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Dormire é un po' morire.

stasera non voglio stare sveglio, spegni le stelle,
apri il magico libro delle fiabe e raccontami una storia
mi addormenterò così, mentre tu mi parli, cullandomi sul tuo seno
dormirò sicuro di svegliarmi serenamente, non avrò più paura
e il sonno non sarà per me come una piccola morte

Chiara

Sempre di Danila, dedicata alla piccola nipotina:
   
Pelle di luna,
aggraziata e leggera,
ti muovi
come schiuma bianca.
Gli occhi profondi, la voce tenue e infantile,
il passo severo
di chi va dritto
per una strada,
sotto la pioggia,
senza fermarsi.
Mia piccola donna,
anima forte,
cuore delicato,
sapore di miele,
profumo d’aria,
ombrosa e chiara
come il tuo nome,
che la vita ti sia
una luce abbagliante.
 
                 Danila Corlando

Il demanio del demonio

 
Avvampando gli angeli caddero;
profondo il tuono riempì le loro rive,
bruciando con i roghi dell'orco.
 
 
Piegai eserciti di uomini
Al sommo mio cospetto
M’insinuai
Con le fauci della notte
Tra le labbra
Del Figlio prediletto
E seduto
Ai margini dell’universo
Sotto la fiammante effige
Dell’egida protettrice
Gareggiai con l’Eterno
Per disputarci l’infinito
Biascicai poi sterili parole
Come un inno
Che sol’uno seppe:
Pape Satàn, pape Satàn aleppe!
 
 

udire ...

 
 
 
È l’anima che scorge
quel pensiero del mattino,
mentre una goccia di pioggia incessante
lo bagna.
Un solo corpo nudo
che cammina  nelle ore
cosparse di minuti,
di secondi,di attimi bruciati,
in quello spazio tempo.
Un volto pieno di espressione
che  porta a ciò che era
e non a quello che sarà,
mentre un cavallo tira
un carretto pieno di speranze,
illusioni,sogni,

Invoco

Non è più il tempo di invocare
e nemmeno di aspettare
 
E' nata la corrispondenza
e ciò che sembrava tortuoso appare chiaro
 
Qui giace una vita senza stenti
e liscia nelle sue parole
 
E' il tempo della dimestichezza
e quello scalino in più
che porta a vivere di più
 
Sei tesoro
in questo mare

Un lumaio.

come un insicuro lumaio
ho più acceso che conservato
i fuochi nei cuori finitimi
e quelli che si spegnevano
m'hanno ustionato assai
lasciando bruciature profonde.
sono acqua anche cheta
che scorre alla bisogna
e soffoca tizzoni ostili
attaccati alla fiamma dell'orgoglio
più che dell'amore.
non dirmi non muore mai
sol quello che non brucia
resta acceso
come la speranza.

Rewind: 1964

Un passo e un passo ancora
andiamo avanti
                                                                 A branchi lenti
ci avviamo verso le soglie d'un altro
giorno incontaminato e fiero
E
                           nell'attesa
                                                                                       poggiamo la noia
ai ferri logorati del cancello.

Domani

E quando ti ho visto, in una serata placida, ho pensato che il mio cervello mi avesse giocato un brutto scherzo. Ma io al cervello mica dò retta. Così ho guardato meglio, e sì, eri proprio tu. Sfacciato, indifferente, girovaghi tra la folla, mentre la tua schiena si prende gioco di me e i tuoi occhi non riescono a vedermi.
Una voce amica o no, che importa, mi sussurra
<<non badarci, non sa quello che fa, lascialo perdere>>.
 Trascinata a stento fuori per godermi l'aria fresca, mi ripulisco le ali dal catrame che hai lanciato su di esse.
Mi sorge anche il dubbio che magari l'hai fatto apposta ad evitarmi.
Decido di giocare al tuo stesso gioco, tanto ormai la serata è persa.
Mi muovo velocemente tra volti sconosciuti e non, parlo al vento perchè non riuscirei ad intrattenere una qualsiasi forma di vita. O almeno così e adesso.
Ed è il fruscio delle foglie, lì fuori ed in quel momento, che mi racconta di come ti ho perso  davvero. <<Ma come? L'amore della mia vita?>> penso. <<Cosa farò ora?>>
Interrompe le mie preoccupazioni un tossicchiare sommesso.
Mi volto ed è l'albero centenario che, danzando un lento tango con l'aria notturna, mi sussurra:
<< La vita comincia domani>>.
 
Caterina Manfrini
 

Stipare pensieri

sai, ogni giorno
appendo un pensiero
nell'armadio
non quello dei ricordi
quello l'ho saccheggiato
finito da un pezzo ormai
lo stipo dei sensi svolti.
pur se non spero che alcuno
li indagherà mai
neppure per guardarne il colore
la trama il tessuto il tempo
e resteranno intrisi
della polvere di ora
che mi vede appena un poco.

Erede al trono

"EREDE AL TRONO"

Abbandonaste viali
viole lievi
ed abbracciando soli
voi tramontaste mesti
Mentr’io mentii
in quel poter
mio solo seguitar
a cimentar cimar
tra rami luci
da voi avviate
e con voi nate
Mi lanciai
in quegli stanchi getti
secchi
e lucidi di sogni
spenti
da pessimistiche paure

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