte della barca avviene la cerimonia con il prete che deve mettere l’abito e immagino il caldo infernale che senta.
Le voci delle amiche, le parole dello sposo e la promessa d’amore per tutta la vita, con un pellicano che curioso osserva la scena. Leggi tutto »
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Nella spirale di una conchiglia
Lirica di Vittorio Fioravanti
Stasera m'insinuo
nella spirale d'un suono remoto
nel meandro abbandonato
d'una consunta conchiglia
vulva slabbrata che penetro
nel sapore salmastro
d'un riecheggiare inesausto
d'infranti marosi
Navigo
così ad occhi chiusi
violando ristretti orizzonti
verso altri lidi e altri mari
di chiglia in chiglia
lungo scie di vascelli
pregni di venti violenti
le vele gonfie d'orgasmo
Seguo il flusso sommerso
d'ignare e calde correnti
come un sinuoso delfino
lungo folti fondali
tra impercettibili movimenti
di fili d'alghe e tentacoli
chele ritratte in attesa
l'argenteo guizzare
di mille aguglie
Fino ad emergere
in vortici di spuma e sale
relitto vinto sugli asperi scogli
d'un'isola d'alberi verde
per restarvi a braccia aperte
gli occhi immersi nel cielo
tra voli lenti di rauchi gabbiani
naufrago finalmente libero
nella mia libera mente
Ottobre 2003
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autoritratto da giovane
- Blog di Odo Tinteri
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Che fare
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Laggiù l'aurora
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ai bordi del cerchio
mille volti
chi ride
chi piange
chi ha lo sguardo
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