Scritto da © john venarte - Ven, 19/02/2010 - 20:04
Avvampando gli angeli caddero;
profondo il tuono riempì le loro rive,
bruciando con i roghi dell'orco.
Piegai eserciti di uomini
Al sommo mio cospetto
M’insinuai
Con le fauci della notte
Tra le labbra
Del Figlio prediletto
E seduto
Ai margini dell’universo
Sotto la fiammante effige
Dell’egida protettrice
Gareggiai con l’Eterno
Per disputarci l’infinito
Biascicai poi sterili parole
Come un inno
Che sol’uno seppe:
Pape Satàn, pape Satàn aleppe!
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